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Trecentomila euro dal Comune di Molfetta per il recupero del "Francesco Padre" Il sindaco Antonio Azzollini: «È la conferma di un impegno già assunto in passato»
29 novembre 2010

MOLFETTA - L'amministrazione comunale di Molfetta ha stanziato 300mila euro per le operazioni di recupero del "Francesco Padre", il motopesca molfettese affondato nel novembre del 1994 nel mare Adriatico, al largo dell'ex Jugoslavia.
Il sindaco Antonio Azzollini lo conferma in una lettera ufficiale trasmessa al procuratore della Repubblica di Trani, Carlo Maria Capristo, il quale ha recentemente riaperto le indagini.
Il recupero del relitto è, infatti, un tassello decisivo per chiarire le circostanze di quella tragedia in cui morirono cinque marinai molfettesi (i resti di quattro di loro non furono mai recuperati e si trovano ancora all'interno del relitto).
Lo stanziamento è stato deliberato dalla Giunta comunale e approvato a maggioranza dal Consiglio comunale - in sede di approvazione dell'assestamento del Bilancio di previsione 2010 - con il voto contrario delle opposizioni.
"La somma è immediatamente disponibile" fa sapere Azzollini aggiungendo che "essa potrà essere erogata secondo modalità da concordare insieme con la Procura  di Trani".
"Alle parole di solidarietà - conclude il sindaco - abbiamo fatto seguire fatti concreti perché questo è il volere di tutta la comunità e perché questo è il nostro stile di fare solidarietà."
Già nel 1999, appena eletto senatore della Repubblica, Azzollini si fece portavoce delle famiglie dei marinai del "Francesco Padre" e dell'intera marineria molfettese chiedendo formalmente alle autorità dell'epoca di autorizzare il recupero del relitto molfettese. Seguirono diverse interrogazioni parlamentari nel tentativo di chiarire le circostanze dell'evento.
Anche a seguito della riapertura delle indagini da parte della magistratura, all'inizio del 2010, Azzollini aveva più volte assicurato la massima disponibilità del Comune a contribuire sul piano logistico o economico al recupero del relitto.
Impegno ribadito anche il 7 novembre scorso, in occasione della cerimonia commemorativa per le cinque vittime del "Francesco Padre", di fronte ai familiari di Giovanni Pansini, Luigi De Giglio, Francesco Zaza, Saverio Gadaleta, Mario De Nicolo.

 

Autore: Q
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