Spiagge: Molfetta, unica nella provincia di Bari, si aggiudica la bandiera nera di Legambiente
MOLFETTA – 26.6.2004
Ancora un primato negativo per l'amministrazione comunale e la città di Molfetta che è stata inserita fra i “pirati dell'ambiente”, le Bandiere nere 2004, le bandiere meno ambite d'Italia, quelle che segnalano i “nuovi pirati del mare”: amministrazioni, politici, imprenditori, società private che si sono contraddistinti per attacchi o danni all'ambiente marino e costiero. Sono le Bandiere nere che ogni anno Legambiente assegna in tutta la Penisola.
E a Molfetta verrà consegnata dalla “Goletta verde” nei prossimi giorni. Una vergogna per la città, dovuta allo scempio compiuto sulla costa compreso il cemento alla prima cala, con la “complicità” del Wwf, che in questo caso, non è riuscito a comprendere il danno che veniva provocato e anzi si è ostinato a difendere un muro di cemento sulla spiaggia, che alla prima mareggiata ha cominciato a cedere e che - come “Quindici” ha più volte denunciato – col tempo provocherà danni ambientali. Abbiamo più volte denunciato anche i lidi realizzati sulla costa, grazie a concessioni elargite con grande generosità e in disprezzo dell'ambiente. I risultati sono questi: la vergogna di essere inseriti tra le città peggiori (altro che turismo!), mentre a pochi chilometri Bisceglie e Giovinazzo si aggiudicano il titolo di spiagge più pulite, meritando la bandiera blu.
Vediamo la motivazione del “premio” concesso a Molfetta in questo comunicato di Legambiente:
“Dopo la proposta di privatizzazione anche degli ultimi 4 cm pro capite di spiaggia fruibile e l'accanimento per la realizzazione di complesso turistico in un oasi di protezione, l'Amministrazione comunale di Molfetta, unica nella provincia di Bari, si è aggiudicata la bandiera nera di Legambiente.” – spiega Massimiliano Piscitelli, coordinatore provinciale di Legambiente.
Ma non solo. “La bandiera nera è stata rilasciata perché l'Amministrazione comunale di Molfetta, nonostante la sottoscrizione della carta di Aalborg e l'attivazione dell'Agenda 21 locale, ha intrapreso azioni in forte contrasto con gli obiettivi di sostenibilità che la città stessa si è data”- specifica Giovanna Grillo, presidente del circolo Legambiente di Molfetta.
Queste le motivazioni della bandiera nera:
“Ha sostenuto con caparbietà, anche nelle sedi giudiziarie, la realizzazione di un complesso turistico nell'Oasi di protezione Torre Calderina tra Molfetta e Bisceglie, poi bloccata da una sentenza del Tar a seguito di un ricorso di Legambiente. Il complesso (un albergo alto più di 10 m, 2 piscine e 11 villini) sarebbe dovuto sorgere in deroga al Prg attraverso un accordo di programma appositamente istruito, e, per giunta, in un'area sottoposta a vincolo paesistico perché oasi di protezione avifaunistica dichiarata “di notevole interesse pubblico”;
- con la sua gestione scellerata dell'intero litorale, lascia ai cittadini appena 4 cm di spiaggia libera e fruibile a testa;
- ha fatto elaborare una bozza di piano delle coste che privatizza selvaggiamente l'intero litorale sanando, di fatto, situazioni del tutto abusive e, nonostante sia il forum agenda 21 e le associazioni ambientaliste in numerosi incontri di consultazione, sia circa 3500 cittadini con una petizione abbiano espresso forti dissensi, non ha mai mostrato l'intenzione di ripensare il piano;
- ha intrapreso azioni di riqualificazione costiera fortemente discutibili caratterizzate da assenza di pianificazione e progettazione; interventi estemporanei e improvvisati; pesanti e fortemente impattanti opere in cemento armato e piantumazioni assolutamente inopportune;
- non ha coinvolto affatto il forum cittadino Agenda 21, né le associazioni portatrici di interessi diffusi, nel procedimento che ha portato alla progettazione del nuovo porto commerciale;
- ha intrapreso azioni amministrative in evidente contrasto con la pianificazione urbanistica della città, concedendo concessioni edilizie e incrementi di volumetrie che stravolgono completamente il piano regolatore generale rispetto alla fascia costiera dove, nello spirito della perequazione, sarebbe previsto la cessione gratuita al Comune dei terreni compresi nella fascia dei 300 m dalla battigia per la realizzazione di un grande parco urbano costiero;
- non riesce a contrastare efficacemente gli innumerevoli abusi edilizi sul litorale in continuo aumento.
“Proprio in nome della carta di Aalborg e dello spirito che dovrebbe caratterizzare i meccanismi con cui vengono prese le decisioni nel palazzo di città, auspichiamo che dopo questa bandiera nera si possa avviare una stagione di confronto serio e responsabile con gli amministratori per correggere la rotta.” – conclude Massimiliano Piscitelli.