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Spazzatour, continuano le segnalazioni dei cittadini a “Quindici”: una discarica abusiva In Via Tommaso Salvermini rifiuti di ogni tipo (anche una carcassa di animale) e i bambini giocano in quella zona, col rischio di ferirsi
23 ottobre 2011

MOLFETTA – Continuano le segnalazioni dei cittadini a “Quindici” per la sua campagna a favore della città pulita, “Spazzatour” in giro per Molfetta, che confermano lo stato di degrado avvertito da tutti i cittadini, tranne che dall’amministrazione comunale e dall’Asm.
Qui si parla di discarica abusiva vicino le abitazioni in via Tommaso Salvemini (comparto 16, strada parallela a via Fondo Fabale) con grave rischio di danni per i bambini che giocano vicino ai rifiuti.

Ecco la segnalazione dei residenti in via Tommaso Salvemini:
«A proposito di degrado, nella zona Via Tommaso Salvemini (immediate vicinanze Ville) trovasi una mini discarica abusiva dove è possibile trovare di tutto: pneumatici, inerti, erbacce, bottiglie, terraglie, immondizia, pedane in legno, di recente abbiamo rimosso una carcassa di animale. Nonostante le segnalazioni effettuate ai competenti uffici (Vigili urbani, WWF e SINDACO), al momento nessuno ha dato importanza alla segnalazione.
Si evidenzia che tale discarica è frequentata da bambini che accedono per giocarci, se uno di loro si dovesse ferire chi ne risponde?».
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Molfetta, una città all'avanguardia, avanguardista, sempre più “naif” nella sua visibilità incontrastata. NAIF, dal francese naif, ingenuo primitivo: più primitivo che ingenuo. Queste “opere d'arte” sparse in giro per la città, dimostrano chiaramente quanto di primitivo nascondono questi esseri animaleschi, artisti naif malgrado loro. In queste opere si evidenzia chiaramente il genio asociale e la dolorosissima vita vissuta da questi animali mascherati da uomini; vita attraversata dalla follia e dalla miseria. Autori maledetti e geni rustici, sbrigativamente definiti naif, ma, in realtà, queste continue riproduzioni naif o primitive, altre non sono che opere poco rassicuranti di una realtà incivile, quanto mai barbara e primitiva, senza nessuna possibilità di recupero, se non la condizione di un ricovero in una qualche clinica psichiatrica. Sono queste scene in giro per i vari quartieri della città, la chiara visibilità, se ancora ce ne fosse bisogno, di una città allo sbando, all'abbandono, autoritratti di potente espressività aggressiva, segno di un ininterrotto travaglio esistenziale, politico e sociale che sta' vivendo la città tutta: cittadini di tutte le condizioni, giovani, donne, bambini, anziani e vecchi, occupati e disoccupati. Scene animalesche se non bestiali, esotiche e selvagge, mettono in luce quella realtà che fa di Molfetta una città naif, primitiva, stranamente non vista e riconosciuta, anche negata, da chi dovrebbe intervenire e porre fine a questo scempio culturale di una città che meriterebbe altri lidi, altre visibilità civili, culturale e sociali.
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