Voglia di cambiare
Ho letto temo fa il numero 12 della sua rivista e le dico subito che me ne compiaccio per le sue analisi che ha fatto sulle qualità del tipico molfettese - tralasciando l’accostamento a quelle grosso modo identiche dell’italiano in generale -; che noi ci siamo a suo tempo espressi in una riunione nei locali così impropriamente definiti “Casa della Pace” di via Massimo d’Azeglio, 46 diversi anni fa……Non l’avessimo mai fatto!!!!
Indicando anche qualche iniziativa a beneficio della intera cittadinanza, le nostre affermazioni furono ritenute offensive e tacciate di ingerenza nelle cose altrui - rinnegando perciò il diritto di critica da parte di un cittadino qualsiasi.
Numerosi tentativi fatti, anche con l’apporto dei giovani della nostra Associazione denominata C.A.R.C. (centro attività ricreative culturali) con sede in via Roma 140, non si è approdati a alcuna soluzione; perché è venuta a mancare quella certa misura di solidarietà reciproca indispensabile a portare avanti un certo progetto di riforma sociale.
Ora, tornando al suo esame anzidetto ed in considerazione del desiderio di una certa parte dei cittadini - ma dove sono? - desiderosi di vedere la propria città ripulita da certi disfattisti e logiche rovinose, conseguenti di una politica sfacciata seminatrice di odio, razzismo, ecc. ecc.; mi chiedo: Vi sono a Molfetta, oggi, persone disposte a tentare di trovare alcune soluzioni a tantissimi problemi, sia pure di limitata risonanza e sempre disposte in prima persona, con ferma volontà, umiltà e perseveranza per dare ala città tutta una svolta scevra da qualsiasi intrusione politica ma sempre nell’ambito delle leggi che ci governano?
Per conto nostro, siamo disposti ad accogliere nella nostra sede incontri e riunioni intesi a primi approcci. La saluto cordialmente e mi creda.
Fedele Belmondo
La vergogna dell’edilizia
Ho letto con molto interesse le pagine che avete pubblicato sulla vicenda del lotto 10 e sono rimasta sconcertata. Possibile che a distanza di tanti anni l’edilizia «colpisca» ancora? In questa città credo che i protagonisti della vergogna dell’edilizia (siano essi politici o costruttori) non siano molto amati dalla popolazione. Caro Direttore la seguo da tempo e so quante volte ha espresso opinioni negative sul fenomeno dell’edilizia locale, che a mio parere non ha paragone con nessuna città al mondo.
Purtroppo i cittadini pagano per scelte sbagliate degli amministratori e per un mercato drogato che ha portato i prezzi alle stelle. E poi magari scopri che la casa che hai comprato con tanti sacrifici è pure abusiva.
Che dire poi della speculazione fatta sulla 167 e sull’edilizia convenzionata, dove le case oggi vengono rivendute a prezzi di mercato? E le false cooperative? Dovrebbe scrivere un libro su questa vergogna che non ha dato lavoro e ha costretto i cittadini a scappare dalla città. Perché nessuno si è mai ribellato, perché ancora oggi non si riesce ad avere un piano regolatore? E’ possibile che questa città deve conservare nei secoli il «marchio» dell’edilizia più cara del mondo? Come faranno i nostri figli a comprare un’abitazione se anche noi ci siamo svenati per acquistare la nostra? E la musica non cambia e i prezzi sono sempre stratosferici.
Quando parlo della situazione di Molfetta con amiche o colleghe forestiere, nessuno crede alle mie parole. Nessuno crede che in periferia a Molfetta si possa arrivare a pagare 4 milioni al metro quadro, manco se fosse Milano. C’è un rimedio a tutto ciò?
Grazie e cordiali saluti.
Giovanna Giancaspro
Cara Signora, se lei mi legge da tempo conoscerà bene quali siano le mie opinioni sul «fenomeno» (chiamiamolo così, con un eufemismo) dell’edilizia, un settore parassitario che non ha prodotto posti di lavoro, né arricchimento per la città (tranne per i costruttori) e che grazie all’ottusità e alle scelte sbagliate dei politici dell’epoca, che oggi non hanno nemmeno il pudore di tacere, ha danneggiato i cittadini e il mercato della casa. Sarebbe troppo lungo ripetere qui denunce fatte in tanti anni per le quali abbiamo ricevuto fino a ieri perfino minacce mafiose e trasversali perfino pubbliche. Sarà la storia a giudicare i guasti dell’edilizia sul tessuto economico-sociale della città.
Lei mi chiede se c’è un rimedio a tutto ciò. Anche in questo caso il discorso sarebbe troppo lungo. Le dico brevemente solo una cosa: i cittadini dovrebbero riflettere un po’ di più sulle scelte che fanno quando vanno a votare e soprattutto non disinteressarsi dopo le elezioni di tutto ciò che avviene nel Palazzo, ma trovare il modo, anche con la protesta, di far sentire la propria voce. In quanto al libro, il mio lavoro mi lascia poco tempo, forse quando andrò in pensione ci penserò.
Perché biglietti gratis al concerto di Battiato?
Caro Direttore, ho letto tutta la polemica nata dal concerto di Battiato e mi sono chiesto perché sono stati dati biglietti gratuiti a tutti i consiglieri comunali, i quali a loro volta li hanno dati a figli e amici? E’ giusto questo? O i rappresentanti delle istituzioni sono presenti di persona oppure non possono cedere un invito che hanno ricevuto solo in quanto rappresentanti del popolo. Non crede che sia una cosa poco elegante da parte di chi dovrebbe avere un comportamento più dignitoso? Cordialità.
Vito Magarelli
Gentile Sig. Magarelli, la sua lettera mi è arrivata in ritardo: tutta colpa delle Poste, ma la pubblico ugualmente perché affronta un argomento molto discusso e sentito dalla cittadinanza. Le dico subito che sono d’accordo con lei, ma purtroppo nessuno può sindacare le scelte dei consiglieri. Piuttosto il sindaco avrebbe dovuto dare i biglietti ai consiglieri specificando che erano «ad personam» e non cedibili. Gli servirà di lezione per il prossimo anno, sempre se il concerto di Natale si ripeta. Una cosa certamente censurabile, però, è stato il comportamento di qualche consigliere di maggioranza (all’epoca o già ex o in procinto di diventarlo, non ricordo bene) che prima ha tappezzato la città di manifesti contro il concerto e poi (come mi hanno riferito) ha ritirato ugualmente i biglietti, per cederli a parenti o amici. In questi casi un po’ di coerenza non guasta, ma questa è una dote rara in alcuni nostri consiglieri, basti pensare allo spettacolo desolante al quale ci stanno abituando con i balletti nella maggioranza. E poi ci si lamenta quando la gente diserta le urne.