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Unioni civili, anche a Molfetta richiesto il registro dal Forum di Agenda 21. Posizioni diverse dell'Azione Cattolica
23 giugno 2015
MOLFETTA
– Riconoscere giuridicamente, organicamente e complessivamente le unioni civili tra conviventi a prescindere dal loro orientamento sessuale, stabilendone diritti e doveri, è una questione che in Italia non è stata ancora disciplinata positivamente dal legislatore. In maniera del tutto limitativa e limitante, la coppia di fatto – anche omosessuale - in quanto formazione sociale trova riconoscimento nell’articolo 2 della Costituzione che ammette e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo sia come singolo che nelle unioni sociali entro cui si svolge la sua personalità. Ma di fatto, la coppia non unita nel vincolo del matrimonio gode di ristretti e reciproci diritti e doveri. Difatti l'unione di due persone, secondo l'ordinamento giuridico italiano, trova pieno riconoscimento solo attraverso il matrimonio, istituto accessibile alle sole persone celibi ed inaccessibile alle coppie dello stesso sesso. Dunque l'Italia non ha ancora oggi una legge sulle unioni civili anche se sono state presentate molte proposte di legge. Per tale ragione a Molfetta, come è già avvenuto in altre città della Puglia e dell’Italia, Il Gruppo Cultura e Coesione Sociale del Forum Agenda 21 ha intavolato un dibattito pubblico volto a discutere ed elaborare collettivamente il Documento di richiesta all'Amministrazione Comunale per l'istituzione del registro delle Unioni Civili. L’idea di coinvolgere la città in un processo che contempli il principio generale di uguaglianza come valore intrinseco di umanità e riconoscimento dell’altro attraverso il simbolo emblema di una battaglia giusta e paritaria, scaturisce dalla necessità di sollecitare le stanze dei bottoni affinché qualcosa si muova e si istituisca in Italia una legge che regolamenti ad ampio raggio le unioni di fatto.
Dopo il primo incontro, avvenuto lo scorso 18 febbraio ed orientato a stabilire le linee guida della proposta insieme ad associazioni e singoli cittadini, ci si è ritrovati per discutere e confrontarsi sulla bozza di documento stilata da Agenda 21 e disponibile presso la segreteria del Forum all’indirizzo e-mail
agenda21@comune.molfetta.ba.it
. Il dibattito è risultato tutt’altro che apatico. Anche se con toni assolutamente civili e pacati, nette sono state le posizioni tra favorevoli e contrari.
Non sono nemmeno mancate le polemiche e i reciproci rimbalzi di presunte inadempienze delle parti. Il primo a prendere la parola è stato
Graziano Antonio Salvemini
, coordinatore cittadino dell’Azione Cattolica, che ha contestato la mancanza di partecipazione nello stilare la proposta, redatta interamente da Agenda 21 che ha dato – a suo dire – un aspetto fuorviante alla stessa a partire dal significato attribuito, nel documento, alla definizione di “unione civile”. Secondo Salvemini, la proposta sarebbe nettamente sbilanciata verso la tutela degli omosessuali piuttosto che abbracciare in egual misura le diverse unioni di fatto che in Italia sono rappresentate da una molteplicità di casi differenti e variegati. In più è stato messo anche in dubbio il boom che tale strumento ha avuto nel nostro Paese, inversamente proporzionale alla sua utilità.
Infatti anche la prof.ssa
Angela Paparella
, presidente diocesana, ha ribadito l’assenza di condivisione di idee, sottolineando che il registro delle Unioni Civili non può avvalersi di nessun tipo di potere giurisdizionale se a monte non ci sia una legge nazionale che regolamenti le coppie di fatto. Dunque rappresenterebbe un strumento poco utile al raggiungimento del fine per il quale è stata fatta istanza all’Amministrazione Comunale e dunque poco sostenibile come progetto.
A sostegno dell’iniziativa si è schierato invece l’organo della
Consulta Femminile di Molfetta
, sostenendo che l’iniziativa di regolamentare al meglio la situazione delle coppie di fatto sia un processo positivo, un passo in avanti verso una responsabilità sociale ragionata e consapevole, un sintomo di grande attenzione ad un cambiamento sociale dinanzi a cui non possiamo chiudere gli occhi e far finta di nulla. In accordo con tale tesi anche la presidente dell’Associazione Eirène,
Lucia Sgherza
che ha portato all’attenzione dei presenti il dato statistico relativo all’aumento in Italia della percentuale di convivenze e la conseguente necessità di raccogliere le voci “dal basso” e creare un movimento di opinione che cerchi di attivare una regolamentazione “dall’alto”.
