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Un restyling per Quindici
15 gennaio 2015

Dopo 10 anni dall’ultimo abito “Quindici” ha deciso di mettersi un vestito nuovo. Mi sono, perciò, impegnato a realizzare un restyling grafico della rivista, per offrire ai nostri lettori un prodotto nuovo, ringiovanito nella grafica, ma sempre uguale, se non migliore, nei contenuti di qualità che fanno di questo giornale, un prodotto leader del territorio, per professionalità indiscusse e qualità dei temi trattati. Ridisegnare la rivista, mi sembrava anche il modo migliore di festeggiare i nostri primi 20 anni, una tappa importante che, nel lontano dicembre 1994, non avremmo mai sperato di raggiungere e se oggi siamo a questo risultato, il merito è anche vostro cari lettori, ma anche dei nostri redattori e collaboratori e, non ultimi, dei nostri inserzionisti. Vi ringraziamo sinceramente tutti, perché siete stati voi a far diventare un piccolo giornale partito con appena 12 pagine, opinion leader a Molfetta. Quindici è sempre stato un giornale elegante, raffinato anche nella sua impaginazione, ma dopo tanti anni, una rinfrescata alle pareti era necessaria. Ma non è un semplice maquillage. Oggi, dopo aver fatto anche un po’ di pulizia interna, ci presentiamo a voi in questa nuova veste: speriamo che vi piaccia, come in passato. La crisi economica si fa sentire anche sui giornali e, malgrado i costi di produzione siano aumentati a fronte di risorse pubblicitarie ridotte e il giornale costi ben più del prezzo di copertina, in questi tempi di difficile congiuntura economica non ce la siamo sentita di ritoccare il prezzo, come stanno facendo altri giornali anche a livello nazionale. Speriamo di farcela, anche con il vostro aiuto e contributo. Alla crisi economica si è aggiunta anche la diffusione dei giornali on line, che hanno inciso negativamente su tutta la carta stampata a livello mondiale, al punto che molti autorevoli editori hanno deciso di abbandonare la carta, privilegiando il web, che invece, dovrebbe essere complementare, come lo abbiamo inteso noi, non sostitutivo. Anche qui si sono moltiplicate le fonti di informazione, c’è ormai un’overdose di giornali e siti fotocopia. Anche a Molfetta ogni tanto ne spunta uno nuovo. C’è chi si alza al mattino e decide di fare informazione, senza avere competenze e professionalità. Tutti credono, con grande presunzione e molta ignoranza, che fare il giornalista sia il mestiere più facile del mondo. Ma, il più delle volte, si limitano ad un’azione di copia e incolla delle veline e dei comunicati stampa, che rappresentano il contenuto principale del giornale. Noi di Quindici, che siamo stati i primi a realizzare un giornale on line (e presto provvederemo anche a un restyling del sito www. quindici-molfetta.it), ben 18 anni fa, prima dei più quotati quotidiani nazionali corriere.it e repubblica.it, e lo diciamo con una punta di orgoglio, oggi siamo preoccupati per l’invadenza di tanta informazione spazzatura: siamo all’overdose comunicativa. Ci auguriamo, comunque, che, alla fine, la qualità e la professionalità possano fare la differenza. Ecco perché ci siamo sempre considerati un giornale “diverso”, come abbiamo scritto fin dal primo numero, per la coerenza e la costanza, senza cambiare direzione ogni anno, mantenendo le nostre posizioni, in segno di continuità, con grande onestà intellettuale e rigore morale, anche pagando il prezzo di questa coerenza politica e professionale, che disturba non poco, perché alla fine risulta scomoda. Ma è la scelta che abbiamo fatto dal primo numero. Ecco perché ci sono coloro che da anni ci fanno la guerra, ci insultano, ci diffamano, con la vana speranza di piegarci o di cancellarci Cominciamo il ventunesimo anno di vita, continuate a seguirci, con la stessa passione con la quale noi lavoriamo. Sono convinto che la carta stampata alla fine resisterà, anche se, probabilmente, diventerà sempre più di élite, per un pubblico qualificato che cerca l’approfondimento e non si contenta della notizia on line, spesso frettolosa e non verificata. Ecco perché l’Ordine dei giornalisti sta facendo una rigorosa selezione, cancellando coloro che giocano a fare il piccolo giornalista, solo per avere una tessera in tasca, che non garantisce più non solo i privilegi di un tempo, ma nemmeno una credibilità, che si conquista sul campo, con anni di lavoro e di esperienza. Perché questo, e lo dico ai giovani, è un mestiere difficile: non fatevi ingannare dalle apparenze. Va fatto con onestà e modestia, senza l’arroganza di alcuni giovani che credono di sapere tutto, appena ricevono l’iscrizione all’albo. E sono tanti, purtroppo. Il giornale sarà sempre più un prodotto che si sceglierà in edicola (avete visto che brutta fine hanno fatto i giornali cosiddetti free press?), se ne venderanno meno, ma saranno destinati ad un pubblico qualificato, perché «dicono quello che gli altri non dicono », come recita lo slogan di “Quindici”. È questo il nostro augurio e, da parte nostra, vi promettiamo di mantenere sempre il nostro impegno di essere liberi e con la schiena dritta come siamo nati, potremmo spezzarci, ma piegarci mai. Buona lettura.

Autore: Felice de Sanctis
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