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Spese legali 2010: sinistri stradali e contenziosi edilizi, salasso per le casse comunali. Paghiamo costose parcelle agli avvocati
15 gennaio 2011

Oltre 255mila euro di risarcimenti per 156 sinistri stradali, inclusi nelle spese per sentenza di condanna (quasi 669mila euro): questi i conti comunali del 2010 per sinistri e sentenze relativi gli anni 2006-2009. Senza dimenticare i 7,8 milioni come risarcimento alla Cmc- Sidra-Sidonio per la costruzione del nuovo porto e il milione di euro per la nuova capitaneria. Difficile prevedere le spese per sentenze di condanna e sinistri che saranno ratificate nel 2011. Ma i 230mila euro aggiunti al capitolo delle spese legali (già stanziati 1,7 milioni) con l’assestamento del bilancio di previsione minacciano ulteriore liquidità. SPESE PER SINISTRI STRADALI Infortuni a pedoni (escoriazioni, gessi, ecc.) e incidenti a motocicli, biciclette e vetture con improvvise perdite di controllo e «squarcio» di pneumatici: una sanguisuga da 255mila euro (oltre quattro volte le spese per sinistri stradali nel 2009). Non solo buche, sconnessioni e scrostature del manto stradale, anche mattonelle rotte, divelte o mancanti, basole cedevoli, sconnesse o dissestate, marciapiedi rotti, sconnessi o «bucati», frattura della pavimentazione, monconi di palo: l’elenco cavato dal cilindro delle determinazioni dirigenziali del settore Affari Legali. Il muto da 3milioni di euro, contratto dal Comune di Molfetta con la Cassa Depositi e Prestiti, dovrebbe risolvere l’annosa grana delle strade, ma solo per il 15-20% (quelle più importanti e traffi cate). Lavori che attendono il completamento delle procedure di privatizzazione al 49% della Multiservizi, ora a capitale pubblico, che si dovrebbe occupare della riqualifi cazione del manto stradale cittadino. L’amministrazione Azzollini a inizio dicembre 2010 ha cercato di rappezzare la pavimentazione con 48mila euro di «conglomerato bituminoso», ma le piogge e la neve hanno scrostato il «tappetino di usura »: un rapido e insufficiente trattamento di «scarifica» (preparazione supporto in calcestruzzo con fresatura della superficie per renderla idonea a ricevere un nuovo rivestimento, ndr) e «ricarica dipiù profonde». Delusione rispetto alle attese. Necessario anche il restyling di marciapiedi e basolati, per evitare altri sinistri e altre spese inutili per il Comune di Molfetta: ad esempio, nei rioni Annunziata e Catecombe o per quei manti stradali, come il Corso Umberto, costituiti da basole grigie di pietra lavica o bianche di calcareniti; o ancora per quei marciapiedi dall’«assetto poco confortevole al passo », con tombini infossati e mattonelle mancanti o spezzate, come in via san Domenico, via XX Settembre, via Massimo D’Azeglio, via Alessandro Volta, via San Francesco d’Assisi, via Puccini, via Luigi La Vista, via Cap. de Candia, via Aurelio Saffi, via Annunziata, via Marinelli, via Baccarini, ecc. Livellazione e ribasolatura, dunque, non asporto completo del materiale o basoli rimpiccioliti, posizionati alla rinfusa e senza rispettare la preesistente situazione, con fughe di cemento. «Per la sistemazione di basolati e marciapiedi l’amministrazione utilizza ogni anno una parte delle risorse aggiuntive secondo le denunce fatte alla Polizia municipale o agli uffici comunali dai cittadini, dunque anche per questo 2011 - ha spiegato a Quindici Mariano Caputo, assessore ai Lavori Pubblici - i lavori sono poi affidati alla Multiservizi per sanare le problematiche rilevate per una percentuale non inferiore al 70-80%». PARCELLE DA OLTRE 750MILA EURO NEI CONTI DEL 2010 Non certo michette le parcelle degli avvocati difensori del Comune di Molfetta, per ricorsi e giudizi anteriori al 2010. Quasi 154mila euro all’avv. Nicolò Mastropasqua che «vanta n.13 parcelle rinvenienti dall’esplicazione di incarichi di difesa dell’Ente nei giudizi “De Luca Giulio, “De Palma Santolo”, “Edilcasa”, “Pansini Bonifacio”, “Tridente Domenico”, “Pansini e Gadaleta”, Mastropasqua Stenio”, “Co.Mi”, tutti afferenti il contenzioso “Lotto 10” e i contenziosi Tar “Sicom” »: onere motivato dai 204.468,13 euro (importo lordo) per ogni parcella, con uno sconto del 35% e un’aggiunta di 2.962,57 euro per l’aumento del 2% sull’aliquota cap delle fatture degli avvocati. Somma scaricata sul bilancio 2009 (70mila euro) e 2010 (84.420,44 euro). Altro compenso oneroso, quello dell’avv. Carlo Tangari, oltre 135mila euro per 5 giudizi: «Soc. Coop. Koinos» del 2006 per l’annullamento della gara d’appalto del servizio di gestione del centro ragazzi e famiglie (14.026 euro), «Soc. G.R.I.I.F.F.» del 2008 per l’annullamento del decreto di occupazione d’urgenza dell’area destinata al nuovo porto commerciale (9.643 euro), «Intercantieri Vitadello-Salvatore Matarrese», «Società italiana per condotte d’acqua-Dec» e «Tecnis s.p.a» del 2006 con sentenze favorevoli per il Comune (112.320 euro). Più contenute le parcelle dell’avv. Francesco Paparella (oltre 75mila euro totali): 26.040 euro per il giudizio espropriativo «De Leonardo», definito con ordinanza n.1227/08 favorevole al Comune, 14.306 euro per il giudizio amministrativo «Confesercenti», 13.351 euro per altri due contenziosi non citati, 6.717 euro per il giudizio «Ayroldi Opera» in materia di edilizia, 5.754 per il giudizio «Consiglio», 10.082 euro per il giudizio «Sallustio» di fronte al Consiglio di Stato per diniego edilizio. Anche l’avv. Davide de Gennaro incassa 75.472 euro per un unicum, i contenziosi «Mazzitelli» dal 2007. Sette i compensi tra i 25mila e i 10mila euro: l’avv. Oronzo Amato con oltre 25mila euro (3.490 euro a carico del condannato in appello del giudizio «La Forgia» del 2004, 22.441 euro per il giudizio «Capocchiani» di primo grado e appello); 31.200 euro all’avv. Vito Emilio Poli (ricorso dell’impresa edile «Eredi di Fuzio Nicola» del 2005 contro l’apertura di un struttura commerciale); 30.825mila euro all’avv. Emilio Toma (giudizi «Coop. Calabria», «Favuzzi», «Gaudio» dal 2001 al 2008); l’avv. Nicola Calvani con oltre 12mila euro (6.418 euro giudizio «Co.re.co.» del 1996 definito con sentenza presidenziale di improcedibilità, 6.972 euro per il ricorso «Opera Pia» del 1993); 18.720 euro di acconto all’avv. Vincenzo Caputi Jambrenghi (ricorso del 2009 al Tribunale superiore delle Acque Pubbliche per il Piano di Assetto del Territorio); 11.842 euro all’avv. Giuseppe Gerardi (giudizio civile «Tridente»); 18.185 euro all’avv. Pantaleo d’Amato (giudizio «Lotti» del 2007). Sul bilancio 2010 gravano anche altri compensi minori, tratteggiati in tabella.

Autore: Marcello la Forgia
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