Anche l’intervento dell’assessore alla cultura
Betta Mongelli
è stato assolutamente esplicativo e di aiuto a comprendere la bontà e l’efficacia di un progetto di tale portata sociale ed etica. Ha difatti specificato che Agenda 21 è un collettore di idee che vengono messe a sistema in maniera condivisa così come è stato fatto per il documento di richiesta del registro delle unioni civili. Non ci sono stati errori grossolani o azioni di prevaricazione. Difatti l’atto stilato non è ufficiale e tantomeno definitivo.
In buona sostanza – a detta di
Cosimo Sallustio
(foto), coordinatore di Agenda 21 – si tratta di una bozza redatta al fine di poter discutere di qualcosa di più concreto alla luce dell’incontro indetto. Non è un punto fermo e definitivo ma un primo passo che si evolverà attraverso l’inglobamento di idee e suggerimenti delle varie parti aderenti. Dunque nessuna volontà di accentramento decisionale ma una pacata voglia di raccogliere diversi sentori e dare nelle mani dell’Amministrazione un documento valido su cui poggiare un regolamento efficace e ben organizzato.
Ed è proprio alla luce di questo dibattito animato e propulsore di idee diverse e nuove che Sallustio ha fissato alla fine dell’assemblea un ulteriore incontro previsto per l’8 luglio al fine di raccogliere ulteriori proposte e intraprendere un cammino più unanime e condiviso. © Riproduzione riservata
Autore:
Angelica Vecchio
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Red Devil
29 Giugno 2015 alle ore 21:37:00
"Ainsi du plumage qu'it sut Icare pervertit l'usage; il le recut pour son salut, il s'en servit pour dommage". (Bertaud, Vescovo di Sèez)
Rispondi
spinoso
29 Giugno 2015 alle ore 16:59:00
Il filosofo non ha bisogno di spendere molte energie per vivere e sopravvivere. Il suo esistere si basa sul sedersi e riflettere.Riflettere su tutto:la natura, la vita e altre chiacchiere varie. Il filosofo ama la saggezza, ossia la verità! Ma a lui chi dice che la sua è verità? Di solito il filosofo cerca di insegnare se non addirittura imporre la propria verità. Si sa che nella vita non esiste una unica verità! Il filosofo si sente inoltre come il sole, come la luce, affermando che senza di lui tutto sarebbe oscuro. Nel mentre il filosofo si siede,riflette e poi parla e blatera, il contadino lavora tanto ed ha bisogno di mangiare tanto per stare in piedi e per produrre e per portare il pane a casa. Al contadino poco interessa la verità.L'unica verità che gli interessa è il meteo:se piove, nevica fa freddo o caldo. Poco gli importa delle leggi della natura che per la verità conosce meglio del filosofo altrimenti tutto ciò che semina e ara durante l'anno andrebbero a farsi benedire.Al contadino interessa anche poco far capire al prossimo la verità dal momento che il prossimo non gli darà da mangiare a meno che il prossimo non sia colui che acquista le sua mandorle, ciliegie, grano insomma i suoi prodotti.Inoltre se il filosofo mente o dice la verità al contadino non interessa. Ciò che conta è che il suo raccolto dia i buoni frutti.Il contadino molto spesso è stanco ma alla fine può ritenersi entusiasta a differenza del filosofo che non facendo nulla tutto il giorno risulta essere pure non entusiasta. Ma forse proprio perchè nulla produce, il filosofo è poco entusiasta!Al contadino poco importa della Grecia o della Cina. O forse sì. Il contadino si incazza tanto se dalla Cina arriva a prezzi più bassi l'olio adulterato dalla Cina.Ha invece un pò di invidia per le olive della Grecia. Al contadino importa poco del "buio pesto". Piuttosto se c'è nell'orto qualche foglia di basilico si fa in casa il pesto alla genovese.Poco importa al contadino se l'alfabeto lo hanno capito in ritardo al settentrione. Certo se il contadino avesse il tempo di governare il popolo e lo stato così come governa la sua famiglia, attualmente esisterebbero degli Stati perfetti. Purtroppo gli Stati sono governati da filosofi che non sapendo mantenere la propria famiglia perchè non "fanno nulla" per guadagnarsi il pane evidentemente non sanno nemmeno governare uno Stato.
