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Spazzatour, tappeto di cartoni e cartacce alla piazza di via Mameli-via Giovene
22 ottobre 2011

MOLFETTA - Quindici è attento ad ogni debolezza dell’Asm? Chi sono questi “giudici senza toga”? Nessuna mania ossessiva e nessuna forma di superbia, ci rendono facile il lavoro. Chi non si accorge del degrado della nostra città? Basta farsi in giro in città. Location dell’ennesimo episodio dello Spazzatour girato ieri sera è la piazza all’incrocio tra via Goffredo Mameli e via Giuseppe Maria Giovene (nella foto).
Carte, cartacce e cartoni tappezzavano la piazza, come testimoniano le foto. Ignoti i protagonisti di questo scempio, ma si potrebbero ipotizzare parecchie dinamiche. La prima ha come protagonista un “intelligentone”, reo di aver disperso i rifiuti fuori dai cassonetti presenti sul luogo del misfatto. Il vento avrebbe, poi, provveduto a disseminare i rifiuti per tutta la piazza. Ipotesi che decade osservando la varietà dei rifiuti sparsi.
A questo punto sorge in mente l’ipotesi che qualcuno abbia rovistato nei cassonetti alla ricerca di qualcosa, lasciando tutto l’inutile sul marciapiede, magari qualcun’altro si è divertito con le cartacce come fossero coriandoli. Ma alcuni cartoni sono troppo grandi per essere trasportati dal vento, assente ieri sera nonostante la serata non fosse delle migliori, non c’erano folate e nella piazza non c’era corrente.
Quali rifiuti? Cartoni di birra, carte da imballaggio, grandi cartoni e scatole rotte, volantini, polistirolo fatto a pezzi, persino quel che sembra un tavolo da stiro, quasi fossero rifiuti domestici o di una qualche attività commerciale viciniore. A questo punto si può dedurre l’ultima ipotesi, la più accreditata: qualche commerciante non ha riposto correttamente i propri rifiuti nei cassonetti, forse perché molto grandi e difficoltosi da inserire (i cassonetti sono murati). La mano, però, che ha creato il delirio sarà stata di qualche ragazzotto che per passare allegramente un fine serata ha sfogato la sua forza sui rifiuti, scaraventandoli dappertutto, magari ispirato da una vena artistica o teppistica. Immaginiamo solo cosa sarebbe accaduto se i cassonetti non fossero stati murati.
Ma non è certo il primo caso d’inciviltà. Ne è testimone persino Google Maps: la piazza nuova di zecca, con bambini, genitori e anziani, riporta in primo piano, accanto ai bidoni, un enorme frigorifero semiaperto. Questo il paradosso della nostra Molfetta, nonostante l’impegno, incuria e inciviltà dei cittadini devastano la cosa pubblica. Speriamo che l’ASM abbia posto rimedio allo schifoso tappeto che ha allestito la piazza di via Mameli.

© Riproduzione riservata
 
Autore: Saverio Tavella
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L'Asm avrà senz'ombra di dubbio le sue responsabilità, nel senso che in alcuni casi, visto personalmente, lo spazzamento delle strade non sempre è dei migliori; ma sopratutto la DIFFERENZIATA! Ho visto che nelle "eleganti isole ecologiche" il compattatore sofisticatissimo che effettua lo svuotamento dei contenitori, "indifferenziatamente" (scusatemi questa brutta parola) svuota di tutto e insieme: R.S.U., carta, ecc.. TANTISSIMA responsabilità l'abbiamo noi cittadini. A causa del nostro "spirito libero?", ci liberiamo - specialmente i giovano che escono da scuola - di ogni remora civile. Gli stramaledetti volantini: vengono letteralmente sfilati dalle cassettine per poi essere sparsi allegramente per strada (domando, è mai possibile che non ci sia un rimedio a questo, che è un molteplice danno: carta e risorse sprecate, pubblicità NON richiesta e indecoro a causa dei giovani maialetti). Alcuni nostri concittadini che, malgrado il cassonetto sia a due passi ...ebbene "è così faticoso farli che" lasciano il sacchetto in un cantuccioo nemmeno tanto nascosto. Gli imballi ed i "mobili" dismessi e, "dulcis in fundo" i ROM? che pur di trovare qualche capo di vestiario, rischiano la vita "tuffandosi" nei cassoni degli indumenti ed hanno il ...bel vezzo di lasciare quanto non serve loro, in strada. Quindi siamo noi che facciamo il decoro della nostra Città, senza nulla togliere anche ad un pò di incuria e forse mal intesa tolleranza dell'Istituzione che non trova il tempo per trovare una qualsiasi soluzione.

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