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Tommaso Minervini: “le liste diverse sono la mia forza La giunta? C’è tempo”
15 luglio 2017

Sporca e da resettare nei procedimenti e nelle relazioni. Il sindaco Tommaso Minervini non lascia spazio a dubbi di interpretazione di pensiero e dichiara, in prima battuta, le impressioni a caldo a pochi giorni dal suo insediamento. Lei è stato eletto grazie all’appoggio di liste eterogenee. Cosa direbbe ai cittadini che non l’hanno votata? «E’ ovvio che sarò portavoce e rappresenterò tutti i cittadini. In questi pochi giorni dall’insediamento (6 luglio) sono stato letteralmente aggredito da persone che vogliono parlare, che vogliono essere ascoltate. C’è una città da amministrare, da ricostruire nei rapporti e nelle relazioni siano esse politiche che all’interno dell’apparato comunale e tra Comune ed enti ed associazioni». Molfetta esce da un periodo di circa 13 mesi di gestione commissariale. Che valutazione si sente di attribuire alla gestione del commissario Passerotti? «Il ricorso alla gestione commissariale è di per sé un fallimento per qualsiasi città. L’amministrazione Natalicchio aveva intrapreso iniziative che durante la gestione commissariale hanno subito una battuta d’arresto. L’impegno della mia amministrazione affronterà in primis le emergenze rifiuti, scuola, le partecipate (municipalizzate), il porto». Parliamo di emergenze. «Emergenza rifiuti per me ha un’accezione molto ampia e non riguarda solo il porta a porta. Intendo portare al 75% la percentuale di raccolta differenziata non solo facendo leva sul senso civico dei cittadini, ma anche ampliando l’orario di accesso delle isole ecologiche che rimarranno aperte anche la domenica dalle ore 6,40 e fino alle ore 19 e ritirando i rifiuti che potranno essere differenziati, direttamente dalle abitazioni di cittadini impossibilitati come gli anziani. Tutto ciò sarà possibile attingendo risorse dal Progetto di inclusione attiva Cantieri di servizio. Riveste carattere prioritario anche la questione delle società partecipate. La M.T.M. è in deficit da anni e se entro il prossimo 30 settembre non prenderemo provvedimenti, sarà avviata al fallimento. Non meno costituire una task force che si assuma in toto, portandoli a termine, tutti gli adempimenti relativi alle scuole (edilizia, sicurezza, mensa). Troppi sono stati i deficit per i quali sono stati pagati tributi da parte dei cittadini». Un programma impegnativo. Pensa che la Giunta, che a tutt’oggi, non è ancora nota, condividerà appieno, al di la delle promesse elettorali, la sua determinazione? «I nomi degli assessori e dei componenti della Giunta non sono ancora noti poiché non sono stati fatti accordi elettorali con le liste che mi sostenevano. Ho davanti a me un foglio bianco che riempirò con i nomi degli assessori e della Giunta dopo aver ascoltato tutte le parti, rispettando, naturalmente, le cosiddette quote rosa. Non ho ancora, altresì, pensato al numero degli assessorati, ferma restando la mia discrezionalità nell’aumentare, dopo attenta valutazione, il numero, come pure sulle cariche delle partecipate. Tra l’altro a proposito del consiglio comunale, non sono stati ancora proclamati i nuovi consiglieri ed è possibile che ci sia qualche cambiamento, se verranno convalidati voti non conteggiati o contestati». La macchina amministrativa comunale. Saranno espletati nuovi concorsi, modificato l’assetto delle aree? Ritengo un’anomalia l’esistenza di due protocolli, uno generale nella sede di via Carnicella ed uno dell’ufficio tecnico nella sede di Lama Scotella. Dal primo agosto tutto il settore protocollo sarà concentrato nella sede di Lama Scotella. Devo approfondire le risorse e la pianta organica per avviare procedure concorsuali ma si manifesta l’esigenza della sostituzione, per collocamento a riposo, del dirigente del settore programmazione economica e di potenziare altri settori strategici della macchina comunale». Torniamo sulle liste che hanno sostenuto la sua candidatura. Come pensa sarà possibile “gestire” anime politiche così eterogenee? «Le origini politiche eterogenee delle liste sono il mio punto di forza. Ho voluto deliberatamente riunire le ortodossie di destra e di sinistra con l’impegno di liste civiche. Dobbiamo liberarci di sovrastrutture e pensare solo al bene di questa città. Mi considero un riformista salveminiano e l’acquisizione piena della cultura riformista non può che portare ad un processo di semplificazione e di riunificazione di una città che appare divisa». Non la preoccupa che tutte queste anime a livello regionale o nazionale si comportino in maniera discordante rispetto all’impegno politico comunale? «Assolutamente no. Prevarranno il senso di responsabilità ed il patto stretto per la città». Il porto. Da dove ripartire? «Da buon padre di famiglia penso che sia controproducente appaltare i lavori di messa in sicurezza del porto senza che si sia chiarita la vicenda CMC ed i processi penali ad essa collegati, ma al termine dei vari procedimenti ci saranno i milioni di euro da gestire imputati in bilancio alla voce porto». La cittadella degli artisti, il rione Madonna dei Martiri sono necessità avvertite dalla città. «Sono priorità anche esse. Relativamente al rione Madonna dei Martiri si sono persi finanziamenti importanti. Occorre, pertanto, dirottare i finanziamenti dell’area metropolitana sul rione Madonna dei Martiri, un rione che merita pari dignità rispetto ad altri». Sindaco, lei fa leva sul senso civico e di appartenenza di una città che orgogliosamente rivendica la nascita di cittadini illustri. Non la preoccupa il forte astensionismo del ballottaggio e l’aver registrato meno voti rispetto a quelli delle sue liste? «Le percentuali relative all’astensionismo sono in linea con i dati nazionali e in linea al minimo di quelle regionali. Era prevedibile, se si considera l’eterogeneità delle mie liste. Non mi preoccupa e vado avanti». Nessun dubbio quindi di poter “gestire” tale eterogeneità. «Sarà complesso, ma possibile. E’ interesse di tutti superare la prova in maniera positiva, la sfida di amministrare la città. Sono certo che alla fine di questo mandato le forze che mi hanno sostenuto continueranno ad essere cemento per questa città». Che le sue parole siano profetiche, che questa città possa ritrovare l’unità e il senso di appartenenza, che vengano meno egoistici individualismi e protagonismi che farebbero allontanare anche i più ferventi sostenitori del senso civico, that’s all we need.

Autore: Beatrice Trogu
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