Rispondi
spinoso
29 Giugno 2015 alle ore 16:58:00
Ecco, appunto! Il filosofo non ha bisogno di spendere molte energie per vivere e sopravvivere. Il suo esistere si basa sul sedersi e riflettere.Riflettere su tutto:la natura, la vita e altre chiacchiere varie. Il filosofo ama la saggezza, ossia la verità! Ma a lui chi dice che la sua è verità? Di solito il filosofo cerca di insegnare se non addirittura imporre la propria verità. Si sa che nella vita non esiste una unica verità! Il filosofo si sente inoltre come il sole, come la luce, affermando che senza di lui tutto sarebbe oscuro. Nel mentre il filosofo si siede,riflette e poi parla e blatera, il contadino lavora tanto ed ha bisogno di mangiare tanto per stare in piedi e per produrre e per portare il pane a casa. Al contadino poco interessa la verità.L'unica verità che gli interessa è il meteo:se piove, nevica fa freddo o caldo. Poco gli importa delle leggi della natura che per la verità conosce meglio del filosofo altrimenti tutto ciò che semina e ara durante l'anno andrebbero a farsi benedire.Al contadino interessa anche poco far capire al prossimo la verità dal momento che il prossimo non gli darà da mangiare a meno che il prossimo non sia colui che acquista le sua mandorle, ciliegie, grano insomma i suoi prodotti.Inoltre se il filosofo mente o dice la verità al contadino non interessa. Ciò che conta è che il suo raccolto dia i buoni frutti.Il contadino molto spesso è stanco ma alla fine può ritenersi entusiasta a differenza del filosofo che non facendo nulla tutto il giorno risulta essere pure non entusiasta. Ma forse proprio perchè nulla produce, il filosofo è poco entusiasta!Al contadino poco importa della Grecia o della Cina. O forse sì. Il contadino si incazza tanto se dalla Cina arriva a prezzi più bassi l'olio adulterato dalla Cina.Ha invece un pò di invidia per le olive della Grecia. Al contadino importa poco del "buio pesto". Piuttosto se c'è nell'orto qualche foglia di basilico si fa in casa il pesto alla genovese.Poco importa al contadino se l'alfabeto lo hanno capito in ritardo al settentrione. Certo se il contadino avesse il tempo di governare il popolo e lo stato così come governa la sua famiglia, attualmente esisterebbero degli Stati perfetti. Purtroppo gli Stati sono governati da filosofi che non sapendo mantenere la propria famiglia perchè non "fanno nulla" per guadagnarsi il pane evidentemente non sanno nemmeno governare uno Stato.
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Jonathan Livingston - Volo Libero
28 Giugno 2015 alle ore 11:45:00
“Certo fare il filosofo (quindi fare nulla) non richiede molte energie……….” Questo si chiama “OSCURANTISMO”, vivere nel buio più assoluto, buio pesto! Mi vedo costretto intervenire per fare chiarezza. Filosofo vale “amatore della saggezza”, cioè “della verità”. Tutti i filosofi hanno avuto questo doppio carattere. Non c'è filosofo dell'antichità che non sia stato esempio di virtù agli uomini e non abbia insegnato loro delle verità morali. Tutti hanno potuto ingannarsi nelle cose della scienza; ma la scienza fisica è poco necessaria al ben vivere, e i filosofi non avevano bisogno di lei. Ci vollero dei secoli per arrivare a conoscere una parte delle leggi della natura. Un giorno basta al saggio per conoscere i doveri dell'uomo. Il filosofo non è un entusiasta, e non si erige a profeta, non si dice ispirato dagli dei. Quelli che si dissero figli degli dei erano padri dell'impostura, e si servirono della menzogna per insegnare alcune verità, erano indegni di insegnarle: non erano veri filosofi, erano tutt'al più dei savi mentitori. Per quale fatalità, forse vergognosa per noi popoli occidentali, dobbiamo andare fino all'estremità dell'Oriente per trovare un saggio semplice, lontano dal fasto e dall'impostura, che insegnava agli uomini a vivere felici seicento anni prima della nostra era, in un tempo in cui tutto il Settentrione ignorava l'uso dell'alfabeto, e i Greci cominciavano appena a distinguersi nella sapienza? Questo saggio è Confucio il quale, pur essendo legislatore, non accondiscese mai a ingannare gli uomini. Quale più bella regola di condotta è stata mai data dopo di lui in tutta la terra? “Governate uno Stato come governereste una famiglia: non si può governar bene la propria famiglia se non dando noi stessi il buon esempio”. “La virtù deve essere comune al bracciante e al monarca”. “Affatìcati nel prevenire i delitti, per diminuire la fatica di castigarli”. “Fa' per gli altri quello che fai per te stesso”. “Ama gli uomini in genere; ma prediligi i buoni. Dimentica le ingiurie, non dimenticare mai i benefici”. “Ho visto uomini incapaci di coltivare la scienza, non ne ho mai visti di incapaci di seguire la virtù”. Bisogna ammettere che non c'è legislatore che abbia annunciate verità più utili al genere umano. Una quantità di filosofi greci insegnarono poi una morale altrettanto pura. Se essi si fossero limitati a costruire i loro sistemi di fisica, ricorderemmo oggi i loro nomi soltanto per sorriderne. Se li rispettiamo ancor oggi, è perché furono giusti, e insegnarono agli uomini la GIUSTIZIA.
