Tommaso Minervini sulle sue dimissioni: “Chiusa una stagione amministrativa”
MOLFETTA – 30.3.2006
“Prendo atto che una stagione amministrativa si è chiusa e certo non potevo star qui ad attendere gli eventi” con queste parole il sindaco uscente, Tommaso Minervini (nella foto), ha comunicato ai giornalisti, nel corso di una conferenza stampa tenutasi ieri pomeriggio, la decisione di rassegnare le sue dimissioni (“assolutamente irrevocabili”) che saranno formalizzate in giornata.
“Come ho annunciato qualche giorno fa – ha proseguito Minervini – sono pronto a rilanciare la mia proposta di progetto civico e l'idea di una nuova grande alleanza che si caratterizzi per uno stile e per un metodo di concepire l'amministrazione che vede al primo posto il rispetto per le istituzioni, come ho dimostrato in questi cinque anni”.
Tommaso Minervini, dunque, non recede dai suoi propositi ed indica quella che per lui resta la priorità per questa città: “la creazione di una nuova classe dirigente che consegni una opportunità e delle speranze ai giovani di Molfetta. Il futuro di questa città è nel coinvolgimento di tante energie che oggi sono fuori o lontane dai partiti. Questo era il senso della mia decisione di azzerare la giunta nello scorso ottobre e di ricomporne un'altra con criteri nuovi. Visto il dibattito che si è aperto su questa mia proposta, penso che abbia comunque raggiunto il mio obiettivo”.
Sulle voci sempre più insistenti che davano come imminenti le dimissioni di sedici consiglieri comunali per determinare la caduta della amministrazione, il sindaco uscente è stato sprezzante: “quando il centrodestra ed il centrosinistra si mettono a fare certe cose insieme, allora è giusto parlare di inciuci. Quello che stavano organizzando non è altro se non un inciucio. Questo comportamento mi convince ancora di più di quanto sia indispensabile alzare il livello del confronto politico mirando soltanto all'impegno civile che non deve essere asservito alle tattiche di schieramento ma deve sempre tendere al bene della città”.
La campagna elettorale è ormai avviata e Tommaso Minervini ritiene “giusto che sia una persona terza, un commissario, a gestire questa fase delicata dal momento che il confronto tra le forze politiche sul futuro di questa città è iniziato con libertà democratica e spero si sviluppi con civiltà e serenità. Di certo io non mi farò trascinare in polemiche da bassa cucina come qualcuno sta tentando di fare” (e qui è parso evidente il riferimento alle dichiarazioni del sen. Antonio Azzollini sulla gestione amministrativa, a suo dire non proprio limpida, di questi anni ndr).
Il sindaco uscente ha precisato che la sua non è una candidatura da “terzo polo” ma una candidatura che va al di là degli schemi attuali e del bipolarismo così come si è affermato nel nostro Paese. “In questo senso – ha aggiunto Minervini – il fatto che io non abbia un partito di riferimento da un lato mi danneggia nella misura in cui non ho il supporto dei vertici locali, provinciali o regionali di una forza politica. Ma, d'altro canto, questa mia condizione mi avvantaggia perché mi rende assolutamente libero di concentrarmi solo sulla città, non dovendo subire l'imposizione di schemi dall'alto. Questo comporta dei rischi, ovviamente, perché io non ho la protezione di una forza politica ma tengo molto di più alla mia libertà. Di sicuro posso dire che fino a quando sarò sindaco di questa città non prenderò nessuna tessera di partito”.
Ma da quante e quali forze politiche sarà composta la coalizione che sosterrà la ricandidatura del sindaco uscente? “Questo – risponde Tommaso Minervini – sarà ufficializzato solo nei prossimi giorni. Per il momento la mia è una proposta aperta a tutti coloro i quali sono interessati e condividono il mio ragionamento e le priorità che ho indicato”. Quindi nessuna preclusione neanche alle forze politiche di centrodestra come Forza Italia ed An? “No, io non ho preclusioni nei confronti di nessuno. Certo sulle riflessioni che ho fatto negli ultimi mesi non ho registrato nessun riscontro convincente da parte di questi partiti, quindi vuol dire che non le condividevano e non accettavano la mia idea di progetto civico”.
Tommaso Minervini, però, sulle imminenti elezioni politiche non si sbilancia sebbene confermi quanto già sostenuto in passato e cioè un “apprezzamento nei confronti del lavoro svolto dal sen. Azzollini che in questi anni ha portato moltissimi finanziamenti per la nostra città. Ritenevo e ritengo che per questo meriti il voto e la carica di senatore, nonostante tutto”.
Sulla candidatura di Lillino Di Gioia, Tommaso Minervini è molto duro: “Il centrosinistra ha un non-candidato. Quella è una candidatura burocratica che non interpreta certo i sentimenti e le passioni degli elettori di quella parte politica, può conquistare i simboli ma non l'anima di un progetto politico di centrosinistra. Questo mi sembra evidente”.
Il sindaco ha convocato una nuova conferenza stampa per domani sera quando, alla presenza degli assessori che compongono la giunta, formalizzerà a tutti gli effetti le sue dimissioni sancendo la fine di questa esperienza amministrativa iniziata nel 2001. Eppure c'è ancora una incognita a questo proposito, legata in particolare alla raccolta di firme per lo scioglimento del Consiglio Comunale avviata dai consiglieri di opposizione assieme a quelli della Casa delle Libertà. Come noto, sedici consiglieri comunali si erano dati appuntamento per questo pomeriggio al fine di rassegnare contemporaneamente le dimissioni e determinare l'immediato scioglimento del Consiglio. Con le annunciate dimissioni del sindaco bisognerà capire se questa iniziativa sarà presa ugualmente o se si deciderà di soprassedere. Difficile fare previsioni anche se voci bene informate sostengono che il passo indietro del primo cittadino non modificherà quanto già stabilito e quindi le dimissioni dei sedici consiglieri dovrebbero essere comunque protocollate nel primo pomeriggio in modo da evitare anche quel periodo di venti giorni che la legge prevede prima che l'abbandono del sindaco diventi efficace a tutti gli effetti.
Giulio Calvani