Un sindaco comunista dentro…
Corsivi
Comunisti si nasce. E se si nasce tondi è difficile col tempo diventare quadrati. Sarà per questo che, nonostante l'abito da maggiordomo berlusconiano che continua a dipingersi (o a farsi dipingere) addosso, Tommaso Minervini (nella foto)non riesce a nascondere le sue origini di uomo di sinistra. E' una constatazione non fatta spulciando le vecchie tessere di partito del camaleontico Tommaso Minervini ma ascoltando e leggendo, neanche tanto tra le righe, le sue affermazioni.
L'ultima, eclatante per la convinzione e l'incoscienza con cui è stata fatta, risale alla conferenza stampa del Coni sulla gestione della piscina: “Ci auspichiamo che il modello di gestione pubblica della piscina venga ampliato a tutti gli impianti sportivi cittadini e non solo”.
Un bel colpo di sciacquone su quelli che sono i cardini dell'attuale politica “cartolarizzante” del Governo (che se potesse privatizzerebbe anche la gestione dell'aria) e su ormai vent'anni di politiche economiche efficentistiche anti-pubblicismo diventate assiomi del sistema capitalistico. Affermazione pericolosa, visto il dilagante maccartismo italiano, e estemporanea soprattutto se fatta da un “uomo di destra” come il neo Minervini.
E allora ci chiediamo: è così forte l'anima rossa del nostro sindaco? Il mondo nuovo che ha in mente è più vicino agli enti che alle S.p.A.? O non sarà che questo ritorno al comunismo sia dettato dalla maggior facilità di inserire i propri “compagni” elettori nei soviet comunali? Chissà. Nell'attesa: Hasta la victoria Tommaso.
Fabrizio Fusaro