Le condizioni in cui sta evolvendo la SINISTRA e in particolare il suo Partito più rappresentativo, il P.D. incominciano e non da ora, a destare preoccupazioni sempre più gravi nell’Elettorato e nei simpatizzanti. La causa? I comportamenti del suo Segretario politico (ed ex premier) Matteo Renzi. Così almeno dice la comune percezione, sia dei suoi (del Segretario) avversari: (non solo coloro che non sono di ‘SINISTRA’) ma anche degli aderenti ai nuovi raggruppamenti politici sorti recentemente, in contrasto con le sue tesi ed in diaspora dal P.D.. Il Segretario ha comportamenti, a volte, piuttosto… ruvidi, sbrigativi, irrispettosi nei confronti di chi, all’interno del Partito contesta le sue tesi. La contestazione è rinfocolata anche dai risultati conseguiti nelle elezioni recentemente svoltesi: prima fra tutte il referendum costituzionale bocciato dalla maggioranza di coloro che hanno votato lo scorso dicembre (ma che, in termini assoluti, non è una minoranza). La contestazione tuttavia ha origini più lontane; già prima del fatidico referendum (04/12/2016), a… sinistra del P.D., si era coagulato un gruppo di ‘scontenti’ di come veniva percepita l’idea di leadership di Matteo Renzi, regolarmente eletto Segretario politico. Lamentavano, costoro, la scarsa collegialità di decisioni su atti della Segreteria e dei personaggi che ne facevano parte. Una componente di tale fronda, addirittura prova – ed è provato - sentimenti quasi di odio nei confronti del Segretario (in Politica, maiuscolo, l’odio dovrebbe essere stemperato in ragionata opposizione, ma così non è!). L’ostilità è ancor più aumentata dalla decisione del Governo Gentiloni di porre la fiducia parlamentare per far approvare la nuova Legge elettorale di cui la Nazione da tempo ha bisogno, dopo la bocciatura della Corte Costituzionale dell’Italicum. Curiosamente prima della fiducia sembrava che tutti o quasi fossero d’accordo che la legge ‘partorita’, come tutte le altre precedenti… poco giuste, ma piuttosto sbagliate (opinione di esperti), era il meglio possibile per mediare gli appetiti dei diversi, tanti Partiti. Le recenti elezioni siciliane per il rinnovo del Consiglio regionale hanno bocciato il P.D. e le liste ad esso collegate; hanno premiato la coalizione di C.D. del sig. Berlusconi che ha conseguito la relativamente più alta percentuale di consensi e quindi governerà con il proprio candidato… relegando al secondo posto il M5S (si riteneva che questi ultimi dovessero vincere, così non è stato). Questo risultato ha, diciamo così, paradossalmente rinvigorito la fronda interna alla sinistra, di cui abbiamo accennato. Si è toccato il fondo quando alcuni componenti dell’opposizione al Segretario hanno quasi gioito della sconfitta della Sinistra, attribuendone la causa solo ed esclusivamente al ‘capo’!! Altro risultato sarebbe stato possibile se solo – in tutta la Sinistra – si fosse anteposto l’interesse generale a quello delle fazioni in lotta. Renzi, all’indomani della sconfitta secca, non ha arretrato affatto dalle sue tesi di fondo: la conquista del 40% della coalizione guidata dal (suo) P.D. (ancora non è dato saper chi, quanti e che peso politico avranno i coalizzandi); l’appello a smetterla di… litigare (a Sinistra, cambiando modi di comportarsi: sperando che con questo concetto intenda i comportamenti di TUTTI e non solo degli altri); la volontà/obiettivo di rendere la Nazione una nuova Italia, sul modello della Francia del Presidente Macron. E’ stato come se un folle fosse penetrato in una polveriera con una torcia accesa! Gli esiti sono stati devastanti. Romano Prodi – considerato unanimemente come un dei padri nobili del P.D, avendo contribuito a fondarlo insieme a Walter Veltroni – ha rinunciato all’opera iniziata di conciliare gli animi delle diverse componenti. Il Presidente del Senato P. Grasso ha abbandonato il Partito per confluire, prima nel Gruppo misto del Senato, poi entrare nel raggruppamento che osteggia, a sinistra, il Segretario e quindi il P.D.. Giuliano Pisapia – ex Sindaco di Milano ed astro nascente del P.D., seppur con un suo gruppo (l’ennesimo della galassia di Sinistra), dopo una fase di prova a… ricucire il Partito e le varie sue anime, ha gettato… l’ago! Si avvicina sempre di più alla fronda. Come ha osservato acutamente un noto Giornalista, si sta assistendo ad uno spettacolo desolante, che non conquista i cuori e neanche le menti (dei simpatizzanti), ma spinge al disgusto ed all’astensione! Per tornare all’ultima invenzione del Segretario, ci pare piuttosto inverosimile che un Paese come il nostro