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Telecamere, attenti molfettesi: il grande occhio vi spia incessantemente INCHIESTA – Installate 16 telecamere in tutta la città per il controllo del traffico. E la privacy? Quella si può sacrificare per il grande fratello entità superiore e assoluta (per l'amministrazione comunale)
15 marzo 2004

"Buongiorno Truman", - "Hei! Buon giorno, caso mai non vi rivedessi, buon pomeriggio, buona sera e buona notte!" Il signor Burbank comincia la sua giornata con un simpatico saluto accompagnato da un cenno della mano, non sapendo che non sarà diretto al solo vicino di casa incontrato appena fuori dal portone. Nel film, vi direte? No, in via tenente Fiorini, nella ridente città di Molfetta. Vogliamo provare ad immaginare come prosegue la sua giornata? Ok, Truman va al giornalaio di fronte alla sua abitazione, compra il giornale e sale sulla sua nuova auto. Voi direte, qui non c'è la telecamera come nel film. Certo, ma c'è il modernissimo sistema di navigazione GPRS, utile per sapere la strada da percorrere per andare al lavoro ma volendo anche a far conoscere la propria posizione dal satellite (e a meno che non siate nel deserto non credo vi serva). Ma torniamo alla cittadina sulla west coast. Percorrendo via Baccarini, il signor Burbank si fermerà al semaforo con via Cavallotti, svolterà a destra e lo ritroveremo a far scendere suo figlio al liceo classico. E poi? L'abbiamo perso? No, eccolo: attraversa piazza Margherita di Savoia, l'incrocio di corso Fornari, e percorre via Terlizzi. Un attimo, ma dov'è? Tranquilli è al supermercato, anche qui sorvegliato da un imperscrutabile occhio, sugli scaffali non certo sulle persone! E finita? Certo, quando passerà l'incrocio tra via Azzarita e via Terlizzi (sempre che non incappi in un autovelox...). Fantasia? No, realtà con tanto di registrazioni presso il comando dei vigili urbani. Ma diciamolo subito a scanso di equivoci, non potrete averne accesso. Molfetta è all'avanguardia, proprio come Londra o Manhattan, la sorveglianza non conosce più confini. Le avrete notate tutti in città, nei pressi degli incroci, ce ne sono ben sedici, piccole ma non certo discrete telecamere (vedi nei pressi del liceo classico) racchiuse in una sfera protettiva. Magari qualcuno notandole si è fermato al semaforo con l'arancione per paura di incorrere in una multa. E già c'è chi saluta positivamente l'incremento tecnologico del nostro comune ma anche chi mostra qualche giustificata perplessità. Proviamo a fare chiarezza. COME È NATO IL PROGETTO Se nella nostra città ci sarà questo capillare controllo, lo dobbiamo ad una richiesta di poche pagine che la polizia municipale fece al commissario prefettizio, nel marzo del 2001 come misura di attuazione del piano urbano del traffico, che individuava come misura di particolare utilità per il miglioramento funzionale della mobilità, il sistema di telecontrollo della circolazione. Individuato il canale di finanziamento, i Por Puglia, preparato il progetto dall'ing. Giacomo Lucivero, il commissario non fece altro che iscriverlo alla gara. I fondi sono poi arrivati nel 2003, soprattutto grazie all'esistenza del piano urbano del traffico, approvato già nel gennaio '99, che ha fatto sì che il nostro comune superasse nella graduatoria gli altri iscritti in questo e altri progetti già approvati. L'attuale amministrazione ha infine dato il via libera ai lavori, dovendo cofinanziare il progetto solo in piccolissima parte. Dal 18 marzo si potrà partire. Così le ambizioni di una analisi tecnica degli operatori del traffico, la superficialità dell'amministrazione straordinaria sulla possibilità di un'opera pubblica quasi a costo zero, l'accondiscendenza dell'attuale amministrazione ha fatto sì, che in mancanza di un dibattito pubblico, la città si ritrovasse nella rete del video controllo. Quali i primi effetti? Ai cittadini viene promesso un futuro pieno di efficienza amministrativa e occultato un presente in cui si moltiplicano gli strumenti di un controllo sempre più invasivo e capillare. L'UTILITÀ DEL SERVIZIO «Si tratta di un servizio di telecontrollo del traffico, che permetterà di monitorare in tempo reale determinate situazioni di viabilità. Se dovessero essere individuate problematiche dalla centrale operativa, verrà inviata sul posto una pattuglia che potrà intervenire e sanare il problema. Ad esempio se ci dovessero essere auto posteggiate sul marciapiedi in prossimità di un incrocio, che di fatto impediscono o ostacolano la circolazione, l'operatore dalla centrale segnalerà l'incrocio all'agente operante in zona che poi provvederà a contravvenzionare i veicoli. Ma la contravvenzione non sarà remota, cioè non sarà fatta solo perchè l'effrazione sarà rilevata dai monitor», spiega il ten. Gadaleta responsabile della mobilità della Polizia municipale. L'occhio della telecamera sostituirà quello del vigile agli incroci. Economia del personale e informazioni sul traffico: questi gli scopi. Quindi non saranno utilizzate per portare soldi alle casse comunali, sanzionando chi ad esempio viene rilevato dalla telecamera perchè sta passando con il rosso. Almeno per il momento. Infatti, «il sistema ha la capacità di leggere le targhe e rilevare quindi le infrazioni degli automobilisti ma nella sua strutturazione iniziale non è stato programmato per questo – sottolinea il progettista ing. Giacomo Lucivero – però si potrebbe anche fare. Chi farà questa scelta certamente se ne assumerà la responsabilità». Ma la rivoluzione tecnologica nella nostra città non finisce con le telecamere. «L'aspetto qualificante – continua il progettista - del videocontrollo è il sistema di trasmissione dei dati che, nel caso specifico trasmette informazioni per il rilevamento del traffico, ma può essere utilizzata per far passare qualsiasi tipo di informazioni, in gran quantità e ottima velocità. In questo ambito, è stata individuata dal piano per la qualità della mobilità (già finanziato dalla regione) una ipotesi di asse attrezzata sulla tangenziale, che corre lungo via Salvucci e via Berlinguer, con semafori "intelligenti" e centrali di rilevamento inquinamento acustico e atmosferico che utilizzerebbero la stessa rete. Ma si potrebbe andare oltre, ampliando la rete si potrebbe perfino usarla per la telefonia». Non corriamo troppo con la tecnologia e soffermiamoci ad analizzare invece i rischi che l'attuale sistema può comportare. Era proprio necessario ricorrere a questo sistema per il controllo del traffico? O forse un migliore impiego del personale della polizia municipale, già alleggerito dal controllo delle zone di parcheggio con personale ausiliario, poteva evitarlo? Era questo il più ingente problema della circolazione in città o forse, è la mancanza di zone di parcheggio, che quindi avrebbe giustificato altri tipi di interventi? L'amministrazione deve dare delle risposte concrete, invece si limita al rifacimento di alcune piazze e non di altre, vedi quartiere catecombe, bloccando la viabilità di alcune strade, vedi piazza principe di Napoli (a proposito perché non si è pensata di fare lì un'area di parcheggio sotterranea?). Oppure è impegnata a tagliare nastri mascherando successi che nascondono la mancanza di un piano di crescita sostenibile della nostra città anche dal punto di vista del miglioramento della vivibilità, di cui la circolazione stradale rappresenta un importante fattore. Se credete che l'istallazione delle telecamere poi comporti un ritorno dal punto di vista della sicurezza vi sono studi che dimostrano che alla decantata riduzione, nelle aree sottoposte a controllo della microcriminalità o degli atti vandalici, corrisponde uno spostamento della criminalità nelle aree vicine. Dovremo allora estendere la videosorveglianza ad ogni centimetro quadrato del territorio? I RISCHI PER LA PRIVACY La legge n. 675/1996 in tema di trattamento dei dati personali è infatti applicabile anche ai trattamenti di immagini effettuati attraverso i sistemi di videosorveglianza, in quanto considera "dato personale" qualunque informazione relativa a persone anche non identificate, ma identificabili indirettamente mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, magari video. Il sistema della nostra città rispetta alcune indicazioni che il decalogo (vedi box) che l'autorità Garante ha stilato in assenza di organici interventi legislativi. Quindi i soggetti che avranno accesso alle immagini saranno solo quelli previamente selezionati e formati. L'accesso al sistema avverrà tramite password identificativa, e quindi in caso vi siano delle violazioni si potrebbe facilmente risalire a chi se ne è reso autore, assicurano all'unisono il progettista e il responsabile della polizia municipale. Le registrazioni inoltre saranno conservate per quarantotto ore e saranno consultabili solo in caso che si tratti di indagini giudiziarie o di polizia. Ma siamo proprio sicuri che non ci potrebbero essere hackers che potrebbero intrufolarsi nel sistema dall'esterno avendo accesso alle immagini? Ma anche scongiurando questa ipotesi per il resto occorre vigilare. Per prima cosa non è stata data una corretta informazione ai cittadini, nè è stato chiesto un parere alla Autority di vigilanza, come avvenuto per esempio al comune di Mantova per un medesimo impianto. Il sistema può prevedere l'oscuramento, in fase di programmazione di alcune zone, chi ha ad esempio un esercizio commerciale o uno studio professionale o la finestra della propria abitazione nel raggio di azione della telecamera può farne richiesta? Il comune ha pensato di dotarsi di un regolamento per la programmazione e l'uso di tali informazioni o un garante a livello locale? In caso contrario potrebbero esserci gli estremi per un ricorso al garante per la privacy. Le forze politiche di opposizione, hanno capito la portata di questo progetto, si sono poste questi problemi? Neanche un volantino o un manifesto, accettano anche loro questo sistema e i rischi che esso comporta? Siamo di fronte a un problema che non riguarda solo i diritti e le garanzie giuridiche. Nel film The Truman show c'è un passaggio in cui un giornalista chiede al creatore dello show come mai il signor Burbank, non sia mai riuscito a scoprire la vera realtà del mondo in cui vive. Sapete qual è stata la risposta: "Noi accettiamo la realtà del mondo come si presenta". Forse è proprio così. Può la nascita di questo nuovo mondo essere affidata solo a scelte casuali o alla forza degli interessi di settore, senza che sia avviata una vera discussione pubblica? Si possono rincorrere ciecamente tutte le novità della tecnologie informatica senza fermarsi un momento per valutarne gli effetti a medio e lungo termine? Concludiamo con le parole del dott. Stefano Rodotà, presidente della autorità garante per la protezione dei dati: "Prima ancora dei giuristi dovrebbero prendere la parola gli studiosi del comportamento, gli psicologi ed i sociologi, per interrogarsi intorno agli effetti individuali e sociali di questa trasformazione di tutti gli spazi pubblici da luoghi liberi in luoghi sorvegliati, dove il semplice camminare per strada diventa un atto implacabilmente registrato da una telecamera. Che cosa diventeranno le città, non più concepite come spazi liberi, ma come luoghi della perenne sorveglianza? Sapersi scrutati limita la spontaneità e la libertà. Il mutamento sociale è proprio qui. La sorveglianza si trasferisce dall'eccezionale al quotidiano, dalle classi "pericolose" alla generalità delle persone. Se libertà e spontaneità si rifugeranno soltanto nei nostri spazi rigorosamente privati, saremo portati a considerare lontano e ostile tutto quel che sta nel mondo esterno. Qui può essere il germe di nuovi conflitti, e dunque di una permanente e più radicale insicurezza». Qualcuno nella nostra città ha pensato anche a questo? Michele de Sanctis jr. SCHEDA Mappa del sistema di telecontrollo della circolazione 1) Incrocio viale XXV Aprile – via Giovinazzo 2) Incrocio via Baccarini – via Giovinazzo – via Ten. Fiorini 3) Piazza Municipio 4) Capitaneria di porto 5) Incrocio ss.16 – via Caduti sul Lavoro 6) Incrocio via Mad. dei Martiri – via S. Francesco D'Assisi 7) Incrocio C.so Umberto – via V. Emanuele 8) Incrocio C.so Umberto – via Cavallotti 9) P.zza Margherita di Savoia 10) Incrocio Corso Fornari – via Germano – via Gailei 11) Piazza Moro 12) Chiesa Immacolata 13) Incrocio via Terlizzi – via Salvucci – via Berlinguer 14) Incrocio via La Malfa – via Ruvo 15) Incrocio via Azzarita – via Terlizzi 16) Chiesa Madonna delle Rose
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