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A Daniele Anaclerio di Molfetta una delle Borse di studio Aldo Moro
03 luglio 2025

MOLFETTA - Cosa ancora non è stato detto, scritto, studiato dell’opera dell’On. Aldo Moro, cosa ancora rimane da scoprire al di là di ciò che è stato appurato da commissioni, indagini?

L’affaire Moro come definito da Leonardo Sciascia lascia ancora tanti interrogativi senza risposta e nutre ancora interesse anche tra le nuove generazioni.  

E’ questo senza ombra di dubbio il successo della grande partecipazione al Bando per l’assegnazione di Borse di Studio Aldo Moro giunto all’ottava edizione, che ha visto l’invio di 72 elaborati provenienti da tutto il territorio nazionale.

Molteplici i temi oggetto delle borse di studio, ciascuno dei quali ha permesso di approfondire aspetti della poliedrica figura dell’Onorevole, vittima del bieco terrorismo. La cerimonia di premiazione ha registrato i complimenti e gli auguri della Presidente del Consiglio Regionale e la presenza di Pierfrancesco Dellino, docente dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”, Luigi Ferlicchia, presidente dell’Associazione consiglieri regionali della Puglia e Gero Grassi, promotore della Commissione sul rapimento e la morte di Aldo Moro, e presidente dell’Associazione ex parlamentari Puglia, Anna Vita Perrone, dirigente della sezione Biblioteca e Comunicazione Istituzionale.

Con un elaborato avente per oggetto “Aldo Moro e il cinema”, Daniele Anaclerio studente dell’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, di Molfetta, ha vinto una delle borse di studio bandite dal Consiglio Regionale, dall’Associazione consiglieri regionali della Puglia, dall’Associazione Ex Parlamentari della Puglia e dalla Federazione Centro-Studi “Aldo Moro-Renato Dell’Andro” di Bari la cui finalità  è quella di favorire la conoscenza della vita, del pensiero, dell’azione e della tragica morte di Aldo Moro e di incrementare nei giovani la riflessione, la ricerca e lo studio su Aldo Moro.

Loredana Capone, presidente del Consiglio regionale della Puglia, intervenuta con un videomessaggio, ha dichiarato: "È bello e importante che ogni anno tante ragazze e ragazzi si soffermino a studiare il pensiero di Aldo Moro, perché purtroppo, anche persone che hanno saputo cambiare le cose del loro tempo, cambiare il mondo, migliorarlo, rischiano di essere dimenticate, se non si continua a costruire memoria a valorizzare il loro operato, a narrarlo, a studiarlo, a renderci consapevoli di quanto sia stato importante il cambiamento che hanno generato".
"Ai giovani dico - ha proseguito - di coltivare i propri sogni. Ai giovani dico - ha proseguito - di coltivare i propri sogni. Ciascuno può cambiare il mondo nel suo piccolo e in grande, a seconda del suo ruolo”.

Un augurio sentito, partecipato. Le giovani promesse saranno certezze future, sarà cittadinanza critica e impegnata.

Ciò che il pensiero dell’Onorevole Aldo Moro ha sempre e fino all’ultimo seminato.

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