Vestali in un mondo senza sogni
«La poesia del Sud può trovare, attraverso l’assunzione di linguaggi quali la satira/il profetico/l’ironico/il creativo sempre però sul piano della comprensibilità, anche se dell’ambiguità, il suo nuovo spazio di crescita››. Ed è proprio la poesia, come tutta la letteratura pugliese, la vera protagonista del nuovo libro di Gianni Antonio Palumbo, scrittore molfettese di cui ricordiamo i romanzi “Krankreich. Tramonto di un sogno” (insignito del XIX Premio Internazionale “Valle dei Trulli” per la “Letteratura Giovane”) ed “Eternità”. Collabora con varie testate giornalistiche, tra cui il nostro giornale “Quindici” e il periodico “La Vallisa”. Proprio per celebrare il trentennale di questa rivista quadrimestrale, figlia di un sodalizio intellettuale tra letterati sbocciato presso la barese Libreria Roma nel 1980, è stato scritto “Vestali di un mondo senza sogni”. Un saggio, questo, che raccoglie in sé le preziose testimonianze dello sviluppo della letteratura nella nostra regione negli ultimi trent’anni, che ha fatto della Vallisa un faro da cui irradiare pensieri, parole e, soprattutto, il dolce profumo del sogno che unisce coloro che fanno della scrittura il proprio mestiere. Un saggio che non delude, ma incanta, facendo scoprire (o riscoprire a chi già li conosceva) autori non troppo noti al grande pubblico, ma che nulla hanno da invidiare a scrittori che spesso li superano solo per la fama, ma non per i contenuti, lo spessore e lo stile delle loro opere. Un saggio che però non si riduce ad una semplice carrellata di autori, citazioni e opere, ma analizza con grande attenzione e puntualità quello che è il vero fulcro della poesia e della prosa: l’anima di ogni scrittore. E questa puntualità, questa attenzione ai dettagli da parte di Palumbo, che da giovane promessa della letteratura della nostra Puglia, è ormai diventato una certezza, la si ritrova nelle note chiare e precise, in un bibliografia sempre aggiornata e in una preziosa quanto essenziale biografia, posta nell’appendice del libro, dei più importanti autori citati (tra cui Daniele Giancane, attuale direttore responsabile della rivista; Donato Altomare, Loredana Pietrafesa, Marco Ignazio de Sanctis, Domenico Amato, Zaccaria Gallo, ecc.), che ci aiuta a conoscere meglio l’intellighenzia del nostro territorio. Una intellighenzia alle volte ignorata, anche a livello locale, dalle grandi case editrici, più preoccupate del business dei libri che del loro reale valore culturale ed educativo, come dimostra la pubblicazione di “libri spazzatura”, che nascondono la loro pochezza dietro le lusinghe della mediocrità. È successo anche alla “Laterza” che, nonostante le sue pretese di difendere la letteratura conterranea, ha messo in atto questo proposito solo per quanto riguarda la saggistica, evitando invece di pubblicare opere di narrativa, di cui pure la Puglia è molto feconda, in quanto da Giovanni Laterza ritenuta non degna di competere a livello nazionale con la letteratura italiana dei grandi autori, causando una frattura solo in parte colmata dalla politica editoriale di Vito Laterza. Insomma “Vestali di un mondo senza sogni” non racconta solo di piccole realtà culturali di provincia né tantomeno di piccole beghe fra scrittorucoli, bensì di uomini e donne di profonda cultura e di ben consolidata professionalità, capaci con le loro parole o i loro versi di far librare la fantasia in un mondo dove, come dice il titolo, è difficile imparare a sognare.
Autore: Olimpia Petruzzella