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Un lettore scrive a “Quindici”: basta con i parcheggi provocatori davanti al Duomo. Le regole vanno rispettate
17 gennaio 2014

MOLFETTA – Un lettore scrive a “Quindici” sui parcheggi nell’area Ztl davanti al Duomo.

«Egregio direttore, sembra che la politica cittadina si faccia ormai su Facebook. Siamo ridotti proprio male.
Io credo, invece, che si debba discutere fra i cittadini, sui giornali e non nei luoghi del pettegolezzo o come lei li ha definiti negli “sfogatoi” di frustrati e nullafacenti che si masturbano mentalmente ogni giorno, decidendo chi devono colpire, nascondendosi dietro nomi di fantasia o anche mettendo il proprio nome, ma lanciando calunnie, certi dell’impunità su Facebook.
Ma tant’è. E proprio su facebook ho rilevato questa foto che si riferisce a camion che parcheggiano nell’area vietata davanti al Duomo. E’ una vera provocazione, un insulto alle regole. Mi chiedo, perché non sono stati multati e fatti sgomberare. Chi è l’arrogante che abusa di un parcheggio in un’area vietata?
Devo pensare che ci sono dei provocatori, che rimpiangono il tempo in cui si poteva fare il proprio comodo in questa città e oggi sfidano l’autorità. Come pure sarà un caso che ci sia chi approfittando di un guasto alle macchine della raccolta della spazzatura, si diverte a dire che la città è sporca. Dove erano queste persone negli ultimi 10 anni?
E che dire di un gruppo di giovani, sicuramente pagati o sollecitati dai nemici di questo sindaco, che si divertono a prendere i volantini pubblicitari dalle cassette e a gettarli per strada per far sembrare la città più sporca?
Secondo me sono squadristi, nella migliore tradizione fascista del centrodestra.
I cittadini onesti, liberi e non servi come lei sempre ricorda, dovrebbero ribellarsi e reagire a queste provocazioni. Qualche giorno fa un gruppo di teppisti, non saprei definirli meglio (peccato che ci fossero anche uomini delle istituzioni, come i consiglieri comunali) hanno inscenato una pagliacciata a Corso Umberto contro il sindaco Paola Natalicchio.
Credo che occorra organizzare una manifestazione civile dei sostenitori dell’attuale rinnovamento cittadino, anche se non appartenenti al centrosinistra, ma di cittadini che sono contenti dei tentativi che si stanno faticosamente, e quindi lentamente, facendo per riportare le regole e la normalità della convivenza civile a Molfetta. Credo che questi cittadini debbano scende in piazza, debbano fare un corteo per dire: INDIETRO NON SI TORNA. Sarebbe un messaggio chiaro a tutta la teppaglia di provocatori e di squadristi che si sta agitando in questi giorni. E anche un segnale per un ritorno alla pacificazione sociale nell’interesse di Molfetta. Solo così si cresce e si crea sviluppo, altrimenti sia come città che come nazione siamo destinati al declino, siamo già un popolo decadente, non peggioriamo la situazione. Le forze politiche gli avversari e dovrebbero dialogare e non aggredire e cantare in consiglio comunale, come purtroppo vediamo in diretta televisiva, con protagonisti di queste sceneggiate i consiglieri di centrodestra.
Caro Direttore, mi auguro che pubblichi questa lettera che firmo regolarmente perché non mi nascondo come altri dietro nick name o pseudonimi di fantasia.
Grazie e auguri per il suo lavoro e per quello di “Quindici” che contribuisce alla crescita della città e della sua comunità con l’informazione libera e coraggiosa.

Maria Messina

Gentile Signora, la ringrazio per la lettera che condivido in pieno e non ho difficoltà a rendere pubblica, come abbiamo fatto con le altre ricevute finora, soprattutto per il suo invito al dialogo.
Per quanto riguarda il parcheggio dei camion, sono d’accordo con lei. Gli autisti vanno sanzionati pesantemente: non è stato liberato il piazzale del Duomo dalle macchine per farvi sostare i camion. E l’arroganza di certe imprese che pretendono di dettare legge, va subito respinta, come ha ben fatto il vice sindaco Bepi Maralfa che in una sua nota su Facebook (visto che, come dice lei, la politica si fa sui social network) ha respinto queste pressioni.
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Qualche tempo fa – scrive Maralfa -, qualcuno ci ha chiesto di poter far parcheggiare i camion dinanzi al Duomo. Noi abbiamo risposto con fermezza di NO. Ecco la reazione violenta (sotto il profilo dell'impatto ambientale). A mio sommesso avviso è una ben pianificata strategia. Ma non arretriamo, né tantomeno abbiamo timori di sorta. Domani si fanno i conti , e poi staneremo gli istigatori».

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Non “era meglio morire da piccoli”, è molto meglio e indispensabile correggersi da grandi. - “Una democrazia non può esistere se non si mette sotto controllo la televisione, o più precisamente non può esistere a lungo fino a quando il potere della televisione non sarà pienamente scoperto. Dico così perché anche i nemici della democrazia non sono ancora del tutto consapevoli del potere della tele visione (??). Ma quando si saranno resi conto (lo hanno già fatto) di quello che possono fare la useranno in tutti i modi (già lo fanno), anche nelle situazioni più pericolose. Ma allora sarà troppo tardi”. (già lo è??) - Il tempo trascorso a guardare la televisione allontana la gente (specialmente i bambini) dalla lettura; la capacità di leggere è scarsamente sviluppata, e il valore della lettura trascurato. Adulti e bambini vengono abbandonati ad una serva infedele che li espone a “vicende sconnesse raccontate da persone sconnesse”. Per molti aspetti, la televisione rispecchia i problemi della scuola. La curiosità cala e il coinvolgimento non è più richiesto: almeno su questo punto, scuole e produttori televisivi concordano. Il termine “educare” viene sostituito dal termine “addestrare”. Chi insegna i valori? La scuola? Le Chiese? La famiglia? Di certo, la televisione. Ma i valori della televisione sono forse gli unici che vorremmo veder adottati dai nostri figli? Allora è forse colpa nostra e dei bambini? E' colpa nostra se le informazioni trasmesse dalla televisione sono tanto distorte? O invece è colpa della scuola, cui spetta il compito di insegnare qualcosa della nostra cultura, ma che si è dimostrata incapace di insegnare qualcosa sulla televisione? La scuola e la famiglia debbono fare meglio di quanto facciano attualmente e a tal fine hanno bisogno di tutto l'aiuto disponibile. Ridurre l'influenza esercitata dalla televisione nella vita degli adulti e dei bambini è un primo passo. Questo passo va fatto subito: è troppo tardi? Cattiva maestra la televisione!



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