Consigliando, consigliando
CORSIVI
Si rimescolano le carte per le elezioni alla Provincia e si rimescolano le sistemazioni in consiglio. Aggiungi un posto a tavola. Anzi, cambia i posti a tavola. Cimillo, il trasfuga a tempo di record nel lontano 2001, si accosta a Panunzio, scambiandosi la poltrona con Giancola (ex AN, ora socialista: non si può mai dire mai nella vita), emigrato al fianco della famiglia Spadavecchia.
Anche il consesso cittadino ha il suo confessionale: all'estrema destra, vicino alle bandiere italiana ed europea, siedono su un divanetto De Palma e Di Molfetta. Discorrono in gran segreto.
Il regolamento del Mercato ortofrutticolo crea parecchie rogne: “Con le zucchine, di questi tempi, non si scherza” – avrà pensato qualche brocco dell'assise. Perché l'assessore Tammacco legge difficoltosamente la sua relazione sull'argomento? Possibile che non sappia leggere ciò che la sua mano ha scritto? Vuoi vedere che l'assessore alle Attività produttive non ha prodotto neanche quella?
Centrone a De Bari: “Lei è molto ultroneo rispetto alla legge”. Avesse beccato un collega meno esperto della materia, avrebbe rischiato la querela per diffamazione: “Ultroneo a chi?”.
Il sindaco si infuria: “Se quello che dico io è illegittimo me lo si dica che è illegittimo” – sbotta. E quando ancora Centrone chiede se c'è il parere obbligatorio del dirigente De Virgilio, Tommaso guarda Tammacco mimando: “Beh, ehm…, sembra di sì”. Prova a mettere ordine il segretario comunale Lentini: “Trattasi di proposta, non di parere”. Il diretto interessato manca, purtroppo. Ah, se solo fosse lì! Risponderebbe e non sarebbe richiesta la sosp… Un momento: la sospensione? Dopo due ore di ritardo e soli venti minuti di dibattito già una sospensione?
Nuova seduta (ci stava scappando dalla penna “nuova puntata”) e Sallustio, in palese ritardo a causa del protrarsi della riunione di commissione, entra ironizzando: “Grazie per averci aspettato”. Il presidente Pino Amato non gradisce e lo richiama: “Guardi che il consiglio è stato convocato alle 17.30”. Poi si cimenta nella lettura incespicata dei nuovi articoli del regolamento del consiglio comunale. Ed è così che “dirigenziali” diventa “dirigentali”, che “manifestazione” diventa “maniferestazione”. Segni visibili di miglioramento, comunque, rispetto alle ultime performance.
De Bari entra, si sistema, maneggia le carte e chiede la parola: “E' possibile sospendere per cinque minuti?”. Terrore in aula. Il presidente precisa perentorio: “Senza allontanarsi”. Minaccia di Centrone: “Chiederemo la sospensione per ogni emendamento”. Rumori.
Nervi tesi, ferri corti. Minuto a Centrone: “Sei nervoso”. Risposta, urlando e battendo il pugno sullo scranno: “Chieda la parola quando vuole intervenire”. Altra bega tra Panunzio e l'assessore Magarelli: “Stia al suo posto”. Angione rompe con l'assessore Nappi; pace fatta dopo pochi minuti. Il presidente si pente per aver concesso di intervenire a De Bari seppur quello fosse fuori tempo massimo: “Ho sbagliato per essere troppo democratico”. Lui che nella seduta inaugurale aveva sbeffeggiato un rappresentante della minoranza così: “E' già tanto se le do la parola”.
Ed eccolo là l'Aventino nostrano: il presidente, Panunzio, Angione e Balestra (sempre zitto: avrà fatto il voto del mutismo?) in aula e tutti gli altri fuori. Accorre il sindaco: per mediare?
Un “ne” mette l'assemblea in crisi. Centrone: “Il non è corretto: propongo una variante”. Il solito Fiorentini: “Al piano regolatore?”. Lucanie: “E' cacofonico”. Dubbi amletici: assicurando, assicurandone, che assicura? De Robertis: “C'è un gerundio”. Smarrimento.
Cinquecento scolari pugliesi hanno assistito ad una riunione del consiglio regionale. Faranno tappa anche a Molfetta? Vengano pure, perché lo spettacolo non manca. Ed è gratis.
Eugenio Tatulli