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Sorpasso delle forze politiche del centrosinistra sul centrodestra Crollo della Casa delle Libertà rispetto alle scorse politiche: - 13,5% in poco più di un mese. L'Unione ottiene, complessivamente, il 52.75% dei voti.
30 maggio 2006

MOLFETTA – Toccherà aspettare ancora due settimane prima di sapere chi sarà il sindaco di questa città per i prossimi cinque anni. Come ampiamente previsto, infatti, il prossimo 10 ed 11 giugno i molfettesi saranno nuovamente chiamati alle urne per scegliere chi, tra Antonio Azzollini e Lillino Di Gioia (assieme nella foto, intervistati da TeleNorba nella sala stampa del Comune), dovrà rivestire l'ambita fascia tricolore. I risultati definitivi dello scrutinio elettorale dimostrano una situazione assolutamente incerta. Il primo dato che balza agli occhi è la brusca frenata registrata dalla coalizione di centrodestra rispetto alle elezioni politiche del 9 e 10 aprile. In poco più di un mese, infatti, la Casa delle Libertà è passata dal 51% dei consensi in città al 37,51% di tutte le forze politiche che sostenevano Antonio Azzollini. Circa quattordici punti percentuali in meno nel giro di cinquanta giorni. Solo la buona prestazione personale del “senatore azzurro” che ha preso circa mille voti più di tutte le liste a suo sostegno ha consentito al candidato della Casa delle Libertà di salire fino al 39% dei consensi, dato che gli consente di guardare con fiducia al secondo turno, sebbene sia ampiamente al di sotto di ogni aspettativa. Non occorre dimenticare, infatti, che lo stesso Azzollini ha continuato a parlare della possibilità di vincere al primo turno anche durante le prime ore dello spoglio delle schede, a testimonianza di come considerasse realistica questa possibilità. Nonostante i commenti trionfalistici che arrivano ora dal centrodestra, la realtà è che il dato è per la Casa delle Libertà assolutamente deludente visto che Azzollini si è attestato anche al di sotto della soglia del 40%. Per quanto riguarda il centrosinistra, al contrario, occorre ricordare che si presentava a questo appuntamento elettorale sostanzialmente spaccato in due tronconi. Da un lato con Lillino Di Gioia, candidato delle principali forze politiche dell'Unione, e dall'altro con Tommaso Minervini, sostenuto da una aggregazione che aveva nelle forze politiche laiche e socialiste del centrosinistra il suo principale bacino elettorale. Ebbene, tutte le forze politiche dell'Unione hanno complessivamente ottenuto il 52, 75% dei voti, ed hanno finalmente raggiunto quell'ambito sorpasso rispetto ai partiti di centrodestra rincorso da oltre dieci anni. Per quanto riguarda i candidati sindaco, Tommaso Minervini e Lillino Di Gioia hanno dimostrato sostanzialmente di essere alla pari, visto che la distanza tra i due è stata di poche centinaia di voti. Come immaginabile, il fenomeno del cosiddetto “voto disgiunto” si è manifestato in maniera rilevante in questa tornata elettorale caratterizzata da una certa “schizofrenia” ed ha premiato in particolare l'ex sindaco della città, il quale ha ottenuto 1120 voti più delle liste a suo sostegno mentre Azzollini ha ne ha avuti 1022 in più rispetto ai partiti della Casa delle Libertà. Fenomeno inverso, invece, per Lillino Di Gioia che ha conseguito circa mille voti meno dei partiti dell'Unione che lo sostenevano. Per quanto riguarda le altre due candidature, Matteo D'Ingeo, del Liberatorio Politico, ha ottenuto un risultato sicuramente al di sotto delle sue aspettative visto che si è fermato a 1196 voti, distanziando di appena 250 voti Maria Antonia Tulipano che senza fare alcuna campagna elettorale ha ottenuto 941 voti, riuscendo a centrare (grazie al supporto della sua lista, Popolari per Molfetta ed alle 999 preferenze ottenute da Pino Amato) anche l'elezione in consiglio comunale che D'Ingeo ha mancato, visto che la lista del Liberatorio Politico si è fermata a 452 voti. Probabilmente, però, il seggio della Tulipano sarà ceduto allo stesso Pino Amato. Per quanto riguarda i partiti, Forza Italia si conferma la prima forza politica in città, con 6481 voti sebbene debba registrare una pesante flessione rispetto alle elezioni politiche dello scorso mese di aprile in cui ottenne 11.422 voti. Secondo partito in città è l'Udc, seguito a ruota dalla Margherita, primo partito della coalizione di centrosinistra con 3065 voti. Buono, anche se leggermente al di sotto delle aspettative, il risultato per i Democratici di Sinistra che, con 2161, hanno quasi raddoppiato i voti ottenuti 5 anni fa alle scorse elezioni amministrative e si pongono come seconda forza politica nella coalizione di centrosinistra. Deludente il risultato di Rifondazione Comunista che, dopo un periodo molto travagliato sfociato nel commissariamento della sezione, ha ottenuto 654 voti, in gran parte grazie al consigliere provinciale Antonello Zaza. Nella coalizione che sosteneva Tommaso Minervini, infine, la Rosa nel Pugno ha conseguito un egregio 6.67%, attestandosi attorno alle 2500 preferenze e superando la lista de I Socialisti che si è fermata a quota 2450. Ora si guarda al ballottaggio che sembra aperto ad ogni risultato, specie se il centrosinistra riuscirà a costruire le condizioni per presentarsi compatto al secondo turno contro il candidato sindaco del centrodestra.
Autore: Giulio Calvani
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