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Fosse Ardeatine, corona d’alloro dell’Anpi Molfetta (Associazione partigiani) per il capitano Manfredi Azzarita
25 marzo 2025

MOLFETTA – Ieri, 24 marzo, ricorreva l’81° anniversario dell’eccidio delle Fosse Ardeatine: un triste giorno in cui si perpetuò, a Roma, l’atroce mattanza di 335 uomini prelevati dalle prigioni di via Tasso e dal carcere di Regina Coeli.

Le truppe naziste, come rappresaglia per la morte di 33 soldati tedeschi uccisi dai partigiani in via Rasella, il 23 marzo 1944, ebbero l’ordine di eliminare 10 italiani per ognuno di loro. Alla fine, ad essere trucidati furono 335.

L’ANPI, Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, insieme all’Amministrazione comunale di Molfetta, ha deposto una corona d’alloro sulla lapide posta in via Capitano Manfredi Azzarita, uno dei 335 uomini ucciso perché oppositore della dittatura nazi-fascista.

La Presidente della locale Sezione ANPI, Fiorenza Minervini, dopo aver ricordato l’evento, ha illustrato l’operato che l’Associazione svolge a Molfetta, al fine di seminare nelle nuove generazioni l’orrore per tali eventi. Infatti, il 26 marzo 2025, l’ANPI accompagnerà una cinquantina di studenti dell’Istituto Commerciale “G. Salvemini” di Molfetta alle Fosse Ardeatine: qui incontreranno, come guida, un volontario dell’ANPI Provinciale di Roma.

Successivamente la scolaresca visiterà il Museo storico della Liberazione in via Tasso, luogo in cui furono incarcerati e torturati, da parte delle SS, moltissimi antifascisti, tra cui il terlizzese Don Pietro Pappagallo. Grazie alla collaborazione dell’ANPI di Centocelle “Giordano Sangalli”, i ragazzi potranno ascoltare una testimonianza di Pina Renzi, figlia del partigiano Paolo Renzi, detenuto a Via Tasso e poi fucilato a Forte Bravetta.

In occasione della commemorazione, i presenti hanno mostrato bene in vista una copia del “Manifesto di Ventotene”, redatto da Altiero Spinelli, Ernesto Rossi ed Eugenio Colorni, durante il confino comminato dal Tribunale Speciale per la loro attività antifascista. Tale gesto si configura come una rivendicazione dell’importanza del documento, da tutti riconosciuto come fondativo dell’idea di Unione Europea.

La presidente, rispondendo alle antistoriche critiche da parte della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha dichiarato la piena adesione dell’ANPI allo spirito dei tre antifascisti, che sognavano una organizzazione europea di tipo federale, la quale avrebbe evitato una nuova catastrofe e avrebbe dato all’Europa un peso economico e politico tale da renderla, a guerra finita, protagonista nel nuovo quadro internazionale finalizzato alla pace. Una visione di ampio respiro che si è poi realizzata con la creazione di organizzazioni sovranazionali ma che, in questo momento, viene osteggiata da tutti quei governi che propendono per una esaltazione del nazionalismo.

L’ANPI condivide gli ideali di Ventotene, anzi, guardando ancora più avanti, “sogna” di poter avere una costituzione globale della Terra, ipotizzata dal giurista Ferrajoli, che potrebbe eliminare le diseguaglianze e assicurare un benessere globale.

 

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