MOLFETTA - Un altro mondo è possibile, riprendiamoci il futuro, partendo dalla lotta nel presente. Questa la chiusa della conferenza stampa di presentazione del dossier «Facciamo scuola» in sala stampa (Palazzo Giovine), redatto dal Collettivo Student* Molfettesi in lotta (nella foto alcuni componenti), nato lo scorso 4 novembre da un gruppo di studenti desiderosi di migliorare le attuali condizioni degli studenti di Molfetta.
Mezzi di trasporto non sicuri e troppo affollati, perché poche sono le corse a disposizione, oltre ad essere troppo costosi. Borse di studio e buoni libri scarsamente erogati. Tasse scolastiche molto consistenti, pur essendo destinate esclusivamente per la sterile sussistenza degli istituti. Insufficienza di spazi sicuri e adatti a ospitare le assemblee d'istituto o finalizzati allo studio (basti pensare agli scomodi orari pomeridiani della Biblioteca comunale). Ma il punto che ha lasciato esterrefatto il Collettivo dopo l'inchiesta è la condizione dei plessi scolastici, spesso fatiscente, ai limiti della legalità in termini di sicurezza.
In primis, le cosiddette “classi pollaio”, ovvero la concentrazione di quasi 30 alunni nelle classi, a causa degli effetti delle ultime riforme scolastiche. Inoltre, i muri di quasi tutte le scuole sono pieni di crepe, molte volte provocati da cedimenti strutturali, e le finestre sono chiuse da grate (es. Liceo Classico o Istituto Apicella, in cui le finestre sono chiuse da retine anticaduta) o prive di vetri doppi. Infine, oltre alle cattive condizioni dei bagni, le piogge intense provocano in molti istituti numerosi disagi (continue infiltrazioni d’acqua, muri “ammorbiditi”, caduta dell’intonaco, cavi scoperti, ecc.), soprattutto per quelle strutture edificate nei pressi delle lame urbane.
Ciò che il Collettivo auspica è una maggiore partecipazione e consapevolezza da parte di studenti e docenti sulla situazione scolastica a Molfetta, come primo passo per un percorso formativo attivo. Anzi, tra le tante richieste del Collettivo, una maggiore collaborazione tra docenti e studenti è realizzabile attraverso la partecipazione degli ultimi alla stesura dei programmi scolastici.
Soprattutto, si spera che il Comune sia più attento al settore dell'istruzione versando, se possibile, più fondi. Tutto ciò per evitare che la cultura diventi un privilegio di chi può permetterselo: rischio che, di questo passo, stiamo correndo.
Sul prossimo numero di Quindici, in edicola il 15 maggio, maggiori approfondimenti sul dossier «Facciamo scuola» e sulla situazione scolastica a Molfetta.
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