MOLFETTA - Rapina mano armata ieri sera a Torre Gavetone. Si riaccende l’allarme sicurezza, a due settimane dall’incendio di 3 auto in pieno giorno a Torre Calderina. Cinque uomini, a volto scoperto, hanno puntato la pistola (non si sa se giocattolo o vera) contro una coppia appartata in auto, costringendo il ragazzo a consegnare il portafogli. Solo le urla della ragazza, fortunosamente uscita dall’auto, hanno costretto alla fuga i rapinatori. Ad oggi non sembra siano in corso indagini sulla rapina.
Nonostante il grido di aiuto della ragazza, nessuno dei presenti, soprattutto sulla spiaggia e in altre vetture adiacenti, è intervenuto, forse avendo capito e visto che i cinque rapinatori erano armati. Reticenza sfacciata che palesa il dormiente senso civico in una Molfetta ormai abbandonata al degrado, all’illegalità e all’insicurezza diffusa, come Quindici denuncia ormai da anni.
Nel Consiglio comunale dello scorso 27 aprile, l’amministrazione comunale si è limitata a uno sterile ordine del giorno, accusando stampa e opposizione di diffondere il panico tra i cittadini, invece di prendere serie e concreti provvedimenti. Il sindaco Antonio Azzollini, impegnato a rianimare le sue alleanze politiche con lo spostamento nella compagine di Montezemolo, oltre che attaccare Quindici e fossilizzarsi in aride campagne di propaganda politica, ha dimenticato uno dei problemi più sentiti dai cittadini, quello della sicurezza.
Quando Azzollini porterà il serio problema all’attenzione del Prefetto di Bari, come più volte Quindici ha suggerito? Perché, ad esempio, non s’istituisce ancora a Molfetta un osservatorio per la legalità e la sicurezza? Anche la cittadinanza sembra essersi abbandonata a se stessa, segno lampante di una grave insufficienza politica e amministrativa nella gestione della città.
© Riproduzione riservata