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Terzo polo diviso per il referendum Le posizioni di UDC e Fli
15 maggio 2011

Quindici ha voluto dar voce anche al terzo polo molfettese, intervistando Rino Lanza, rappresentante cittadino di Fli, e Robert Amato, commissario cittadino dell’UDC. LANZA (FLI): PER L’ACQUA INVITEREMO A VOTARE NO, PERCHÉ C’È UNA TRUFFA MEDIATICA Qual è la posizione di Futuro e Libertà sul referendum per la privatizzazione dell’acqua? [Rino Lanza] «Noi inviteremo i nostri elettori ad andare a votare comunque sia, perché crediamo molto nel referendum come segno di democrazia. Al quesito sull’acqua pubblica inviteremo a votare no, perché sembra che ci sia una truff a mediatica, una disinformazione a riguardo del referendum, perché l’acqua pubblica è pubblica e tale rimane, viene privatizzato invece il 37% dei servizi inerenti alle condutture dell’acqua. E’ una truff a mediatica in quanto i comitati promotori per il sì non spiegano bene come stanno le cose. L’acqua rimane pubblica, dello Stato e vengono privatizzati solo i servizi, le condutture insomma». Dunque gli acquedotti. [Rino Lanza] «Sì, ma la questione è un po’ particolare, diversa da quella che ci vogliono far credere». Si spieghi meglio. [Rino Lanza] «Con la liberalizzazione, una società potrà acquistare alcuni metri cubi d’acqua dall’acquedotto e potrà gestirli e rivenderli al cittadino». Quindi deciderà anche il prezzo a cui rivendere l’acqua? [Rino Lanza] «No, perché a questo punto subentra la concorrenza tra le aziende, oltre al fatto che l’ente proprietario dell’acquedotto stabilirà la soglia massima del costo dell’acqua. Oggi l’acquedotto può stabilire il prezzo a cui il cittadino deve attenersi se vuole l’acqua, con questa liberalizzazione ognuno decide la società a cui rivolgersi». La scelta quindi ricade sull’utenza? [Rino Lanza] «Sì, si può scegliere anche di rimanere con l’ente gestore dell’acquedotto e continuare a pagare quelle tariff e». Per quanto riguarda il nucleare invece? Siete favorevoli o contrari al ricorso a questo tipo di energia nel nostro paese? [Rino Lanza] «Noi eravamo a favore dell’energia nucleare, però ora alla luce di quello che è successo in Giappone, Futuro e Libertà ha promosso on line sul sito del partito una sorta di referendum tra gli aderenti e i simpatizzanti, sul cui esito deciderà il partito. A noi interessa la salute delle persone, perciò dopo la tragedia successa in Giappone, ci siamo fermati e abbiamo chiesto alla base, ai cittadini, di decidere». Il governo ha deciso di spostare la discussione in parlamento sul nucleare con una moratoria di un anno. A cosa è servita questa “mossa” del governo? [Rino Lanza] «E’ stata sicuramente una scelta politica, populista, perché Berlusconi non ha voluto mettersi contro l’opinione pubblica. Ma d’altronde sono convinto che gli eff etti negativi prodotti dallo tsunami in Giappone, si vedranno tra un anno, tra due anni e così via. Secondo me il nucleare a questo punto, specialmente nell’occidente non attecchirà più. Oltretutto perché abbiamo possibilità dell’energia rinnovabile come il fotovoltaico, l’eolico, che non mette a rischio la salute dei nostri fi gli, è meno costosa e più accessibile a tutti. Il nucleare secondo me è arrivato alla fi ne». Cosa ne pensa della scelta di non voler accorpare le elezioni amministrative con il referendum? [Rino Lanza] «E’ un chiaro sintomo di paura del Governo». Ci saranno delle iniziative organizzate da FLI a Molfetta per indirizzare gli elettori al voto? [Rino Lanza] «Se noi riterremo di poter dare una mano affi nché il confronto democratico avvenga, anche se la pensiamo in maniera diversa, contribuiremo fattivamente con il comitato referendario molfettese, così come abbiamo fatto con la manifestazione “Se non ora quando?”, dove abbiamo partecipato sia a livello nazionale che a livello locale. Siamo più che disponibili a dare il nostro contributo per il confronto democratico nella nostra città». AMATO (UDC): VOTEREMO SÌ, L’ACQUA DEVE RESTARE PUBBLICA Qual’ è la posizione dell’UDC sul referendum del prossimo 