possa subire una metamorfosi del genere (MACRON in Francia) in tempi realisticamente accettabili ed in uno scenario politico sociale del tipo che descriviamo di seguito: unitario solo per le statistiche demografiche e forse economiche; con vistose disparità sociali e strutturali per aree geografiche; con un DEBITO PUBBLICO MOSTRUOSO che cresce autoalimentandosi; con un tasso di criminalità importante che è quasi fuori controllo; con un sistema giudiziario a volte incartato su sé stesso, anche a causa di leggi… strane; con un altrettanto importante disoccupazione, soprattutto giovanile (> 36%!): una generazione intera manca all’appello!; con un volume di evasione fiscale di dimensioni cospicue e con i problemi quotidiani legati all’esodo di intere Popolazioni del sud del mondo, che cercano rifugio in Europa … passando per l’Italia (meridionale). Anche considerando tutte le eccellenze che ci sono in tantissimi settori culturali, industriali e sociali, che per fortuna mitigano l’immagine quasi negativa ormai consolidata del nostro Paese, percepita non solo in Italia ma sfortunatamente anche nella Comunità internazionale, conseguire questo obiettivo sembra oggettivamente utopico. E come reagiranno gli altri contendenti (non meno responsabili di questa gravissima crisi della SINISTRA tutta) di fronte al possibile fallimento del progetto? Quanto tempo, quante energie saranno perse? Energie che potrebbero essere proficuamente impiegate per capire i reciproci problemi di… incomprensione che divaricano sempre di più i due schieramenti: quello del Segretario che vagheggia scenari improbabili forse senza fermarsi a riflettere ma fidando solo nella propria carismatica determinazione e quello degli oppositori sempre più chiusi nelle loro certezze che vedono un futuro di annientamento del nemico, forse senza ponderare che l’eventuale vincitore si troverà con niente in mano, se non il proprio orgoglio. Ed allora, cari Renzi, Bersani, Speranza, Vendola, Fratoianni, D’Alema(!!!) (le nostre scuse agli interessati se ne abbiamo mancato qualcuno) che cosa avrete da dire agli Italiani che come noi credono, ovvero hanno creduto, alla SINISTRA come forza progressista, democratica, inclusiva, anche nello scenario politico fatto di compromessi e ricerca di intese più che offese, quando fra qualche mese il Paese avrà verosimilmente un Governo di Destra/Centro (più Destra che Centro) o peggio con un leader a nome Di Maio eterodiretto dal sig. Grillo e dall’erede Casaleggio? Voi siederete sempre sui vostri scranni (perché avrete sempre di che campare e uno scranno su cui sedere!) ma sopra le macerie di quello che è stato per oltre settanta anni la “casa della DEMOCRAZIA”! Ma noi militanti, simpatizzanti che abbiamo creduto in voi come pensate che vi percepiremo se non come coloro che, a causa di ripicche degne di baruffe fra ragazzini, hanno distrutto la DOMOCRAZIA, malandata, ma DEMOCRAZIA! Noi non avremo il vostro privilegio di “sedere”; noi faremo parte delle macerie sulle quali voi continuerete a disquisire incuranti della situazione. Il problema vostro, cari signori leaders, maitre à penser & co., duole dirlo, è che credete che chi deve pensare al bilancio familiare, chi ha le scadenze da rispettare, chi NON ha ancora un lavoro!, chi spera di… arrivare vivo al domani, chi vede il proprio lavoro compromesso dalla prossima, ventura crisi, chi non ha certezza neanche di poter sbarcare il lunario se e quando andrà in pensione ed hanno poco o niente voglia di capire le vostre sofisticate, astruse elucubrazioni, possa accettare una situazione demenziale indegna della Politica di un paese come L’Italia: l’unico con una grande varietà di partiti e partitini. La considerate DEMOCRAZIA ‘estesa’ questa? Visti i risultati, abbiamo seri dubbi! Senza la pretesa di essere ascoltati, vi invitiamo ad un lavacro di umiltà reciproca: abbandonate la strada distruttiva che avete imboccato, pensate una volta tanto non a discutere astrattamente su chi ha ragione o torto: nel disastro c’è poco da aver ragione. Parlatevi, abbandonate la logica del più forte che deve distruggere il più debole, non si va da nessuna parte così. La GENTE non vi capisce più, non vuole capirvi più! Non è questo quel che vorrebbe l’elettorato di sinistra e le persone che pur non essendo di sinistra, coltivano valori diversi da quelli degli altri schieramenti. Il rinascere, sempre più evidente, di culture che sembravano essere sparite dall’orizzonte sociale fa paura a tutti. Pensateci, e smettetela TUTTI di comportarvi da irresponsabili.
Autore: Tommaso Gaudio