Ultimo “regalo” di Fitto alla città: l'ampliamento Pip
Prima di sloggiare, il 31 marzo scorso il governo regionale di Raffaele Fitto ha licenziato una serie di provvedimenti, attualmente in fase di pubblicazione, e tra questi la variante al Piano Regolatore di Molfetta, che consentirà un ulteriore ampliamento del Pip (vecchia e nuova zona artigianale).
La necessità di reperire aree, per rispondere alle richieste di nuovi insediamenti produttivi, fu la motivazione che spinse il Comune a proporre l'ampliamento di ulteriori 70 ettari del Piano Insediamenti Produttivi, che si andrà ad aggiungere agli attuali 87 tra zona artigianale esistente e quella d'espansione.
In realtà l'ampliamento doveva rispondere alla richiesta della società “Casillo Partecipazioni” di 50 ettari per la realizzazione di una base logistica integrata denominata “Piattaforma Logistica Mediterranea” per la movimentazione, gestione e trasporto delle merci.
La richiesta del gruppo Casillo fu inoltrata il 10.2.03 e successivamente fu sottoscritto un Protocollo d'Intesa con il Comune. Al Protocollo fu allegata un'analisi di prefattibilità con descrizione generale dell'iniziativa industriale, il contesto territoriale, i costi, gli obiettivi e ricadute occupazionali.
L'iniziativa del gruppo di Francesco Casillo prevede la realizzazione di un centro servizi logistici per lo stoccaggio, imballaggio e movimentazione delle merci, nonché servizi per i mezzi di trasporto e quelli destinati alla persona. L'integrazione di tutte attività in un'unica struttura, definita “Magnete”, collegata in rete con gli interporti e centri nazionali ed internazionali è l'aspetto innovativo e rilevante, il vero core-business dell'iniziativa, cui bisogna aggiungere l'apporto qualitativo alle infrastrutture attuali e previste, in primo luogo il porto con il nuovo molo mercantile e un possibile scalo ferroviario a Giovinazzo.
L'area su cui sorgerà la “Piattaforma Logistica Mediterranea” inizialmente sarà di 19,5 ettari, solo dopo il completamento di questo primo lotto potrà espandersi per altri 30,5 ettari. Il progetto dovrebbe realizzarsi in 30 mesi dal momento dell'acquisizione dei suoli che, secondo la richiesta di Casillo, dovevano già avvenire entro settembre 2003, per un investimento stimato di oltre 23,5 milioni d'euro (oltre 43 miliardi di vecchie lire) e si prevede l'assunzione di 4 dirigenti, 60 impiegati e 220 operai.
Indubbiamente è la più consistente proposta imprenditoriale relativa al Pip sia per l'estensione territoriale sia per il livello dell'investimento. La ricaduta occupazionale invece è la più bassa in relazione ai 50 ettari, basti pensare che nell'attuale zona artigianale di 46 ettari si contano non meno di mille occupati. Per la comunità però non sarà a costo zero. Infatti, i 70 ettari che saranno sottratti al territorio agricolo non sono cosa da poco, soprattutto in questo caso, dove la questione centrale non l'iniziativa è industriale, ma la sua collocazione. All'epoca l'opposizione votò contro la variante perché riteneva il progetto collocabile nella zona Asi, dove c'erano e ci sono tuttora almeno 100 ettari disponibili, magari a seguito di una concertazione tra impresa, Comune e Asi. L'amministrazione comunale invece optò per la variante, forse per diventare in seguito l'unica interlocutrice di Casillo, come insinuò qualcuno.
Comunque, prima di passare alla fase operativa, la procedura prevede la presa d'atto della variante da parte del Consiglio comunale, la redazione Piano Particolareggiato con approvazione del Consiglio, la pubblicazione per le eventuali osservazioni, il via libero definitivo del Consiglio comunale.
I tecnici parlano di non meno di tempi quantificabili in non meno di sei mesi. Dopo di che l'azione passerà a Francesco Casillo, sempre che sia ancora interessato. Infatti, nella richiesta dei suoli da parte dell'imprenditore coratino è specificato: “Considerata la rapida evoluzione in corso nel settore della logistica, teniamo a specificare che il nostro progetto avrà valenza economica solo se sarà possibile cantierizzare le opere entro al massimo il mese di settembre 2003”.
Francesco del Rosso
francesco.delrosso@quindici-molfetta.it