Ultracentenari in festa: 307 anni in tre
Il progetto “Anziani mai più soli” dell'amministrazione comunale
Trecentosette anni in tre. È questa la biblica età complessiva delle tre signore molfettesi che si sono presentate a un'originale “Festa degli ultracentenari di Molfetta”. Il Comune l'ha organizzata nell'ambito del progetto “Anziani mai più soli”, e ha deciso di assegnare ai nostri concittadini che hanno passato i 100 un riconoscimento simbolico consistente in targhe di metallo laminato e velluto.
La cerimonia di consegna si è svolta domenica 24 ottobre, al mattino, nell'Auditorium della fabbrica di San Domenico, alla presenza del sindaco Minervini e del Vescovo Martella, insieme a esperti del settore: il presidente della cooperativa sociale GEA di Bari, dottor Maiorano; l'assessore alla Socialità Brattoli, il dirigente dello stesso assessorato, rag. Caputi; la responsabile dell'Unità operativa anziani, signora Capurso, la quale ci ha spiegato la finalità del progetto comunale, un servizio di consulenza e assistenza per curare, o possibilmente prevenire, quel grande male degli anziani che è l'emarginazione.
L'incontro è stato piuttosto particolare. Nessuna risonanza, niente manifesti e informazione. Un pubblico la cui età media supera abbondantemente l'età dell'innocenza. Soltanto 40 minuti di conferenza (dopo 60 di attesa), con interventi brevi ma piacevolmente densi. Risultato: una manifestazione dal tocco familiare, rilassato, davvero domenicale, in cui l'unica cosa eccessiva era la torta, che sfiorava il mezzo metro quadrato. In complesso, la mattinata ci è piaciuta.
Ci sono piaciute le nostre concittadine premiate, e cioè la signora Lucrezia Farinola, classe 1904, la signora Antonia De Ceglia, classe 1902, e la gagliarda signora Maria Domenica Mastropasqua, classe 1900, che, pur sorretta da due baldi giovani della Misericordia, non ha rinunciato a camminare sulle sue gambe. Solo tre sulle dieci persone previste inizialmente: infatti, la signora Innocenza Sciancalepore abita all'estero e la sua targa è stata ritirata da un nipote; altri quattro invitati – la signora Maria Corrada Del Vescovo, la signora Nicola Ciccolella, la signora Anna Ciannamea, e la meno giovane della compagnia, la signorina Concetta Poli, arrivata alla bell'età di centosette anni – non erano abbastanza in forze per presentarsi; e gli altri due sono purtroppo venuti a mancare strada facendo, quasi a ricordare la fragilità di questo enorme patrimonio di ricordi ed esperienze che sono gli ultracentenari.
Ci è piaciuto Monsignor Martella, che giovialmente ha tentato di spiegare che una lunga vita è il segno tangibile di una “benedizione di Dio”che comunque investe tutte le esistenze, brevi o lunghe che siano. Ci è piaciuto il sindaco, Tommaso Minervini, che ha riflettuto sull'enorme bagaglio di memorie di cui vive chi supera i cento anni, e si è improvvisato intervistatore dilettante con le venerande festeggiate.
Ci è piaciuto infine un inaspettato coro di allegre signore sugli anta, che ha cantato una canzone sulle note di un celebre stornello romano, con un testo tutto riadattato e il ritornello a tema “Evviva la terz'età / oilì oilà”, che pur non essendo il massimo del buon gusto, suscitava una irresistibile simpatia.
I migliori auguri agli ultracentenari di questa città, auguri di vivere ancora una vita decorosa e serena, sperando che l'impegno del Comune in aiuto degli anziani sia il più concreto e attivo possibile. E che non sia da meno il nostro aiuto nei confronti degli anziani.
Nicolò Spadavecchia