“Ucraina, una guerra assurda. Vi racconto la mia esperienza”
Francesco Minervini in viaggio con la carovana della pace a Kiev
La quarta carovana della pace or- ganizzata dalla rete di associazio- ni Stopthe warnow, dopo Leopoli, Odessa ha raggiunto Kiev. Una missione più politica delle preceden- ti e con un forte e volitivo impatto sull’o- pinione pubblica italiana e ucraina. Un viaggio di missione non semplicemen- te per portare aiuti umanitari, quanto per dare una mano a chi lì tenta una resistenza nonviolenta ed è allo stremo delle forze: perché sfiniti e logorati da una guerra am- piamente preparata e voluta da parte rus- sa, con certosina pazienza e preparazione; perché terrorizzati dalla sopravvivenza di un inverno senza gas per il riscaldamen- to; perché sfiancati dalle tante morti che hanno costellato ogni famiglia e ogni sto- ria personale. Non è una questione di aiuti umanita- ri che servono sempre! Anzi è splendida ed esemplare l’organizzazione dei centri di rac- colta e smistamento dei giovani universita- ri di Chernivtskj…). E’ invece un problema soprattutto di rieducazione alla convivenza e alla compartecipazione politica, quanto per evitare che quelle terre diventino una nuova realtà israelo-palestinese. E soprattutto va ribadito che questa, come tutte le altre guerre, non è una guerra di difesa e neanche legittima: è una guerra assurda come tutte le altre precedenti, che vive nello sguardo martoriato di chi si sente tradito come cittadino e come essere umano. Nel lungo viaggio di rientro a casa, un viaggio che da Kiev a Bari dura due giorni di metabolismi e pensieri. Ero venuto pensando di vedere la guerra di fuori, quella che bombarda e demolisce... Invece me ne torno dopo aver visto la guerra che scava dentro la psiche, che annienta pensiero e anima, ragione e istinto. Ho sentito, e vi- sto, rabbia e frustrazione, dolore e rifiuto di ogni speranza. E allora che cosa sono venuto a fare con la carovana della pace di Stopthewarnow#, a parte gli aiuti umanitari che abbiamo reca- to, tanti per noi, poco per quelli di qui? Dovevo dare ed ho avuto. E mi sono sen- tito un “servo inutile”. Ma lo dovevo fare e l’ho fatto, per cominciare da me ad essere il cambiamento che chiedo al mio mondo, come diceva il Mahatma Gandhi. Perché che sia Ucraina, Russia, Siria o Eritrea, l’uomo ha vitale bisogno di vivere con altri uomini, di tessere relazioni, di essere un “animale politico”. Al diavolo le armi e le guerre: oggi è il tempo dell’umanità più semplice, più bella. Il futuro o sarà così o semplicemente non sarà. © Riproduzione riservata