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Trani, la Finanza sequestra circa 1 milione 400 mila tagliandi illegali del Gratta e vinci Denunciate 9 persone. A Giovinazzo sequestrato un frantoio oleario che scaricava in mare i residui della lavorazione
06 dicembre 2006

BARI -Militari del Comando Provinciale di Bari, in servizio presso la Compagnia di Trani, all'esito di articolati e complessi accertamenti di natura economico-finanziaria scaturiti da una specifica attività investigativa delegata dalla Procura di Trani, hanno individuato diverse ditte operanti sul territorio nazionale - con sede in Puglia, Lazio e Lombardia - che avevano predisposto una serie di lotterie istantanea del tipo “gratta e vinci” - 36 in tutto - per le quali era prevista la stampa e la distribuzione di circa 1 milione 400 mila biglietti del costo variabile da €. 1,00 a €. 5,00. I finanzieri nel corso dell'attività hanno appurato che le società, al fine di eludere il disposto normativo che assegna la gestione delle lotterie nazionali ad estrazione istantanea esclusivamente all' Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato ed ai suoi concessionari, avevano spacciato la loro lotteria istantanea come “concorso a premi”, per il quale ai fini autorizzativi e' prevista una mera comunicazione al Ministero delle Attivita' Produttive dove vige, peraltro, il principio del silenzio assenso. Esaminando le modalità di svolgimento dei concorsi previste dagli organizzatori, i Finanzieri hanno rilevato che: ? non vi era alcuna promessa di premio, salvo quelle riguardanti i premi di valore superiore ad €. 50 per la cui riscossione era necessario inviare il tagliando presso la sede della trading area; ? parimenti l'attività posta in essere non aveva alcun fine promozionale consistendo la stessa in una mera cessione di beni; ? i tagliandi di maggior valore, venivano inseriti nelle confezioni senza l'utilizzo di alcun congegno, macchina od altro, le cui caratteristiche consentissero di affidare unicamente all'alea la designazione del vincitore o dei vincitori dei premi promessi ne, tantomeno, coinvolgendo l'abilità del giocatore; ? il valore del bene commercializzato era pari a pochi centesimi a fronte di un prezzo di commercializzazione ben più elevato (per definire il valore commerciale del bene, l'art. 2426 c.c. “criteri di valutazione”, punto nr. 9, stabilisce che i prodotti devono essere valutati al costo di produzione o al valore di realizzazione, se minore). Al fine di rendere “appetibile sul mercato” il prodotto distribuito, gli organizzatori ponevano in essere ogni azione utile ad identificare i tagliandi “mr. miner” con i biglietti di lotteria istantanea lecitamente distribuiti. A tal proposito le metodologie di svolgimento erano del tutto analoghe a quelle delle lotterie facenti capo all' A.A.M.S. Poiché nel corso delle indagini, condotte con le necessaria celerità, è emerso il rilevante ed immediato pericolo che il prodotto immesso in circolazione potesse portare ulteriore nocumento sia per le entrate erariali che per gli interessi dei cittadini, si procedeva al sequestro di 1 milione 349 mila 706 gratta e vinci oltre a copiosa documentazione contabile ed extracontabile. Nove persone sono state denunciate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Trani per concorso nel gioco d'azzardo, introduzione e distribuzione di valori bollati falsi ed esercizio abusivo di attività di giuoco (reati previsti e puniti dagli artt. 110, 81, 459, 718, 719 e 721 c.p. e dall' art. 4 della legge 401/1989 ). Le indagini delle Fiamme Gialle, proseguano ora, sotto un profilo più squisitamente finanziario, allo scopo di ricostruire e sottoporre a tassazione il giro d'affari sottostante alla lotteria illegale. Giovinazzo, operazione della Guardia di Finanza a tutela dell'ambiente. Sequestrato un frantoio oleario BARI - Militari del Comando Provinciale di Bari, in servizio presso la Tenenza di Bitonto, all'esito di un'attività di indagine nel settore ambientale, hanno individuato un frantoio, sito in località s.v. Pozzo Pato del comune di Giovinazzo, responsabile di sversamento in mare di acque di vegetazione, provenienti dal processo di lavorazione di molitura delle olive. I finanzieri sono intervenuti, durante le ore notturne per rilevare, in flagranza di reato, l'illecito smaltimento di rifiuti liquidi in quanto, si è appurato nel corso degli accertamenti, che era proprio durante la notte che il responsabile del frantoio provvedeva a far svuotare le cisterne di raccolta dei liquidi melmosi provenienti dalla molitura delle olive. L'operazione conclusa l'indomani mattina, con l'intervento di un elicottero della Sezione Aerea della Guardia di Finanza di Bari, permetteva di rilevare che da un pozzetto di scarico del frantoio oleario, fuoriuscivano acque verdastre che dopo aver inondato gran parte del litorale si riversavano in mare, con conseguenti danni all'ecosistema ambientale. Nell'occasione si è provveduto ad effettuare i prelievi delle acque in prossimità della fonte dell'inquinamento, per le successive analisi di laboratorio. Conseguentemente le Fiamme Gialle hanno proceduto al sequestro dell'impianto –comprensivo di 15 macchinari per la lavorazione delle olive ed una cisterna interrata della capacità di 200 mila litri -, nonché alla denuncia del titolare all'autorità giudiziaria per violazione del decreto sulla tutela delle acque (Dlgs nr.152/1999).
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