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Stagione balneare 2012, tutte le misure di sicurezza e le novità per Molfetta Conferenza stampa alla capitaneria di Porto di Bari. Zona di mare destinata alla sola balneazione: vietati il transito, l'ormeggio e l'ancoraggio di qualsiasi unità navale. Acquascooters nella zona di mare compresa tra i 400m e 1 miglio dalla costa. Tutte le misure per Molfetta
08 giugno 2012

BARI - Protagonista attivo dev’essere il cittadino, non solo nel rispetto delle ordinanze e della normativa vigente, ma anche nella segnalazione di violazioni e abusi. Questo il messaggio lanciato dal comandante della Capitaneria di Porto - Guardia Costiera di Bari, contrammiraglio Giovanni de Tullio (nella foto a sinistra, con Pelillo) direttore marittimo della Puglia e Basilicata Jonica, durante la conferenza stampa di presentazione delle ordinanze di balneazione emanate dai Capi di Compartimento della Puglia della Guardia Costiera.
La presenza dei Capi di Compartimento (in sala anche il comandante della Capitaneria di Porto di Molfetta, il capitano di Fregata Alessandro Ducci) e dell’assessore regionale al Bilancio, Michele Pellillo, testimonia la proficua e leale cooperazione tra le istituzioni nella gestione del territorio e della sicurezza (in collaborazione con le altre Forze dell’Ordine). Infatti, la corretta amministrazione del demanio marittimo è uno dei bisogni maggiormente avvertiti dai cittadini, secondo Pellillo, senza dimenticare che una delle vocazioni della Puglia è proprio il turismo costiero (nell’ultimo anno il Pil del comparto turistico ha avuto un incremento del +5%).
«Non dobbiamo offrire lo spazio a comportamenti scomposti - ha spiegato il comandante de Tullio - dobbiamo azzerare le situazioni d’insicurezza e convincere i più restii al rispetto delle regole, che nel tempo si traducono anche in un profitto economico per il concessionario, visto che il suo stabilimento balneare acquista importanti standard di qualità».
Tra l’altro, nella gestione del demanio marittimo e delle spiagge libere è necessario il coinvolgimento dei sindaci delle città costiere (come Molfetta), attraverso una concertazione logistica per pianificare gli «apprestamenti di sicurezza». Ad esempio, a Molfetta sono in vigore alcuni divieti di balneazione lungo una parte del litorale tra Molfetta e Giovinazzo (scogliere a picco franose) e a Torre Gavetone (ordigni bellici) che, però, bagnanti e neofiti della pesca non rispettano. Una palese violazione delle regole, «un atteggiamento di sfida», il commento del contrammiraglio de Tullio a Quindici, presente alla conferenza.
Resta ancora da capire le misure che la Capitaneria di Porto di Molfetta deciderà di predisporre e attuare dopo l’operazione “Dirty Water”, se saranno accertati gli sversamenti di reflui non trattati (provenienti dai depuratori di Bisceglie, Molfetta, Ruvo di Puglia) nel mare della località Torre Calderina (non un oasi, bensì un immondezzaio), zona prescelta da alcuni bagnanti e pescatori nel periodo estivo. Il Comune di Molfetta dovrebbe impegnarsi nella sua completa pulizia, dopo la delibera di giunta n.82 del 28 maggio.
 
LE MISURE DI SICUREZZA PER MOLFETTA
Di 200m dalla costa è la zona di mare destinata alla sola balneazione. Qui sono vietati il transito, l’ormeggio e l’ancoraggio di qualsiasi unità navale (esclusi i mezzi di soccorso, di polizia marittima, di salvataggio). Inoltre, gli acquascooters devono navigare a motore nella zona di mare compresa tra i 400m e 1 miglio dalla costa, non fruibili dalle ore 11 alle 13 e dalle 15 alle 17, mentre i piccoli natanti a remi o a pedali, le tavole a vela solo nelle ore diurne ed entro il limite di mille metri dalla costa. Alcune delle più importanti misure dell’ordinanza di sicurezza balneare N.28/12 della Capitaneria di Porto di Molfetta.
Ribaditi anche i divieti di balneazione alla località Torre Gavetone e in alcune parti del litorale tra Molfetta e Giovinazzo, oltre che all’interno dei porti e dei corridoi di lancio (aree riservate al transito dei mezzi nautici nella zona di balneazione), a meno di 200m dalle navi mercantili e militari alla fonda, a distanza inferiore a 50m dai mezzi nautici impegnati in operazioni di polizia marittima o soccorso, entro un raggio di 50m negli specchi acquei antistanti la foce di torrenti, canali e lame.
All’interno della zona riservate alla balneazione, i concessionari degli stabilimenti balneari dovranno segnalare con gavitelli ancorati al fondo la distanza di 200m dalla costa (colore rosso), il limite delle acque sicure (colore bianco) e la posizione dei corridoi di lancio.
Infine, la pesca di superficie con mezzo nautico stazionario o con reti da posta e la pesca subacquea sonovietate all’interno della zona di balneazione. La pesca direttamente dalla costa (con la lenza) è consentita solo in assenza di bagnanti.
 
© Riproduzione riservata
Autore: Marcello la Forgia
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