12 e 13 giugno? [Robert Amato] «Per quanto riguarda la questione dell’acqua noi siamo assolutamente per far rimanere l’acqua un bene pubblico, siamo contro la privatizzazione dell’acqua, perché riteniamo che almeno questo bene, che è di tutti, debba rimanere libero da qualsiasi privatizzazione. In Puglia poi la questione dell’acqua ci riguarda ancora di più perché sappiamo che la Puglia è sempre stata una terra arida di acqua e sarebbe un controsenso andare a privatizzare un bene così prezioso per i pugliesi. Noi come partito siamo a favore della gestione pubblica dell’acqua e al referendum voteremo sì». Secondo lei la gestione pubblica è più effi - ciente di quella privata o viceversa? [Robert Amato] «Sicuramente sono più favorevole alla gestione pubblica, perché è una gestione più trasparente di quella privawwwPerché l’acqua è di tutti. ta, anche perché nel pubblico la legge permette di capire anche al singolo cittadino, attraverso l’accesso ai documenti amministrativi, come la cosa pubblica viene gestita e la sua effi cienza e quindi permette al singolo di farsi un’idea sulla gestione. Questo serve anche a tenere sotto controllo un’amministrazione pubblica, che gestirà meglio le cose se controllata dai cittadini stessi» . Per quanto concerne il nucleare l’UDC è favorevole o contrario? [Robert Amato] «Per quanto riguarda il nucleare, il nostro partito è assolutamente contrario, anche alla luce di quello che è successo in Giappone, e il fatto che anche il governo centrale si sia fermato a rifl ettere sulla questione, vuol dire che anche loro un po’ si sono spaventati. Sicuramente il ritorno al nucleare, porta dei vantaggi per quanto riguarda le fonti energetiche, ma perché scommettere su un’energia così rischiosa? Noi siamo assolutamente contro». Il governo Berlusconi ha scelto di posticipare con una moratoria la discussione sul nucleare di un anno. Un escamotage per far dimenticare la tragedia del Giappone? [Robert Amato] «Credo che quello che è successo in Giappone, sicuramente ha fatto rifl ettere in molti, per questo, credo anche che se in questo momento avrebbero sviluppato un discorso sul nucleare, non sarebbe stata una cosa intelligente, perché con tutto quello che è accaduto in Giappone, la gente si sarebbe subito opposta. Se prima c’era qualche speranza di poter convincere la gente sulla sicurezza del nucleare, ora che anche il Giappone, nonostante sia un paese specializzato nella produzione di alta tecnologia, si sia trovato in diffi coltà su questa questione, ha fatto rifl ettere anche loro. Adesso, aver spostato di un anno la discussione, non cambia i termini della questione, perché la gente non dimenticherà quello che è successo in Giappone. Anche perché penso che gli italiani siano assolutamente contro il nucleare, c’è una cultura in Italia che va contro il nucleare perché si è capito che non è una fonte di energia sicura». Quindi è fi ducioso sul raggiungimento del quorum, nonostante la scelta del Governo di dividere le elezioni amministrative dal referendum? Con l’election day si sarebbe anche risparmiato. E’ stata una scelta ponderata quella del governo Berlusconi? [Robert Amato] «Secondo me l’Italia è contro il nucleare, perciò se si raggiungerà il quorum, vincerà il sì». Avete intenzione di promuovere il referendum a Molfetta con iniziative pubbliche, che indirizzino i vostri elettori sulla scelta referendaria? [Robert Amato] «Come partito a Molfetta abbiamo preferito non trattare l’argomento referendum, perché ci siamo sempre concentrati sugli argomenti riguardanti di più la città e questi sono argomenti di portata nazionale. Comunque, come ho già spiegato, l’UDC ha una posizione ben precisa in merito. Al momento non abbiamo nulla in cantiere, però nulla esclude che si instauri un dialogo con gli altri gruppi giovanili molfettesi dei partiti per capire se sono disponibili a fare qualcosa insieme. Comunque prendo l’impegno di portare all’attenzione del coordinamento cittadino UDC anche il tema referendario»

Autore: Giovanni Angione
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