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Voci colori suoni e sguardi dell'immigrazione a Molfetta Un libro della scuola media Giaquinto racconta una città plurale
10 giugno 2008

MOLFETTA - L'argomento è quanto mai attuale e lo spunto di riflessione è importante: “Immigrazione a Molfetta, voci colori suoni sguardi di una città plurale”. Questo è il titolo del testo che raccoglie gli atti di un progetto pluriennale della scuola media “Corrado Giaquinto” e il C.R.S.E.C. di Molfetta: l'obiettivo è quello di comprendere il fenomeno dell'immigrazione attraverso una maggiore conoscenza delle culture altrui, creando contatti umani e storie. Ad introdurre la presentazione ufficiale del progetto, nella sala Finocchiaro della Fabbrica San Domenico, la dott.ssa Giovanna Albanese del C.R.S.E.C e il Dirigente Scolastico della Giaquinto Rosalba Maria Carabellese. Fra i relatori il prof. Giuseppe Cannizzaro ha illustrato la base educativa del lavoro avviato con i ragazzi, e curato anche dalle docenti Elisabetta Mongelli e Giovanna Albanese, elencando le parole chiave del progetto: integrazione, interazione, relazione e decentramento. Si parte, quindi, dall'interazione vista come accoglienza e valorizzazione del sapere altrui che porta alla scoperta dell'altro come individuo, all'accettazione del diverso e al confronto delle proprie storie. Sono proprio le storie al centro di questo testo: le storie saziano il naturale appetito di racconti che ognuno di noi ha e si sviluppano in tre livelli ben distinti che riguardano i luoghi dell'infanzia, la vita di ogni giorno, i viaggi e i cambiamenti di chi ha lasciato la propria terra per venire da noi. Tutte le storie raccolte sono di immigrati arrivati qui da noi per le motivazioni più disparate e che, pur nei racconti più tragici, mantengono un pudore e una dignità straordinari e commoventi. Il libro, allora, presenta ed approfondisce la necessità fondamentale di incontrare le altre culture per costruire una più solida e consapevole società plurale. Da quest'ultimo punto sono partite le riflessioni dei tre ospiti della serata: l'assessore regionale al diritto allo studio Domenico Lomelo, il vice sindaco di Molfetta Pietro Uva a rappresentare il Comune, e l'assessore regionale alla trasparenza e cittadinanza attiva Guglielmo Minervini. Inevitabile l'accenno alle polemiche attuali sul reato di clandestinità e su come la politica, a detta dell'assessore Lomelo, offra soluzioni anacronistiche che stridono fortemente con le esigenze di questa società multiculturale. Il lavoro della Scuola Media Giaquinto e del C.R.S.E.C risulta, allora, di fondamentale importanza perché, come sottolineato dallo stesso Vicesindaco, evidenzia l'innegabile natura educativa della scuola, luogo fondamentale per la preparazione dei ragazzi, nonché mette in risalto la natura di Molfetta stessa, da sempre terra di marinai e naviganti, soggetti di continui confronti e contaminazioni. A concludere l'intervento dell'assessore Minervini che, in questi tempi di pessimismo e preoccupazioni, ricorda che in fondo i protagonisti futuri di questa città “meticcia” nel dna sono i ragazzi, quelli che hanno ancora lo sguardo alto e curioso di chi crede nel futuro, nonché protagonisti di gesti culturalmente coraggiosi come questo progetto.
Autore: Alessia Ragno
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