Recupero Password
Successo del Concerto di Natale in Cattedrale con Sparagna e Servillo
15 gennaio 2018

Natale tutto italiano e tutto meridionale con un fondo di spiritualità che riporta alla tradizione dei nostri antenati quando la musica era quella magica delle zampogne e della fisarmonica. A creare questa magica atmosfera è stato il gruppo di Ambrogio Sparagna con Beppe Servillo nello spettacolo «Fermarono i cieli», le canzoni del presepe napoletano di Sant’Alfonso Maria de Liguori, il sacerdote napoletano del Settecento che – come ricorda Ugo Sbisà, critico musicale del quotidiano “La Gazzetta del Mezzogiorno”, che ha introdotto la serata – profuse tutto il proprio impegno nel tentativo di portare la parola di Cristo agli umili, utilizzando un linguaggio per niente aulico, ma invece semplice, alla portata dei cosiddetti “cafoni”. E in questo suo impegno pastorale non mancò di comporre anche delle canzoncine di ispirazione religiosa come appunto Fermarono i cieli o Quanno nascette Ninno, dalla quale deriva la più nota Tu scendi dalle stelle che, per inciso, venne scritta in Puglia, quando il Sant’Alfonso si trovava a Deliceto. A regalare questa insolita serata natalizia, è stata la Fondazione Valente con il presidente Rocco Nanna e il direttore artistico Pietro Centrone nell’affollatissima Cattedrale di Molfetta. «A questa tradizione, – scrive ancora Sbisà sulla “Gazzetta” – rinforzata da quella dei cosiddetti vangeli “apocrifi”, nei quali la figura di Gesù, ma pure quella di Giuseppe e Maria è per così dire più umanizzata anche e soprattutto nei sentimenti, si è quindi ispirato Sparagna, traendo dei testi, spesso in un italiano “sporcato” nel napoletano settecentesco, ai quali ha poi aggiunto i colori e la irresistibile comunicativa della musica popolare, ambito nel quale è un maestro indiscusso (lo ricordiamo anche in veste di maestro concertatore alla Notte della Taranta). Il tutto ovviamente arricchito da sonorità a loro modo “pastorali”, come quelle di zampogne e altri strumenti etnici ad ancia battente affidati a due veri virtuosi come Marco Tornassi e Marco Iamele o della ghironda del sorprendente polistrumentista Erasmo Treglia, sempre pronto a imbracciare anche un curioso violino con una tromba al posto della cassa armonica o ancora piccoli strumenti a percussione o persino a imitare il canto degli uccelli. Guidata dall’organetto di Sparagna, la formazione ha offerto il sostegno ideale a Servillo, ora ispirato, ora invece ironico in questa ideale “lauda” partenopea nella quale sacro e profano ricordano agli ascoltatori di essere le due facce di una stessa medaglia e invitano a riscoprire lo spirito, la fede, attraverso la strada della semplicità. Musica trascinante, allora, che accanto ai già citati Fermarono i cieli e Quanno nascette Ninno, propone temi come Maria lavava, Venne suonno, Bambino mio bellissimo o Dicendo vola vola e, dopo una suggestiva processione fra i banchi della Cattedrale, scandita dal suono antico delle zampogne, si conclude con un gustosissimo e spiritoso baccanale... scaramantico dedicato a San Silvestro e ricco di auspici per il nuovo anno».

Nominativo
Email
Messaggio
Non verranno pubblicati commenti che:
  • Contengono offese di qualunque tipo
  • Sono contrari alle norme imperative dell’ordine pubblico e del buon costume
  • Contengono affermazioni non provate e/o non provabili e pertanto inattendibili
  • Contengono messaggi non pertinenti all’articolo al quale si riferiscono
  • Contengono messaggi pubblicitari
""
Quindici OnLine - Tutti i diritti riservati. Copyright © 1997 - 2025
Editore Associazione Culturale "Via Piazza" - Viale Pio XI, 11/A5 - 70056 Molfetta (BA) - P.IVA 04710470727 - ISSN 2612-758X
powered by PC Planet