Il disappunto del Presidente Andrea Bellifemine dopo le ammende disciplinari comminate alla Virtus Basket Molfetta: «Rovinata una festa di sport»
MOLFETTA - «Il nostro non è mai stato, non lo è, e mai, come società, permetteremo che lo diventi, un pubblico facinoroso e violento, capace di tubare con i propri comportamenti il regolare svolgimento di una gara». Sono queste le parole utilizzate dal Presidente della Virtus Basket Molfetta Andrea Bellifemine per commentare con disappunto i provvedimenti disciplinari comminati alla società biancoazzurra dopo il match disputato domenica sorsa al Pala Poli contro Reggio Calabria.
«Con queste ammende disciplinari – ha proseguito il numero uno della Virtus – non soltanto si vanno fortemente a condizionare e minare gli enormi sacrifici economici fatti da una società come la nostra per poter disputare dignitosamente una stagione sportiva, ma soprattutto si va ad etichettare il nostro pubblico con epiteti non attinenti al loro consueto comportamento. Chi segue da anni le nostre stagioni sportive, chi frequenta il palazzetto in cui disputiamo i nostri match, non ha difficoltà a farsi testimone che ogni nostra partita è equiparabile ad una vera e propria festa dello sport. Il Pala Poli è frequentato da tifosi appassionati, piuttosto che da cultori di questo meraviglioso sport quale è la pallacanestro, ma anche e soprattutto da famiglie, con bambini al seguito, il cui unico obiettivo è quello di divertirsi e non certo di tubare il regolare svolgimento della gara».
Parole forti, quelle utilizzate dal Presidente Bellifemine che fanno riflettere in un momento in cui lo sport assume sempre più il ruolo di “agenzia educativa” per le nuove generazioni. «E’ stata rovinata una festa dello sport – ha tenuto a precisare il Presidente biancoazzurro – condivisa pienamente con i nostri avversari. Con la società di Reggio Calabria sia ad inizio che a fine gara siamo stati lieti di stringerci la mano e di abbracciarci (come testimoniano diverse foto diffuse dai media) ricambiando ben volentieri l’accoglienza già ricevuta in Calabria e i valori sportivi che condividiamo e perseguiamo da anni. Le sanzioni a noi comminate vanno esattamente in controtendenza rispetto a quanto espresso prima e dopo la gara. Possiamo accettare le sconfitte (come siamo da sempre abituati a fare e come abbiamo accettato anche l’ultima contro Reggio Calabria perché fa parte del gioco...ci mancherebbe!) – ha concluso Bellifemine – ma quello che non accettiamo è la mancanza di rispetto nei confronti della nostra storia e dell’etica della nostra società».