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spinoso
27 Giugno 2015 alle ore 22:21:00
Troppo ganzo Baruch Spinoza! Peccato che fosse un poco fuori di melone a causa del fatto che aveva un alimentazione molto ma molto scarsa. Non mangiava quasi nulla e si sa quando uno non mangia ha spesso visioni e paranoie. Certo fare il filosofo (quindi fare nulla) non richiede molte energie, però per star bene di testa bisogna mangiare.
Rispondi
Alcool Etilico
27 Giugno 2015 alle ore 14:24:00
"Gli uomini sono soliti formare idee universali tanto delle cose naturali, quanto di quelle artificiali, idee che considerano come modelli, ai quali credono che la natura (che stimano non faccia nulla senza un fine) guardi e si proponga anch'essa come modello. Quando, dunque, vedono che accade qualcosa in natura che non concorda con il modello che hanno concepito di tale cosa credono allora che la natura abbia fallito o peccato e abbia lasciato quella cosa imperfetta." Baruch Spinoza
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la natura si evolve
26 Giugno 2015 alle ore 18:03:00
"Candido" di pornografico ci sono solo le tue teorie. Sono anche fetide e cattive oltre che saccenti. Che si stia scivolando in "basso" è vero, visto le nuove teorie create non allo scopo di concedere diritti o evoluzioni sociali, ma al solo scopo di trovare consensi e voti dal momento che oramai 1 su 2 non va a votare.TU devi fare molta ma molta attenzione a come parli della natura. Bisogna conoscerla la natura per parlarne. Quindi o fai il filosofo illuminista e liberale e democratico o fai il naturalista.Sono due cose incompatibili. A proposito di pornografia. Chi stabilisce che la pornografia sia pessima o ottima? Tu? Non credo. La natura è coerente con se stessa. A parte questo ho sempre pensato che la razza umana prima o poi si estinguerà.Ma non a causa della guerra, nemmeno per una esplosione nucleare, neanche per un meteorite caduto sulla terra,nemmeno per un virus letale. Si estinguerà per la pretesa di andare contro la naturale riproduzione millenaria anzi milionaria di anni, decantate da queste strampalate teorie al solo fine di accontentare i capricci di qualcuno.Chi va contro natura viene trascinato e tracimato.
Rispondi
Ludovico, ex fico
26 Giugno 2015 alle ore 14:44:00
I miei complimenti al "pilota". Ha rappresentato con delicatezza di modi e parole, un modo volgare di dire dialettale - non sarò certo io a riproporre, ma ben si capisce - riferito a un afflosciamento o deperimento: "me lo ha fatto ....scivolare e, ti assicuro stava decollando". Una pennellata alla Matisse, alla Picasso....bravo "pilota" e fatti sentire e leggere più spesso. Saluti.
Rispondi
Candido
26 Giugno 2015 alle ore 09:44:00
"la natura si evolve", la tua è una confusione "matematica" vitale, oltre che culturale. I vecchi maestri elementari, a riguardo le varie risoluzioni di problemi aritmetici, dicevano ai propri alunni: non si possono mischiare le mutande con le fragole (?). Il tuo pensiero uomo-cane è cattiva, fetida e pessima pornografia. Si sta scivolando in "basso" su di un argomento vitale per il futuro umano. La natura non aspetta le conclusioni e decisioni umane, prosegue per la sua strada trascinando tutto e tutti così come uno tsunami. Chi prova a fermarla, ne viene trascinato e tracimato.
