BARI - Nella tarda serata di ieri, militari specializzati del Nucleo di polizia giudiziaria della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Bari hanno portato a termine un’operazione complessa finalizzata ad accertare e reprimere l’esercizio di traffici illegali di molluschi bivalvi, provenienti dall’estero e destinati ad essere commercializzati nel territorio italiano.
Le attività hanno avuto inizio in mattinata nel porto di Bari, ove si è proceduto a mirati controlli allo sbarco di carichi di prodotti ittici di importazione, trasportati su automezzi imbarcati su traghetti di linea. Durante le verifiche, eseguite con il supporto di personale del Servizio veterinario dell’ASL di Bari, è stato sottoposto ad ispezione un autoarticolato proveniente dalla Grecia. A bordo del mezzo, condotto da un camionista di nazionalità greca, è stata rivenuta una grossa partita di molluschi bivalvi (cozze nere e noci bianche), allevati in acque greche da una società di Salonicco e soggetti ad obbligatoria depurazione.
In esito all’esame della documentazione amministrativa e sanitaria di scorta esibita nell’immediatezza dal vettore, i militari operanti hanno rilevato alcune palesi irregolarità ed, in particolare, la non veridicità delle indicazioni relative al destinatario finale della merce, individuato in una nota pescheria di Bari. È stato, quindi, predisposto un servizio riservato di monitoraggio dell’automezzo, che ha consentito di accertare lo scarico dell’intera partita di molluschi presso un centro ittico della provincia di Lecce, il quale è stato immediatamente sottoposto ad ispezione.
A seguito delle verifiche, si è proceduto al sequestro amministrativo di oltre 20 tonnellate di molluschi bivalvi non depurati (soprattutto cozze nere), per un valore commerciale stimato di circa 50.000 euro , in quanto sprovvisti di bollo sanitario, di tutte le informazioni obbligatorie previste dalla legge e della necessaria documentazione amministrativa idonea a dimostrarne la rintracciabilità. Al titolare dello stabilimento è stata elevata una sanzione pecuniaria di 4.500 euro.
L’operazione odierna si inserisce in una più ampia attività d’indagine tesa a ricostruire i flussi commerciali di prodotti ittici di dubbia provenienza e, come tali, potenzialmente nocivi per la salute dei consumatori.
Le attività di controllo continueranno anche nei prossimi giorni, allo scopo di garantire che sulle tavole dei consumatori baresi e pugliesi giungano prodotti sicuri e tracciati.