Alberto D’Amato (Pd Molfetta): La politica non è un mestiere. Dimettetevi, la misura è colma
Alberto D'Amato in consiglio comunale
MOLFETTA - «In questi giorni di paralisi totale, è necessario ribadire un principio che dovrebbe essere sacro per chi si candida a governare: la politica non è un mestiere, è un servizio alla comunità. Quando diventa un mestiere, un’ossessione per la poltrona, allora cessa di essere politica e diventa solo potere per interesse personale.
La maggioranza che guida Molfetta ha scelto di blindarsi al potere, ignorando completamente il grido di stanchezza e rabbia che sale dalla città. La macchina comunale è paralizzata: i dirigenti sono dimezzati, da sei a tre, come se un’azienda tagliasse metà del personale dall’oggi al domani. L’amministrazione è ferma, mentre il sindaco Minervini, sospeso dal prefetto e con divieto di dimora presso gli uffici comunali, resta incollato alla sua poltrona. Intanto, la sua maggioranza si dimostra incapace di prendere una sola decisione utile a salvare la città. Il risultato? Un governo senza guida, sordo alle famiglie, ai giovani, agli imprenditori e ai commercianti che ogni giorno subiscono le conseguenze di questo disastro.
A conferma di un’arroganza senza precedenti, questa amministrazione, pur sapendo che l’opposizione ha presentato una mozione di sfiducia, ha deciso di convocare due consigli comunali consecutivi: il primo il 10 luglio, con punti fondamentali come la nota di aggiornamento al DUP e le variazioni di bilancio; il secondo il 14 luglio, con la mozione di sfiducia. Così la maggioranza ha scelto di discutere prima atti strategici che mai avremmo potuto affrontare se la mozione fosse stata messa al primo punto, come sarebbe stato logico e rispettoso di fronte a una crisi politica di tale gravità.
Il consiglio del 14 luglio segnerà il momento della responsabilità: la maggioranza dovrà decidere se continuare a sostenere un’amministrazione ormai fallimentare, assumendosi davanti alla città l’intero peso di questa scelta. Mi rivolgo alle liste civiche di maggioranza più rappresentative: con il loro voto hanno in mano le sorti di questa amministrazione e, ad oggi, sono le principali responsabili del suo mantenimento. È giunto il momento di chiarire ai cittadini se ritengono davvero che Molfetta possa continuare in queste condizioni, o se non sia necessario un cambio di rotta per restituire dignità e futuro alla nostra comunità.
Molfetta non può più permettersi di essere ostaggio di un’amministrazione che, invece di ascoltare la città, pensa solo a salvare se stessa. Chi ha portato la nostra comunità a questo punto deve assumersi le proprie responsabilità. Restare attaccati alla poltrona significa solo prolungare l’agonia di una città che pretende trasparenza, rispetto e scelte coraggiose. La misura è colma. Dimettetevi: per rispetto dei cittadini, per il futuro di Molfetta, per un minimo di dignità politica».
Alberto d’Amato, segretario Pd Molfetta e consigliere comunale