MOLFETTA – “Tre modi di vedere il Sud” (Ed. Il Mulino) libro di Franco Cassano è stato presentato alla libreria Il Ghigno di Molfetta dal preside dell’Itc Sabino Lafasciano con la partecipazionedell’assessore regionale alla Trasparenza Guglielmo Minervini (nella foto, da sinistra Lafasciano, Cassano, Minervini e Isa de Marco).
Nato ad Ancona nel ’43, Cassano insegna Sociologia a Bari ed è ritenuto dai più importanti studiosi un “marxista meridionale”. Negli anni ’80 si apre fino a concepire un nuovo meridionalismo sfociato nel ’96 ne “Il Pensiero Meridiano” che gli permette di accedere al Progetto POIESIS, ed alla redazione della rivista QUI. Oggi presiede a Bari il movimento cittadinanza attiva “Città Plurale”.
Il libro descrive una società meridionale permeata da un capitalismo personale in cui la parte fondamentale viene esplicata da aziende cosiddette PMI che prevedono la presenza di ex operai intesi ad avanzare nelle proprie espressioni lavorative, fino a costituire vere e proprie imprese di capitale e lavoro, in grado di essere presenti sul mercato, generalmente con la funzione di contoterzisti, ammantati dalla voglia di emergere dal punto di vista sociale, e compiere un importante passo in avanti economico, tanto da superare la fase in cui l’attività imprenditoriale era solamente costituta, fino alla fine degli anni ’80, dalla dorsale familiare rappresentata dall’asse padre-figlio-nipote.
E’ chiaro che alla luce di queste esperienze, afferma l’autore, si sono verificati degli eventi negativi causati fondamentalmente dalla fine della Prima Repubblica momento in cui si è potuta constatare l’assenza della politica, che doveva assumersi la responsabilità di progettare il futuro mettendo a disposizione dei cittadini uno o forse più, progetti lungimiranti in grado di andare oltre, per ciò che riguarda il Meridione, il tanto demonizzato intervento straordinario, che doveva essere utile in fase di start up, al fine di procedere alla formazione di un “localismo virtuoso” composto da elementi radicali con l’aggiunta di formazioni liberali, al fine di costituire il presente con quelle solide basi capaci di progettare il futuro di un Sud in grado di tracciare la sua strada con propri mezzi.
Nel suo intervento, l’assessore Guglielmo Minervini pone l’accento proprio su questo argomento, ossia egli ritiene che sia importante per le regioni meridionali, e per la Puglia in particolare, svincolarsi dal Nord ed avere una ben definita progettualità, in grado di creare benessere e sviluppo seguendo le peculiarità che offre il territorio, puntando l’indice su chi vuole che la Puglia scimmiotti modelli che qui sicuramente non avrebbero successo. Altresì egli è convinto che la nostra regione possa essere un laboratorio politico, economico, e sociale, nel quale costruire un modello di sviluppo da esportare in seguito.
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