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Una Tosca con tutto il cuore L’Orchestra Filarmonica Pugliese, l’Alter Chorus ed un cast di rilievo mettono in scena tra di Puccini nel ricordo del giovane musicista Davide D’Accolti, vittima della strada
15 luglio 2023

Il cuore spezzato di due genitori che perdono il loro giovane figlio per un incidente stradale. Il cuore di ognuno dei numerosi spettatori che batte in sincronia con gli altri per le emozioni che suscita uno dei capisaldi del melodramma italiano. Il cuore palpitante degli artisti che, all’improvviso, si trovano a far fronte all’indisponibilità del direttore musicale col quale hanno provato nei giorni precedenti, dando fondo a tutte le loro competenze pur di non far venir meno quelle vibrazioni del cuore e quei messaggi che la musica promana. In una parola: un miracolo. Così è stata definita da Gianni D’Accolti, nel suo intervento in apertura di sipario, la rappresentazione della Tosca di Giacomo Puccini andata in scena nella serata dello scorso 6 luglio nell’Anfiteatro di Ponente di Molfetta. D’Accolti è il fondatore, insieme alla moglie Maria Antonietta Ressa che ne è la presidente, dell’Associazione Musica D’Incanto Davide Gaetano D’Accolti la quale, insieme all’associazione Operamia e all’Orchestra Filarmonica Pugliese ha organizzato questa messa in scena del celebre capolavoro pucciniano, godendo altresì del patrocinio dell’Amministrazione Comunale di Molfetta. Una serata, così come ha tenuto a precisare lo stesso D’Accolti, non in memoria, ma in ricordo, nel senso autentico dell’etimologia della parola, quello cioè di riportare e di far rivivere nel presente del cuore qualcuno che non vi è più, insieme alle sue passioni e ai suoi sogni. E quel qualcuno era il figlio di Gianni e di Maria Antonietta, appunto quel Davide Gaetano D’Accolti al quale hanno intitolato la loro associazione. Davide, originario di Conversano, era un ragazzo con un’autentica fame di vita, così come testimoniato dai suoi studi musicali di pianoforte e tecnici di ingegneria, innamorato di Richard Wagner e di Don Tonino Bello, quest’ultimo nato al cielo quasi nello stesso momento cui Davide nasceva alla terra. Cultura artistica e cultura tecnica insieme, orientate dalla bussola di una solida formazione morale, per una vita da viversi come un gabbiano all’ebbrezza del vento, con la conclamata intenzione di giungere sempre più in alto. Ambizioni e desideri questi falcidiati intorno alle due di notte del 21 febbraio 2016 sulla strada statale 16, alle porte di Bari, da un’auto che viaggiava contromano guidata da un trentenne sotto l’effetto di alcool e sostanze stupefacenti, poi condannato con rito abbreviato a tre anni e otto mesi per omicidio colposo. Per una beffa del destino, il reato di omicidio stradale, penalmente ben più gravoso, sarebbe entrato in vigore solo pochi giorni dopo lo schianto. E anche stando al previgente ordinamento, la pena viene comunque giudicata troppo lieve da Gianni e Maria Antonietta, tanto da vedere accolte le loro istanze dalla Procura della Repubblica di Bari che, infatti, individua diversi errori nel calcolo della pena da parte del giudice di primo grado e ne impugna la sentenza. Tuttavia, i genitori di Davide non hanno avuto tutt’oggi risposte e non nascondono per questo la loro delusione. Di questo evento, che ha inaugurato il cartellone estivo molfettese e che si inserisce nella stagione Diversamente Musica 2023 della Filarmonica Pugliese, l’Associazione D’Accolti si è fatta carico degli oneri organizzativi e di gestione, allo scopo di garantire una fruizione sempre gratuita e aperta a tutti. Ciò analogamente ad altre iniziative culturali di cui si fa promotrice, coinvolgendo soprattutto i giovani, sempre con l’intento di sensibilizzare sulla cultura della tutela della vita propria e di quella degli altri, che si basa prima di tutto su quei princìpi di responsabilità e attenzione che devono muovere l’agire di ciascuno. E di questa grande lezione di coraggio e di intelligenza emotiva della mamma e del papà di Davide ne ha fatto un merito il sindaco Tommaso Minervini, chiamato da Gianni d’Accolti a rivolgere un saluto al pubblico. Il Sindaco nel suo intervento ha rimarcato il significato della serata, che è quello di dire ai giovani di amare la vita e saperla proiettare verso valori positivi, e ha riferito di aver desiderato per questo la presenza del Vescovo diocesano Mons. Domenico Cornacchia, seduto anch’egli in platea e ringraziato sia dallo stesso sindaco che da D’accolti. La Tosca di Puccini ben si presta agli intenti preposti, poiché, come evidenziato da D’Accolti, la trama di quest’opera è, come noto, caratterizzata da atti di egoismo che provocano lutti, così come