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Udc Molfetta, “Obiettivo città” guidato dai giovani: a breve il candidato Si frantuma l'ipotesi del grande centro e il partito di Casini, uscito fortemente ridimensionato e quasi estinto dalle ultime politiche, decide di correre da solo, anche se i tempi sono stretti e del candidato non si ha ancora certezza
19 marzo 2013

MOLFETTA - L’Udc sa cosa vuole e lancia il suo progetto per la città di Molfetta: “Obiettivo città”. Nella sala stampa comunale, il partito di Casini, uscito fortemente ridimensionato e quasi scomparso dalle ultime elezioni politiche, è andato controtendenza presentando, “al contrario delle altre realtà politiche locali”, prima il programma politico e, solo in seconda battuta, indicando il profilo del candidato sindaco, lasciando comunque aperta la partita, anche se i tempi per il candidato sindaco sono ormai molto risicati. All’incontro sono intervenuti Saverio Degioia, coordinatore provinciale Udc Giovani, Vittorio Sasso, coordinatore locale Giovani UDC, Robert Amato, coordinatore Udc Molfetta, Pino Amato, leader storico ed ex consigliere comunale uscente, Nunzia Fiore, del direttivo provinciale UDC (nella foto di Ruggiero de Virgilio).
Nato dall’impegno civile e dalla quinquennale presenza in Consiglio comunale, l’Udc individua un pragmatico progetto nato dalle esigenze di una città dai molteplici disagi che partono dall’alto delle poltrone consiliari per finire alle strade di Molfetta. «Obiettivo città» diventa un contenitore di idee e proposte aperto a tutte le rappresentanze cittadine dove l’Udc e il rampollo Robert si pongono come intermediari per porre soluzioni per il benessere della città.
Non solo parole, Pino Amato rivendica la reale coerenza del suo partito, unica forza di opposizione ad aver affrontato in Consiglio comunale alcune tematiche spinose - mai compiutamente discusse dagli altri partiti di opposizione, PD, SEL e PRC - pressando l’uscente amministrazione Azzollini. Due esempi su tutti, i servizi sociali e l’ASM (si ricorderà l’accesa discussione in consiglio sui procedimenti del direttore dell’azienda). Ancora una volta, con “Obiettivo città” si vuol porre luce sulla questione rifiuti - su cui Quindici ha riservato un ampio spazio intervistando Legambiente sul numero in edicola -, sia in ambito urbanistico, sia per quanto riguarda i rischi ambientali dovuti all’abbandono di rifiuti pericolosi per l’agro.
Altro punto caldo è la faraonica opera portuale, come ha spiegato Robert Amato. L’Udc Molfetta punta il dito contro l’enorme spreco di denaro causato dall’interruzione dei lavori per la giusta attività giudiziaria della magistratura, per cui non viene contestato l’operato. Invece, l’invito rivolto agli organi comunali è quello di non interrompere i lavori a causa delle indagini, affinché si realizzi nel minor tempo possibile quello che viene definito “il trampolino di lancio” per la rinascita di Molfetta.
Mai silente in ambito consigliare, l’Udc e i suoi rappresentanti hanno sempre posto attenzione su molteplici questioni. Una tra queste la vicenda piscina comunale, dove è stata necessaria una riqualificazione della cattiva amministrazione che l’ha portata alla chiusura. Dalle mense scolastiche alla crisi della pesca, dal decoro del lungomare al degrado della costa molfettese: l’Udc è stata sempre accanto alle realtà più deboli.
Con i piedi ben saldi a terra, l’Udc vuole arieggiare questa stantia città con della fresca brezza. Infatti, il progetto politico, stretto nella morsa tra sinistra e destra, sarà guidato da giovani preparati e competenti che hanno discusso e affrontato numerose problematiche locali anche in sala stampa. Proprio per questo motivo, Pino Amato ha rivendicato per l’Udc Molfetta un reale percorso di rinnovamento basato sui giovani, prima di qualsiasi altro partito locale, senza scegliere candidati di riporto o di facciata, utili a mascherare i meccanismi partitici interni. Tra l’altro, come ha evidenziato Pino Amato (che non si candiderà, come più volte annunciato), la lista Udc e quella del candidato sindaco saranno composte da giovani e persone incensurate.
Ad oggi, il progetto del grande centro, che a febbraio sembrava aver preso piede, sembra ora sgretolarsi per il poco coraggio manifestato dalle forze che avrebbero dovuto dar vita al progetto, come ha sottolineato Pino Amato, leader storico dell’Udc. Anzi, proprio nelle ultime settimane, correvano insistenti voci su una candidatura di centro, giovane e professionale, che avrebbe saputo condurre un reale progetto di rinnovamento, scalzando quel bipolarismo muscolare accentuato che negli ultimi 20 anni ha polarizzato il monopoli politico-finanziario di Molfetta.
Adesso l’Udc, stanco dei continui tatticismi e dei veti incrociati del centrosinistra (PD&SEL), rifiutando qualsiasi alleanza con il centrodestra, di fronte a un grande centro fantasma, parte con il suo «Obiettivo città», senza alcun timore di correre da solo per le prossime elezioni comunali con un suo candidato (a quanto pare, femminile), presente durante la conferenza, ma non ancora svelato dai vertici del partito. Questa decisioni dell’Udc spacca definitivamente il centro, ridotto a poche frange che andranno per conto proprio.
Tuttavia, come hanno lasciato intendere Robert e Pino Amato, nel caso in cui i vari partiti del “centro” molfettese decidessero di realizzare una grande coalizione per spazzare il bipolarismo politico locale, l’Udc non solo sarebbe un forte componente, ma sarebbe anche disposto a rinunciare al proprio simbolo per una lista unica.
Sarà l’effettiva concretezza a parlare alle urne, dove il quadro è molto complicato e delicato. Ancora non definitiva, quindi, la figura del candidato sindaco dell’Udc, disponibile a creare un grande centro che punti, come tutta l’opposizione, a cambiare l’aria, e non solo alla migliore opposizione possibile. Ma il tempo passa e l’incertezza del centro non gioca a loro favore. Forse anche sul candidato sindaco, al di là delle affermazioni, l’Udc e il centro brancolano nel buio.
 
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Autore: Saverio Tavella
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