Recupero Password
Tosap, in arrivo multe milionarie La Corte d'Appello ha respinto il ricorso presentato dai concessionari del mercato ortofrutticolo
15 maggio 2002

Si è concluso nei peggiori dei modi per i concessionari del mercato ortofrutticolo l'ultimo round della contesa legale che li vede contrapposti alla e la Secit, che per conto del Comune riscuote alcuni tributi. La querelle riguarda la Tosap (tassa occupazione suoli e aree pubbliche) che i concessionari rifiutano di pagare da otto anni, ritenendola ingiusta perché già corrispondono un canone di concessione. In pratica una doppia tassazione (Tosap e canone) per lo stesso servizio: esercizio di un'attività su suolo pubblico. La questione è controversa. Per il Comune il canone di concessione si paga per operare in una struttura pubblica che offre servizi mercatali, mentre la Tosap per il posteggio. Infatti gli operatori del mercato ittico pagano solo la concessione perché operano in una struttura chiusa, mentre quelli di piazza Gramsci solo la Tosap. Il contenzioso nasce nel mercato ortofrutticolo dove per la Secit, quindi il Comune, si verificano le due cose in maniera distinta, per gli operatori invece un tributo dovrebbe escludere l'altro. La battaglia legale si trascina ormai da anni con tutto la consueta trafila: intimazione di pagamenti, ricorsi, richieste di pignoramento, ecc. Dopo una serie di passaggi si è arrivati alla Corte di Appello – Sezione Civile che ha respinto i ricorsi dei concessionari condannandoli al pagamento di quanto dovuto per gli anni 94-95-96, più le spese processuali. Per gli operatori si prospetta una vera mazzata, anche se non si conoscono ancora le motivazioni della sentenziasi si parla di 40 milioni a concessionario. La passata amministrazione nel '99 aveva individuato una strada per risolvere il contenzioso sulla base della Finanziaria '99 che prevedeva la possibilità di sanare la controversia con un accordo tra le parti. Mentre per il futuro dal Governo centrale arrivavano indicazioni del superamento del doppio tributo (Tosap e canone) in favore di un'unica tassa: Cosap (concessione occupazione suolo e area pubblica). L'accordo proposto riguardava il pagamento del 50% del dovuto, anche in forma rateale. Era già pronta la delibera che però non approdò mai in Consiglio comunale per la contrarietà di alcuni consiglieri della già traballante maggioranza. “Ricordo bene quella fase – rammenta l'ex assessore al Bilancio, Nino Sallustio -, era il massimo che il Comune poteva offrire per chiudere un contenzioso. Inizialmente gli operatori furono favorevoli, poi fecero retromarcia allettati dall'idea di un esito completamente favorevole della vicenda”. Dopo lo scioglimento del Consiglio comunale, il Commissario Prefettizio si guardò bene dall'affrontare il caso, mentre l'argomento impazzava in campagna elettorale. Non sappiamo se l'Amministrazione comunale in questo primo anno di esercizio si sia mossa, sta di fatto che il procedimento civile è andato avanti fino all'epilogo della sentenza. Gli operatori del mercato sono preoccupati. Il più battagliero è Raffaele Altamura: “Non mi arrendo. Il Comune sostiene che i concessionari usufruiscono dei servizi mercatali. Ma quali servizi! L'illuminazione, la guardiania, la pulizia, i servizi di direzione, riguardano la struttura del Mercato e non gli operatori. Pago la luce e la spazzatura per lo spazio che occupo, e non ritengo giusto pagare anche lo spazio a disposizione del pubblico, commercianti e singoli clienti, che per altro pagano per entrare nel Mercato”. Sul mancato accordo del '99 Altamura ci spiega: “Un analogo contenzioso ci fu nell'83, allora alcuni operatori si accordarono col Comune, altri invece scelsero le vie legali e dopo 13 anni ebbero ragione. All'epoca chi aveva pagato ci rimise perché gli furono riconosciuti i rimborsi delle somme versate solo negli ultimi tre anni. La vicenda si è riproposta con l'introduzione nel '93 della Tosap e questa volta tutti abbiamo intrapreso la strada legale. Alla transazione si sarebbe anche potuto arrivare, ma inizialmente si parlò del 30% del dovuto per arrivare poi al 50%, una proposta troppo onerosa. Remore del precedente dell'83, nel '99 rifiutammo la proposta del Comune. E per quanto mi riguardo andrò fino in fondo”. La situazione è critica. Per ottemperare ai pagamenti i concessionari rischiano il tracollo finanziario, mentre sono ancora in piedi in sede tributaria provinciale e regionale, i contenziosi che vanno dal '97 al 2001. Intanto anche per il 2002 continuerà ad esistere il balzello della doppia tassazione. Francesco del Rosso
Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet