Tappa pugliese per il “Non abbiamo armi” tour di Ermal Meta. Poesia ed energia investono Molfetta
MOLFETTA - E' stato un vero e proprio "ritorno in patria" il live a Molfetta di Ermal Meta, artista albanese ma naturalizzato italiano dall'età di 13 anni e vissuto a Bari. Lo si è notato da subito. Un concerto pensato con dei posti a sedere, tra l'altro numerati, si è trasformato fin dalla prima canzone in un'ondata di fan che si è riversata sotto il palco.
Lo si è notato, soprattutto, dall'emozione che Meta non ha nemmeno per un minuto nascosto, quando tra un momento e l'altro del concerto ha raccontato aneddoti sulla sua storia in Puglia, ringraziando sua madre di aver scelto questa regione come meta del suo viaggio, come meta della sua seconda vita.
Di momenti emozionanti la serata è stata ricchissima, uno tra tutti il saluto del cantante ad una bambina di sei anni presente nel pubblico. Sceso giù dal palco per prendere il cartellone disegnato dalla bimba, le ha dedicato la dolcissima Piccola anima.
Come si può notare da questo aneddoto, il pubblico di Meta è molto eterogeneo. Grandi e piccini, i fan della prima ora che lo seguono fin dai tempi della Fame di Camilla (gruppo indie rock barese), quelli che lo hanno apprezzato come autore di moltissime canzoni di artisti pop italiani e quelli che lo hanno scoperto solo negli ultimi tempi con la consacrazione della vittoria del Festival di Sanremo in coppia con Fabrizio Moro (sempre suggestiva la canzone Non mi avete fatto niente) e con il prestigioso quinto posto all'Eurovision Song Contest.
E la scaletta ha rispecchiato tutte queste sfaccettature della sua carriera. Dall'apertura con Non abbiamo armi, il pezzo che da il nome al tour, alle ritmate Dall'alba al tramonto e Straordinario (pezzo donato alla cantate Chiara Galiazzo), fino alle intimiste Vietato morire, Ragazza paradiso ed A parte te, senza dimenticare i pezzi che hanno fatto la storia della Fame di Camilla.
Un puzzle perfetto. Un'emozione dopo l'altra no stop. Una serata da ricordare a lungo. Nella perfetta cornice del porto di Molfetta, Ermal Meta ha ritrovato le sue origini, si è sentito a casa. Si è dato al pubblico al cento per cento, senza remora, senza scudi e, come dice il nome del suo tour, senza armi se non con la sua musica, le sue parole e il suo inconfondibile sorriso circondato dai riccioli.
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Autore: Daniela Bufo