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Una bella esperienza: la scuola-lavoro al SER Molfetta Gabriele Allegretta narra sua esperienza
29 giugno 2017

MOLFETTA - Al termine di ogni anno scolastico è consuetudine fare un bilancio delle attività svolte a scuola per poter, negli anni successivi, migliorarsi sempre di più; e questo sia per l’Istituto, sotto il profilo logistico-organizzativo, sia per noi ragazzi in vista di una crescita umana e culturale più profonda.

Quest’anno nota positiva e nuova per noi studenti delle classi 3a è stata sicuramente la frequenza delle ore di alternanza scuola-lavoro e in particolare, tra i gruppi di alternanza del nostro Liceo Scientifico, il gruppo assegnato al SER Molfetta per l’ambito socio-sanitario.

L’esperienza, indubbiamente formativa, si è rivelata molto utile agli alunni (seguiti da un tutor scolastico, il prof. Ruggero Antonio Sguera e da un tutor interno all’associazione, il prof. Giovanbattista Sasso) che, oltre ad aver acquisito una infarinatura generale sulle basi di primo soccorso, imparando persino i primi rudimenti per la rianimazione di un eventuale ferito, hanno anche socializzato molto con i ragazzi frequentanti il doposcuola, instaurando un amichevole e fiducioso rapporto insegnante-alunno. Merita menzione l’utilizzo di strutture e strumenti di primissimo livello e la totale disponibilità dei responsabili, rispettivamente, del doposcuola, della raccolta alimentare e degli incontri teorici. Importante è stata anche la possibilità di concordare le date degli interventi con un efficace metodo di prenotazione, in cui gli alunni hanno avuto scelta, per far sì che tutto ciò non gravasse sulla preparazione domestica scolastica degli studenti coinvolti. Gli incontri sono iniziati a febbraio per terminare approssimativamente a maggio, per un totale di cinquanta ore da abbinare a venticinque ore di alternanza a scuola. Al termine dell’esperienza porto con me il rispetto verso ragazzi che vivono situazioni svantaggiate di disagio sociale, ma carichi di affetto e umanità; sento ancora la responsabilità di cui ci si investe per soccorrere uomini in disgrazia; ancora, la curiosità verso i diversi profili del settore socio–sanitario.

Sicuramente esperienze, seppur faticose per uno studente impegnato nello studio,  che mi hanno aiutato a maturare e crescere un po’ di più con uno sguardo più consapevole sulla realtà che mi circonda.

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