nella tragedia del figlio Davide. E i molfettesi nell’ascoltare la storia di Davide non possono non tornare con la mente alla atroce vicenda di Gabriella Cipriani, anch’ella giovane, anch’ella musicista, violinista, anch’ella piena di entusiasmanti progetti di vita, anch’ella perita, nel maggio 2014, sempre di notte, in un incidente di analoga dinamica di quello di cui Davide è stato vittima. E Gianni D’Accolti non ha mancato nel suo intervento di rendere omaggio anche a Gabriella. Ed è bello che in questa Tosca figuri una compagine di cui ha fatto parte Gabriella Cipriani e che sovente fa risuonare ancora il suo violino, l’Orchestra Filarmonica Pugliese appunto, con la direzione artistica del M° Giacomo Piepoli, una perla pregiata made in Molfetta, cosi come lo è l’Alter Chorus, diretto dal prof. Antonio Allegretta, coro lirico dell’APS don Tonino Bello pure coinvolto in questo evento. A firmare la rappresentazione scenica un altro nome di rilievo, Vincenzo Grisostomi Travaglini, regista e musicologo con esperienze in diversi importanti teatri italiani. Un approccio classico al dramma lirico pucciniano, ma mai banale, comunque ricco di suggestioni, con tutti gli artisti che si muovevano nelle sobrie ed efficaci scenografie disegnate da Giuseppe Grasso e che erano vestiti con gli affascinanti abiti curati dalla costumista Angela Gassi, alcuni dei quali realizzati dagli studenti dell’Istituto Professionale “Domenico Modugno” di Polignano a Mare nell’ambito di un progetto di alternanza scuola-lavoro promosso dall’Associazione D’Accolti. L’opera, così come da locandina, doveva essere diretta dalla Ma Gianna Fratta, tra le più prestigiose e quotate bacchette del panorama musicale nazionale e internazionale, non più presente per un improvviso impedimento. All’inizio si parlava di miracolo, anche perché l’organizzazione è riuscita a trovare una degna sostituzione nel M° Giovanni Rinaldi, importante e stimato direttore d’orchestra del nostro territorio e docente di contrabbasso in quello stesso Conservatorio “Niccolò Piccinni” di Bari che Davide frequentava. Rinaldi, messosi prontamente a disposizione, ha preso in mano in maniera egregia e magistrale la situazione, pur nella scarsità del tempo a disposizione per sincronizzarsi con orchestrali e cantanti, già operanti con le tipiche difficoltà acustiche e logistiche tipiche delle esecuzioni musicali in esterna, a maggior ragione in un luogo come l’Anfiteatro di Ponente, non esattamente il top di gamma per tal genere di rappresentazioni. Nonostante tutto, grazie alla professionalità di esecutori e tecnici, la rappresentazione di Tosca è filata liscia ed è risultata graditissima dal pubblico presente, così come testimoniato dai sonori e lunghi applausi al cast nel corso di tutta la recita e alla fine. A cominciare dal title role, affidato al soprano Maria Luisa Lattante, che ha dato vita, grazie ai centrali armonici e agli acuti possenti, ad una Floria Tosca sanguigna ed ardente, in particolare conferendo alla sua interpretazione del Vissi d’arte un’aura di peculiare drammaticità. Il tenore Enrico Terrone Guerra ha invece impersonato in maniera prestante sia scenicamente che vocalmente il protagonista maschile Mario Cavaradossi. A dare vita al villain della situazione, il barone Scarpia, il baritono molfettese Gianfranco Cappelluti, con quella vocalità sicura e corposa con la quale si fa sempre apprezzare. Centrati i comprimari nei loro ruoli: il baritono Giorgio Schipa (Sacrestano), il tenore Giuseppe Maiorano (Spoletta), il basso Gianfranco Zuccarino (Cesare Angelotti), il basso Petr Tsehanovich (nel doppio ruolo di Sciarrone e di un carceriere), quest’ultimo individuato tramite apposito concorso per voci dell’Associazione D’Accolti. Una nota di lode merita il piccolo Diego Malena, bravissimo nell’esecuzione dello stornello del pastorello in apertura del terzo atto. Ben partecipe al dramma anche l’Alter Chorus nei suoi tre interventi, gioioso e strabordante a riprodurre la classica caciara dei bambini nella scena della cantoria, stentoreo e solenne con il Te Deum nel finale primo, limpido e luminoso nella cantata fuori scena del secondo atto. Il supporto efficace dell’Orchestra Filarmonica Pugliese ha fatto poi il resto. Gianni e Maria Antonietta in più sedi hanno ribadito che a salvare il mondo sarà il modo con cui lo guarderemo e lo ascolteremo, in modo da essere in grado di percepire che anche dalle fessure di una casa diroccata filtra un raggio di luce, entra un alito di vento, come a dire che pur nelle difficoltà, che nella vita non mancano mai, si coglie la speranza. E questa Tosca ne è stata la testimonianza tangibile. © Riproduzione riservata

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