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WWF Molfetta, rinvenuta una poiana in difficoltà
03 marzo 2011

MOLFETTA - Proseguono gli arrivi al Centro di Recupero del Wwf Molfetta. Dopo il pitone albino giunto la scorsa settimana, ai volontari del Wwf è stato affidato un bell’esemplare di poiana.
Il rapace, rinvenuto in difficoltà da alcuni cittadini nei pressi del Fashion District Molfetta Outlet, in una zona al confine con il territorio di Bisceglie, presenta una frattura esposta dell’ala destra e l’area della zampa sinistra in necrosi, quasi certamente a causa di una folgorazione.
In questi giorni l’esemplare sarà, dunque, sottoposto ad intervento chirurgico dal prof. Antonio Di Bello della Facoltà di Medicina Veterinaria di Bari. In seguito si dovrà procedere con un lungo percorso riabilitativo, sperando che possa tornare a volare.
«La poiana – ha sottolineato Pasquale Salvemini, responsabile del centro - è un animale imponente, con i suoi 160 cm circa di apertura alare, e riveste un ruolo fondamentale nella catena alimentare. Nel nostro territorio sono ancora presenti solo poche coppie. Ormai le nostre campagne vengono adibite a discariche abusive e investite da costruzioni a tutto spiano. Tutto questo rende molto difficile la vita per questo fantastico rapace e lo sta portando, quasi, all’estinzione».

 
 

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In città troviamo molte specie animali non native, talvolta introdotte deliberatamente e talvolta giunte con le derrate di importazione. Vi sono anche animali da compagnia che vengono abbandonati o che fuggono spontaneamente: in alcuni casi continuano a vivere in città, in altri arrivano a colonizzare interi continenti, come ha fatto lo storno in Nord America. Gli animali hanno avuto a disposizione milioni di anni per adattarsi agli habitat naturali e pochi, al confronto, per adattarsi alla vita in città. Alcuni animali che vivono all'aperto negli ambienti cittadini si nutrono degli stessi alimenti che troverebbero in natura, mentre per le specie onnivore (come procioni, volpi e piccioni) il pasto quotidiano può essere molto diverso da quello offerto dall'habitat naturale. Dotati di una spiccata capacità di adattamento, questi animali assaggiano avanzi alimentari di ogni tipo, anche se di aspetto e di odore poco familiari, e imparano persino a estrarli dalle moderne confezioni di latta o di plastica: il segreto dl loro successo è l'opportunismo. Le città sono illuminate di notte e molto più calde della campagna circostante per via del traffico e del riscaldamento degli edifici. Le luci artificiali confondono il sistema di navigazione degli insetti e interferiscono con l'orologio biologico degli uccelli. Accade così che gli uccelli canori cantino anche a tarda notte e che alcune specie inizino a costruire il nido in inverno, convinte che la luce intensa sia un segnale della primavera. Il calore è apprezzato da molti animali, dalle farfalle agli uccelli, e, in alcune regioni, si trasferiscono in città nei pomeriggi d'inverno in cerca di calore. La continua espansione delle periferie urbane rappresenta una minaccia per la fauna, ma per le specie che si sono adattate può comportare dei vantaggi perché offre piccoli habitat dove è facile reperire cibo. - E' la vita!!!
Nelle aree urbane gli animali sono sottoposti a una sorta di “selezione artificiale” che allontana tutte le specie inadatte alla vita cittadina, indipendentemente dal loro successo negli ambienti naturali. La mancanza di spazio, il rumore e l'inquinamento impediscono a molti animali di stabilirsi nelle città, altri sono scoraggiati dalle luci intense delle strade. Le aree urbane sono ambienti pericolosi, nei quali soccombono talvolta anche animali che vi si sono adattati con successo. I maggiori rischi derivano dal traffico, che ogni giorno uccide migliaia di animali (l'uomo compreso). Aumentato massicciamente negli ultimi 50 anni, il traffico urbano è una delle peggiori minacce per gli animali che vivono in città, soprattutto per quelli notturni. L'impatto negativo della società umana sulla fauna mondiale si aggrava di giorno in giorno, ma aumentano anche le misure conservative adottate in tutto il mondo. Organizzazioni grandi e piccole sono impegnate in uno sforzo congiunto per preservare la natura nel suo stato originario e garantirne lo sfruttamento sostenibile. E' un compito immane, che solleva difficili quesiti pratici. Qual è il modo migliore per salvaguardare la specie? Come si salva un animale a rischio di estinzione? E, se le risorse sono limitate, vi sono animali più “importanti” di altri? Non sempre il parere degli esperti è unanime, ma non vi è dubbio che la conservazione sia una priorità urgente per la sopravvivenza delle specie minacciate, uomo compreso.
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