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Torre Calderina, il Tar dice no alla costruzione dell'albergo
24 aprile 2004

MOLFETTA – 24.4.2004 Bocciata la costruzione dell'albergo nell'area protetta. Dopo la vittoria di Legambiente Puglia dinanzi al Tar regionale, che ha accolto il ricorso dell'associazione contro la realizzazione di un complesso alberghiero nell'oasi “Torre Calderina” (nella foto), tutta la città si riappropria del diritto alla salvaguardia dell'ambiente e a una libera fruizione della costa. Sulle ragioni che hanno indotto Legambiente ad avanzare ricorso contro il Comune di Molfetta e la Regione Puglia, sulle presunte illegittimità commesse nel corso del procedimento (già segnalate due anni fa dal consigliere Antonello Zaza di Rifondazione comunista), Legambiente e la locale sezione del Prc hanno organizzato una conferenza stampa oggi, alle ore 11 presso la Sala Stampa di Palazzo Giovene (Piazza Municipio) a Molfetta. Interverranno: Massimiliano Piscitelli (coordinatore provinciale di Legambiente); avv. Paola Zaza e Michele Jacono (consulenti legali Legambiente Puglia); Antonello Zaza (consigliere comunale Rifondazione Comunista).
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Credo che non si possano avere dubbi sulla bontà dell'azione del TAR che non può che aver fatto bene ad applicare le leggi e con questo ad averci evitato un altro illecito. Credo che il degrado di tutto quel versante di costa nonostante il titolo di "oasi protetta" sia un aspetto altrettanto poco dubbio. Ciò che secondo me resta discutibile, e che non condivido nell'articolo di Quindici, resta la confusione e la sovrapposizione di questi due fatti. La lode a Legambiente e quanti si sono mossi in questo senso la faccio per aver messo in evidenza al TAR gli illeciti confermati poi dalla sentenza. Grazie a loro i cittadini si riappropriano nei fatti di una zona senza costruzioni abusive ma non certo di una spiaggia libera da considerare come alternativa alla prima cala o al Gavetone. Questo avverrà solo il giorno in cui nell'ovvio rispetto delle leggi e della natura del luogo verranno ricreate le condizioni tanto di balneabilità quanto di praticabilità della spiaggia. Sia chiaro, che questo avvenga grazie a dei capanni o ad un villaggio turistico sarà cosa da vedersi. Fino ad allora frequentando quei luoghi io mi approprio solo dell'evidenza di come l'attuale amministrazione badi più agli effetti speciali con i quali sedurre gli elettori che al decoro di quel poco che abbiamo. L'atteggiamento discutibile che mi sembra emergere dall'articolo di Quindici, e che in realtà ho riscontrato anche in passato (leggi prima cala e piscina comunale), è quello di voler vestire questo caso di "giustizia fatta" con un più ideologico attributo di "lotta al potere". Vi dirò, da questo sospetto emerge lo stesso sentore di puerile ammiccamento elettorale. Peace&Love, Massimo dell'Aquila.



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