Ulivo, sinistra e moderati per un'idea di alternativa
Cresce in città l'opposizione centrista all'amministrazione di Tommaso Minervini
Mentre l'opposizione pur ridotta a soli sei consiglieri (Leonardo Lucanie, Nino Sallustio e Maria Sasso della “Margherita”, Antonello Zaza di “Rifondazione”, Corrado Minervini dei Ds e Nunzio Fiorentini dello Sdi), continua a battagliare nelle sedi istituzionali (per la logica dei numeri purtroppo è una lotta sterile e frustrante, forse sarebbe il caso di non impegnarsi più di tanto nelle sedute consiliari e nelle varie commissioni, visto che la maggioranza non dibatte, non discute e non risponde su nulla), si susseguono le iniziative di movimenti vecchi e nuovi che non intendono piegarsi a potenti, potentati e potentini, che stanno occupando la città.
Si tratta di soggetti orientati per lo più su posizioni centriste che però intendono rimarcare le distanze e opporsi al modo di essere e operare della maggioranza al governo della città, improntata sull'arrivismo sociale e sugli interessi di personaggi che non hanno ancora dimostrato di essere, per etica e cultura, all'altezza di guidare una città che per tradizione è stata sempre un esempio per le altre comunità.
Dopo la pausa estiva gli “Ambientalisti” sono ritornati all'attacco del sindaco con un manifesto in cui hanno ribadito la richiesta di dimissioni. Questa volta sotto accusa la costituzione della società “Molfetta Porto” per la gestione del futuro molo mercantile (tra 7-8 anni), definita inutile e fatta solo per creare e distribuire poltrone e incarichi lucrosi e quindi fonti di sperpero di denaro pubblico.
Lillino Di Gioia con il suo movimento ”Il riscatto della città” continua la sua battaglia contro l'inettitudine, le pretese e il basso profilo a suo dire doloso dell'Amministrazione comunale sull'attuazione del Prg che rischiano di declassare la città ai più bassi livelli dal punto di vista economico, urbanistico e delle prospettive di crescita sociale e civile. Accuse lanciate con manifesti, interventi alla “Festa dell'Unità”, al congresso della “Margherita” e in un dibattito da lui organizzato (era prevista la presenza dei progettisti del Prg, che però hanno dato forfait), in cui erano presenti almeno trecento cittadini interessati, segno che il buon Lillino nonostante dieci anni di panchina ha conservato intatte le sue capacità attrattive.
Accanto a questi gruppi si sono affacciati sulla scena politica altri due nuovi soggetti: “Democrazia Cristiana” e “Nuova Politica”. Il primo ha celebrato il congresso cittadino ed eletto segretario Francesco Saverio Vercellini che ha dichiarato a “Quindici”: “Siamo un partito nazionale di ispirazione cristiana aperto e attento alle nuove dinamiche sociali nel solco della tradizione morotea. A livello locale puntiamo a riportare i giovani cattolici a condividere un'esperienza politica. Saremo aperti ad ogni confronto sui programmi con al centro i valori, lo stile istituzionale e l'etica del cattolicesimo democratico”.
Vedremo come si evolverà questo nuovo partito, che però sembra l'ennesima proposizione nostalgica equidistante dai due poli, simile ad altre formazioni nate e disciolte nello spazio di qualche campagna elettorale, tanto per utilizzare un simbolo glorioso e raccattare qualche voto.
Più legata alle vicende locali la genesi di “Politica Nuova” fondata da Giuseppe de Candia, uno dei costituenti di “Forza Italia” a Molfetta nel'94, consigliere comunale dal '94 al '98, nel '98 non riconfermato al ballottaggio e primo dei non eletti nel 2001. Nel 2002 de Candia in contrasto col partito, lascia “Forza Italia” e aderisce al nascente Udc, un partito che però a Molfetta è stato subito vittima dei personalismi e delle beghe per il controllo provinciale e regionale. E quando un fantomatico commissario voleva imporre al diviso Udc un documento, che in pratica ne sconfessava i primi atti significativi, come il ritiro della richiesta di verifica programmatica e l'accettazione delle deroghe al Prg, Pino de Candia ha preso armi e bagagli e, di fronte all'alternativa di abbandonare l'attività politica, ha deciso di “mettersi in proprio”.
In tutte in queste iniziative le lagnanze verso il centrodestra e soci hanno cominciato a produrre un'ipotesi di alternativa. Al congresso della “Margherita” è stata lanciata l'idea di “Cantiere dell'alternativa” senza pregiudiziali, sulla base di valori e di spazi condivisi.
Insomma, qualcosa si muove tra le forze che si oppongono ai signori che governano la città. Vedremo se questo bisbiglio potrà diventare una sinfonia a più voci. E' chiaro che tutto dipenderà dall'esito e da come tutti i soggetti imposteranno il “primo concerto”, ossia le provinciali della prossima primavera.
Francesco del Rosso