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la natura si evolve
25 Giugno 2015 alle ore 16:30:00
Quindi , fatemi capire. Se la natura si evolve anche ad esempio un uomo e un cane potranno creare una famiglia e adottare e dare amore a un figlio? Se ci guardiamo bene intorno e ci togliamo il prosciutto dagli occhi ci accorgeremo che oramai un cane è parte integrante della famiglia.Dipende dall'educazione culturale che si è ricevuta. Alcuni infatti non hanno "assorbito" che il cane non è un animale ma bensì un essere umano, animato, con i suoi affetti, che può dare amore. Se un cane può dare amore ha diritto a una famiglia e ha diritto a poter adottare un figlio. Del resto ricordo una sentenza (non unica)della Cassazione che imponeva a un tale il pagamento di una cospicua somma perchè aveva picchiato il cane di un altro tizio. Questo in virtù del fatto che il giudice aveva considerato la sofferenza del proprietario del cane in quanto è da considerarsi membro effettivo della famiglia. Per concludere, si può affermare che in futuro è lecito, anzi è NATURALE poter dare in adozione un figlio ad una coppia a prescindere dalle loro convinzioni sessuali e a prescindere dalla loro appartenenza (umano,canino). Visto che poi la natura si evolve e nulla è contro natura si finirà anche con l'accettare una unione civile riconosciuta tra due persone SEMPRE a prescindere dal loro orientamento sessuale ma anche a prescindere dalla loro età. Questo in virtù del fatto che in altre culture diverse dalla nostra tale tradizione è ben accettata tesi certificata dal fatto che l'età, ossia il tempo è solo una invenzione burocratica dell'uomo, di pochi uomini, fin dall'alba dei tempi, di uomini potenti, il tutto col solo fine di sfruttare il prossimo per fini economici e per garantire alla propria casta il potere assoluto.
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Il pilota
25 Giugno 2015 alle ore 14:57:00
"Cavilloso", il tuo paragone e confronto con il pilota senza brevetto, come si suol dire, "me lo ha fatto....scivolare" e, ti assicuro stava decollando!!!
Rispondi
Il calloso
25 Giugno 2015 alle ore 07:15:00
La natura è sempre stata: MASCHIO+FEMMINA procreano la vita. Uomo+donna vengono dopo secoli e secoli. Il problema è sempre "culturale", tutto dipende dai principi educativi ricevuti, compresi e "assorbiti". Vedi ad esempio quello che la natura offre alla vita (uomo?) dall'alba dei tempi: niente è contro la vita, tutto è a favore, dipende dall'uso che se ne fa, eppure siamo convinti del contrario. Il problema è sempre culturale, dai profitti economici, di potere, sfruttamento, di possesso e di privilegi che l'uomo o gruppi di uomini (casta?) ne fanno. A riguardo della famiglia cosiddetta tradizionale, i nodi stanno venendo tutti al pettine, basta guardarsi bene in giro e aprire gli occhi staccando il "prosciutto", il salame o altro che, sempre per cultura e educazione sono stati coperti. Non si tratta di volere o non volere figli, trattasi invece di creare uomini nuovi, uomini con amore, disposti a donare amore e senza distinzione di appartenenza sessuale: in natura ci sono molti esempi di come la vita si crea con compiti contrari al femmina-maschio, e tutto già accadeva prima della comparsa di quell'essere chiamato uomo-donna, prima maschio-femmina. La natura continua nella naturale evoluzione e involuzione, l'uomo non si illuda di poter cambiare il suo corso, ne subirà le conseguenze.
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il cavilloso
24 Giugno 2015 alle ore 18:48:00
Come avevo immaginato sono arrivate le risposte "cavillose" e i giochetti burocratico-intellettuali di parole. "Non si parla di generazione ma di adozione". Certo! Si basa sui giochetti di settimana enigmistica la vita di un figlio. Quindi mi garantiscono che due uomini possono far venir su nella vita un figlio con le stesse probabilità di una coppia uomo/donna? Perfetto. Allora io che non ho il brevetto di pilota posso (ugualmente a chi ha il brevetto)pilotare un aereo?Quindi il giochetto è facile: Non generazione ma adozione. Bello! La famiglia sta fallendo? Ma parlate per voi o per tutti? Non c'è niente contro natura? E chi lo dice? Sempre la natura è stata: uomo+donna procreano vita. Se volete figli e siete uomini cercatevi una donna e se siete una donna cercatevi un uomo! Basta giochetti di parole.
