MOLFETTA - E' diventata ormai una consuetudine natalizia molfettese il gioco, chiamimolo così, di molti giovani che lanciano botti abbastanza potenti da automobili in corsa che si danno poi alla fuga ignorando le possibili conseguenze o gli eventuali danni provocati. Un lettore di Quindici racconta la sua esperienza di cui moltri altri cittadini sono stati testimoni per l'elevato numero di questi episodi che solo una maggiore civiltà e rispetto per il prossimo, oltre a qualche controllo in più delle forze dell'ordine, possono frenarne la crescente frequenza.
Segue la lettera:
'Caro direttore e gentilissimi lettori , voglio condividere quanto mi è capito qualche sera fa poiché sono convinto che molti concittadini abbiano vissuto un’esperienza analoga.
Qualche sera fa, passeggiando per una strada periferica nei pressi dell’ospedale, la mia attenzione è stata attirata da un’auto che mi è sfrecciata davanti a folle velocità; un attimo dopo sono stato stordito da una forte deflagrazione che ha scosso le finestre dei palazzi circostanti facendo scattare tutti gli allarmi sonori delle auto in sosta sulla strada.
Mi sono voltato e ho notato del fumo denso sul marciapiede. Dopo essermi ripreso dallo stordimento (e dalla paura!) mi sono avvicinato al fumo ed ho notato brandelli di carta sparsi dappertutto.
Purtroppo con l’approssimarsi delle festività natalizie e del Capodanno, vengono “testati” in questi giorni centinaia di botti proibiti di dubbia provenienza.
Da qualche anno, nella nostra città, si sta consolidando l’idiota pratica del lancio di grossi botti dalle auto in corsa.
Il “rituale”, da quanto possiamo dedurre, prevede l’accensione della miccia nell’abitacolo dell’auto e il successivo lancio della bomba per strada. Al getto segue la vile corsa dell’auto che si allontana a velocità elevata dal luogo prescelto per l’imminente esplosione e per evitare il riconoscimento.
E’ retorico ribadire che tali botti, oltre a costituire un rischio per coloro che li accendono, provocano la rottura di cristalli e vetri, con immaginabili conseguenze, e possono arrecare gravi danni all’udito, soprattutto per i più piccoli.
Mi auguro che queste scellerate abitudini, grazie al sinergico apporto delle segnalazioni dei cittadini, delle registrazioni delle telecamere di sorveglianza e delle forze dell’ordine, possano presto estinguersi.
Per i prossimi giorni spero solo di ascoltare le dolci note della Santa Allegrezza e delle altre nenie natalizie molfettesi. Ai concittadini buontemponi, che intendono festeggiare il Capodanno con il fragore di botti e razzi, chiedo solo che lo facciano in assoluta sicurezza e lontani dalle zone abitate.'