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Start up, al via la seconda fase
15 ottobre 2010
La Regione ha riaperto i termini del bando Start-Up, che permette il fi nanziamento per l’avviamento di piccole imprese e aziende artigianali. La peculiarità del bando è la platea dei benefi ciari: donne, giovani, disoccupati, lavoratori in procinto di perdere il posto, cassintegrati, ragazzi di “Bollenti Spiriti”, precari. Insomma, coloro che pur con la voglia di scommettere su se stessi, sulle proprie capacità esperienza e fantasia, oggettivamente vivono una situazione di svantaggio economico sociale. Nella composizione sociale delle imprese devono essere presenti in maggioranza i soggetti con i seguenti requisiti: giovani (18-25 anni); giovani fi no a 35 anni alla ricerca del primo impiego regolare o che nell’ultimo biennio hanno svolto percorsi formativi inerenti all’attività che intendono intraprendere; adulti (45-55) disoccupati o in procinto di perdere il lavoro (in mobilità o cassa integrazione), disoccupati di lungo periodo (oltre i 12 mesi o 6 in caso di giovani sotto i 25 anni); donne maggiorenni. In pratica, tutta la schiera di cittadini che vivono una situazione di svantaggio. Le microaziende da avviare devono essere di nuova costituzione e inattive al momento della presentazione della domanda, per questo non saranno ritenute ammissibili iniziative che siano di fatto in continuità operativa e gestionale o che si confi gurino come rilevamento o ampliamento di imprese preesistenti. I settori d’intervento riguardano tutto il comparto manifatturiero e le attività artigianali. Si va dalla produzione industriale di pasti e piatti pronti, alla fabbricazione di tappeti, articoli in paglia, prodotti farmaceutici, e ancora computer, autoveicoli, costruzioni e attività di produzione cinematografi ca, design, interpretariato, attività di pulizia e organizzazione di convegni, imprese commerciali. Inoltre tutti gli aiuti previsti per il commercio sono destinati a quelle aree che potevano confl uire nelle Zone Franche urbane per situazioni di disagio e non riconosciute dal Governo che si è limitato a sancire solo Foggia, Taranto ed Andria. Per ogni iniziativa si potranno mettere a disposizione fi no a 400mila euro, 150mila per l’acquisto di locali, suoli, strumenti, attrezzature, brevetti e licenze, 250mila per i costi di funzionamento di un’impresa (stipendi, affi tti, leasing, bollette), per tre anni di esercizio. Il bando inizialmente rimase aperto fi no al 31 luglio 2009. Fu un successo: in soli due mesi arrivarono ben 469 domande. Successivamente la Regione passò alle verifi che, anche per individuare eventuali punti critici e lacune. I DATI DELLA PRIMA FASE Delle 469 domande sono risultate ammissibili 115, di cui il 49,9% nei servizi, il 44,3% nella produzione e il 5,8% nel commercio. Il dato più rilevante riguarda tuttavia i candidati. Guardando la suddivisione per requisito si scopre che l’incentivo Start up interessa soprattutto alle donne che sono di gran lunga la categoria più rappresentata (il 38,1% ), i giovani di età tra i 18 e i 25 anni rappresentano il 17,9% del contingente, mentre i disoccupati di lungo periodo costituiscono il 12,5%, quasi la stessa percentuale (il 12,1%) di chi è in attesa di prima occupazione. I candidati in procinto di perdere il posto di lavoro rappresentano il 3,7% delle richieste, mentre i giovani con formazione sono il 2,9%. Complessivamente la copertura economica per i progetti ritenuti ammissibili, ammonta a 16 milioni di euro dei 43 previsti dal bando. Da qui l’avvio della seconda fase per i rimanenti 27milioni di euro. LE NOVITÀ Nella nuova versione sono state introdotte delle novità. Per favorire il ricambio generazionale, l’innovazione degli ambienti e delle attrezzature, potrà richiedere il fi nanziamento, anche per chi succede all’azienda paterna o di un parente entro il secondo grado (padre, nonno, fratello) a condizione che la nuova ditta acquisti l’intera impresa artigiana esistente o un suo ramo organico e funzionale. L’altra novità riguarda i “Principi attivi”. L’avviso Start up solo per questi progetti viene esteso anche alle imprese già costituite il cui piano di attività però sia stato approvato dalla Regione. Un atto di coerenza per permettere a proposte innovative e coraggiose come quelle di “Principi attivi” di essere incentivate per implementare lo sviluppo e trasformarsi in vere attività imprenditoriali. Alla presentazione dell’iniziativa l’assessore regionale allo Sviluppo economico Loredana Capone ha sottolineato: “Con la riapertura del bando Start up diamo una speranza ai singoli cittadini che possono compiere il grande salto contando sulle proprie idee e sulle nostre politiche di incentivazione. Questo intervento può aiutare davvero a superare la crisi come è avvenuto sempre nella nostra storia economica. In meno di due anni abbiamo attivato 18 bandi, ma è sulle piccole e piccolissime imprese che sono il tessuto vero della nostra economia, che vogliamo scommettere. Il budget su questo incentivo è tra i più alti. Vorremmo che a questa cifra corrispondessero centinaia di proposte innovative e creative perché è il valore aggiunto della fantasia a generare l’idea che conquista il mercato”. LA REGIONE CONTRO LA CRISI Il bando “Sostegno allo Start up di microimprese di nuova costituzione realizzate da soggetti svantaggiati” sarà attivo dal 30 ottobre. La domanda di accesso deve essere presentata per via telematica attraverso il portale
www.sistema.puglia.it
e, dopo, con raccomandata A.R., utilizzando l’istanza di accesso e la scheda tecnica generate dal sistema e complete dei relativi allegati. Il tutto dovrà essere indirizzato a Puglia Sviluppo S.p.A., via Amendola 168/5, 70126 Bari. Il bando è a sportello, quindi attivo fi no ad esaurimento delle risorse. LE OPPORTUNITÀ Il bando Start-Up fa parte di un pacchetto di provvedimenti varati dal novembre 2008 dal governo regionale, quando la crisi economica si manifestò in tutta la sua gravità. Da allora sono stati attivati 18 bandi per un totale di 779 milioni 720mila euro di risorse pubbliche, che movimentano investimenti per 1miliardo 800 milioni di euro, pari al 3% del Pil regionale, e mobilitano prestiti per un altro miliardo. Dei 18 bandi pubblicati oggi sono 8 quelli ancora aperti e quasi tutti a sportello, dunque attivi fi no ad esaurimento delle risorse: Contratti di Programma, Programmi Integrati di Agevolazione (PIA), Aiuti per Programmi di Investimento di Micro e Piccole Imprese (detto anche Titolo II), Aiuti alle Piccole Imprese Innovative di Nuova Costituzione, Titolo II - Turismo (chiamato per intero “Aiuti agli investimenti iniziali alle piccole imprese operanti nel settore turistico”), PIA Turismo (per esteso Aiuti alle medie imprese e ai consorzi di PMI per Programmi Integrati di Agevolazione), Aiuti alla diff usione delle Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione nelle reti di PMI” (detto per brevità Bando TIC) e Aiuti alle piccole imprese innovative operative (aperto dal 4 ottobre al 26 novembre 2010).
Autore:
Francesco Del Rosso
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