Rispondi
saverio petruzzella
24 Giugno 2015 alle ore 15:57:00
Signor pedante qui non si sta parlando di "generazione" ma di "adozione". Non si sta parlando di metterlo al Mondo ma di crescerlo ed educarlo affinchè sappia stare al Mondo. Bene su questo specifico argomento posso garantirle che due donne o due uomini hanno esattamente le stesse possibilità di un uomo e una donna che il loro figlio venga su una persona civile ed educata oppure un incivile, stronzo e testa di cazzo.
Rispondi
il pressante
24 Giugno 2015 alle ore 12:27:00
"Il pedante", trattasi di "adottamente" e non di "procreazione o generare". Guardiamoci bene in giro e in largo con tutto quello che accade, la famiglia tradizionale sta fallendo e nuove proposte la "natura" ce le propone. Evoluzione? Involuzione? I bambini hanno bisogno e necessitano di "AMORE", due uomini così come due donne possono elargire e donare "AMORE" più e meglio di tradizionali mamma-papà. C'è niente contro NATURA, è la NATURA che ci viene incontro. Ben si capisce un passo molto, molto difficile e quasi impossibile dopo secoli e secoli di cultura del "contro-natura". Un passo questo che si farà per la sopravvivenza dell'umano. Io e lei, egregio "il pedante, purtroppo non avremo la fortuna di vedere. Un grande in bocca al lupo, anche alla balena.
Rispondi
il pedante
23 Giugno 2015 alle ore 18:37:00
A me importa poco se due uomini vogliono unirsi civilmente e vogliono sentirsi una famiglia. Importa poco anche se lo fanno due donne. Importa tanto invece se il prossimo passo (senza il se) è il diritto all'adozione che andrebbe contro natura. Sì, perchè almeno per quello che ricordo io per avere un figlio occorre essere in due: uomo e donna. Ora magari possono anche non amarsi ma per generare un figlio devono spogliarsi ed avere un amplesso ed essere fortunati o sfortunati (dipende dal punto di vista). Non mi risulta mai dalle statistiche che due uomini abbiano generato un figlio. Lo stesso due donne. Le donne in verità, le donne omosessuali , hanno una possibilità in più di generare un figlio. Ovvero una delle due per una volta potrebbe ORIENTARSI a fare del sesso con un uomo, magari un conoscente o un amico o uno di fiducia e sperare di essere fertile per poi dopo 9 mesi partorire. In questo caso è lecito sentirsi mamma e quindi decidere della propria vita e del proprio figlio e di accudirlo come e con chi gli pare. Ma uomo-uomo o donna-donna che "prendono" per vie legali e non per natura un figlio, no.
Rispondi
tommaso gaudio
23 Giugno 2015 alle ore 16:16:00
Che l'Azione Cattolica e la Presidenza diocesana siano, con diverse sfumature, contrarie o quantomeno non inclini allo sviluppo di un 'embrione' di regolamentazione di situazioni "complicate", mi sembra (dal loro punto di vista) molto appropriato. Quello che non mi torna è il riferimento che gli ...oppositori alla regolamentazione fanno; all'"ATTENTATO ALLA FAMIGLIA" (costituita da uomo, donna - sposati, magari in Chiesa - e figli eventuali), che paventano se e quando, tale regolamentazione dovesse diventare efficace, ANCHE qui da noi, così come lo è in altre parti del Mondo. Uno potrà anche storcere il naso, anzi, di più!, ma che diritto ha di negare, ovvero impedire, a due persone che stanno bene insieme, ad avere anche la loro felicità RICONOSCIUTA, oltre che avere gli stessi diritti civili di due Persone ..."normali". A questo proposito, molto interessante ho trovato la riflessione di un lettore di un quotidiano sulle "famiglie normali".
Rispondi
Eternity
23 Giugno 2015 alle ore 15:02:00
L'Universo e in continua evoluzione, espansione, e, l'uomo, nulla può fare per ritardarne gli avvenimenti. La "natura" ridisegna la sua eternità, facendo pagare a caro prezzo i disordini provocati dalla società umana, qualora questa tenta e cerca di correggerne i moti naturali. Gli avvenimenti su tutto il pianeta dimostrano l'impotenza dell'uomo, davanti alle fortze della natura.
Rispondi
Attanasio cavallo vanesio
23 Giugno 2015 alle ore 09:52:00
" Riconoscere giuridicamente, organicamente e complessivamente le unioni civili tra conviventi a prescindere dal loro orientamento sessuale, stabilendone diritti e doveri.....è una conquista sociale e civile dell'uomo. Ogni essere umano, alto, basso, ricco, povero, bello, brutto, ha il diritto di cercare e trovare la propria felicità, rispettando i diritti dei suoi simili e diversi.
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