Crollo di via Massimo D’Azeglio a Molfetta: indagati quattro proprietari di immobili e l’esecutore dei lavori. Chi autorizza le ristrutturazioni? Chi doveva vigilare?
MOLFETTA – Arrivano i primi provvedimenti giudiziari per il crollo dell’immobile di via Massimo D’Azeglio a Molfetta. La Procura della Repubblica di Trani che ha aperto un’inchiesta, ha indagato quattro proprietari degli immobili e l’esecutore dei lavori.
L’accusa è di crollo colposo. Ricordiamo che nel crollo è stata coinvolta una signora di 62 anni che è rimasta miracolosamente solo ferita ed è stata dimessa dal Policlinico e giudicata guaribile in 30 giorni (ha riportato la frattura del setto nasale e alcune fratture vertebrali.
Questa vicenda apre degli interrogativi: i lavori di ristrutturazione erano stati autorizzati e da chi? Chi doveva vigilare perché i lavori fossero compiuti a regola d’arte per evitare incidenti? A Molfetta non si contano i lavori di ristrutturazione, ci chiediamo e lo chiediamo all’ufficio tecnico del Comune: dopo l’autorizzazione ai lavori, è previsto un controllo, oppure l’impresa edile è libera di fare quello che vuole, magari anche di abbattere muri portanti? Chi garantisce lo stesso proprietario e gli altri inquilini del condominio? E’ vero che a Molfetta sembra che ognuno possa fare quello che vuole, ma qui ci sono in ballo vite umane. Se la normativa è carente, va adeguata. Poi va verificata una specie di culpa in vigilando.
Ai giornalisti per mestiere e per dovere spetta fare le domande, agli amministratori toccano le risposte, che non sempre vengono fornite all’opinione pubblica. La cultura della democrazia non è da tutti.
Intanto sarebbero arrivate a 10 le famiglie sgomberate per motivi di sicurezza dalle loro abitazioni. Come si è provveduto a sistemarle. Intanto per loro si prospetta un triste Natale.
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