Torna in carcere Brattoli, assassino del sindaco Carnicella di Molfetta
Durante la recente campagna elettorale avrebbe aggredito il candidato sindaco del centrosinistra Lillino Di Gioia
MOLFETTA - Come era prevedibile, è tornato in carcere Cristoforo Brattoli, condannato a 25 anni e 6 mesi di reclusione, tramutati in 18 anni dalla Corte di Appello di Bari, per aver assassinato nel 1992 l'allora sindaco democristiano Gianni Carnicella.
Nel corso della campagna elettorale Brattoli avrebbe aggredito in piazza Paradiso il candidato sindaco del centrosinistra, Lillino Di Gioia, che preferì non denunciare l'accaduto per non turbare la campagna elettorale o acquisire un vantaggio sul suo avversario vestendo i panni della vittima.
Ora, terminate le elezioni, per Brattoli, 50 anni, sono scattate di nuovo le manette e l'uomo è tornato in carcere, in esecuzione di un'ordinanza di sospensione in via provvisoria della misura alternativa e ripristino contestuale della detenzione, emessa dal magistrato di sorveglianza del Tribunale di Foggia. Ora deciderà in maniera definitiva il magistrato di sorveglianza del Tribunale di Bari.
L'omicidio del sindaco Carnicella scaturì dal divieto del primo cittadino a un concerto di un cantante napoletano organizzato da Brattoli insieme a esponenti della malavita molfettese dediti allo spaccio di sostanze stupefacenti, arrestati successivamente nelle memorabili operazioni “Primavera” e “Reset” della Compagnia dei carabinieri di Molfetta al comando del capitano Fabio Di Tullio.