Sindaco, novello profeta o noioso burocrate?
Il comizio sui primi sei mesi di amministrazione del centro-destra
di Giulio Calvani
C'è stato anche chi, entrando venerdì 28 dicembre scorso nella maestosa Aula Magna (ex cappella con tanto di altare) del Seminario Vescovile, per assistere al comizio del sindaco sui primi mesi di amministrazione, si è tolto, compito, il cappello e si è fatto, devoto, il segno della croce. E non è ancora chiaro a chi scrive se tale atteggiamento sia stato dettato al comune cittadino dalla sontuosità della cornice che ospitava l'evento o dalla ferma convinzione di essere lì per ascoltare le parole e gli insegnamenti di un novello profeta, in grado di "chiarire le idee" ai suoi discepoli, semplicemente "schiarendosi la voce", tanto per riprendere lo slogan, da campagna elettorale (ma non era finita?) che ha lanciato l'iniziativa. Ma chi era accorso aspettandosi di "conoscere la verità" grazie ad un semplice "colpo di tosse" chiarificatore dell'ennesimo "unto dal Signore" è rimasto, purtroppo, deluso ed ha dovuto sorbirsi un lungo elenco di "cose fatte, quasi fatte o in procinto di fare", tutte debitamente indicate nel libretto (anche questo in pieno stile eucaristico) distribuito a tutti i presenti, ad imperitura memoria.
Atteso da tutti come un vero e proprio happening politico-mondano e anticipato da una martellante ed invadente campagna pubblicitaria e propagandistica destinata davvero a miglior sorte (ma i consulenti dovranno pur servire a qualcosa, o no?), il primo resoconto alla città sul lavoro svolto in questi sette mesi dalla Amministrazione di centrodestra doveva costituire l'occasione (almeno nelle intenzioni degli organizzatori) per fare un bilancio dell'attività di sindaco ed assessori, per "stabilire - come ha detto Tommaso Minervini - un contatto diretto tra noi e chi ci ha votato", per far comprendere alla città i vantaggi che essa trae dall'aver scelto quel fantomatico "governo a rete" che vede protagonisti ed in perfetta sintonia non solo l'amministrazione comunale, ma anche quella regionale, con il governo del Paese. Se poi tale obiettivo sia stato raggiunto lo lasciamo decidere al lettore, pur conservando una nostra ferma convinzione.
Armonia eucaristica
E in apertura della sua relazione, dopo i consueti saluti di rito affidati alla bella presenza di Carmela Minuto, il sindaco ha spiegato la scelta di svolgere quella manifestazione in una cornice tanto insolita per appuntamenti di carattere politico, "ma - ha detto Tommaso Minervini - questa sala esprime, attraverso le proporzioni architettoniche, un'armonia, ed è proprio questa che vogliamo comunicare alla città. Noi siamo un collettivo armonico, un gruppo dirigente solido e consapevole che ha stipulato un patto di alleanza pubblico e che oggi rende conto dei primi risultati raggiunti attraverso un'azione amministrativa intensa, non certo frutto di improvvisazione".
E dopo i consueti strali diretti contro gli organi di informazione di questa città colpevoli, tutti e indistintamente, "di occuparsi solo delle chiacchiere da bar e non dei fatti che sono sotto gli occhi di tutti", il sindaco ha cominciato ad illustrare il lavoro svolto da tutti gli assessori nei diversi campi dell'attività amministrativa, a cominciare dal vice-sindaco e assessore al Bilancio, Mauro Magarelli, definito "un vero gentiluomo" (e gli altri no?), "custode geloso della finanza pubblica, trovatosi ad operare in una condizione difficile per la disastrata situazione economica che ha dovuto ereditare a causa della gestione da apprendista di chi lo ha preceduto".
Ma è stato il settore delle attività produttive quello che fin dal primo giorno di insediamento ha assorbito le energie del sindaco e dell'assessore Tammacco, e numerosi sono i provvedimenti elencati che, stando a quanto sostenuto, dovranno "rilanciare l'economia locale", e che già stanno dando i primi frutti con l'insediamento di 40 nuove imprese nella zona artigianale e con l'approvazione da parte della Regione del finanziamento pari a più di un miliardo per le infrastrutture nel secondo lotto della zona artigianale.
"Ma sviluppo produttivo significa anche commercio e qui - ha detto Minervini - bisogna rendere merito all'assessore Ancona, divenuto punto di riferimento di tutti i commercianti, al quale bisogna riconoscere la paternità del nuovo regolamento per il rilascio delle autorizzazioni alle medie e grandi strutture di vendita, indispensabile per l'avvio dello sviluppo del commercio a Molfetta".
Nove miliardi per la diga
Per quanto riguarda le gradi problematiche relative al Porto, il sindaco ha reso noto che è stata approvata e pubblicata, grazie all'interessamento del sen. Azzollini, la legge finanziamento di 9 miliardi di lire per il completamento della diga Salvucci ma anche che è stato chiesto ed ottenuto il riconoscimento di Molfetta quale porto turistico e richiesto un finanziamento alla Regione di quasi due miliardi per la realizzazione di attrezzature per la pesca.
"Massiccio anche l'intervento per l'ambiente - ha continuato il sindaco - ed evidente la ripresa di tutte le opere pubbliche incompiute, a cominciare dalle piscine comunali, ormai in procinto di completamento e per le quali si sta già predisponendo il capitolato d'appalto, mentre il palazzetto della 167 sarà consegnato l'estate prossima".
E ancora "Molfetta Vecchia si sta svegliando e diventerà a breve una zona d'eccellenza di questa città, come già dimostra la pulizia delle strade che è decisamente migliorata e il completamento di diversi lavori, continuamente monitorati da noi".
Un capitolo a parte ha meritato, nella lunga relazione del sindaco, la questione urbanistica: "Abbiamo lavorato duramente durante i mesi di luglio ed agosto per portare in Consiglio comunale provvedimenti importanti e necessari per cominciare a costruire che altri avevano dimenticato ed oggi possiamo con orgoglio dire che siamo vicini ad una svolta e che nel prossimo anno andranno sul mercato tutti gli appartamenti della 167 e quelli relativi alla procedura prevista dall'art. 51".
Chiusura dedicata al settore dei Servizi Sociali "che necessita di un timone ben dritto e che nel 2002 navigherà in acque serene”.
Di tutto questo ha parlato il sindaco e di molto altro, anche se alcune dimenticanze ci sono parse evidenti. Alla modifica dello Statuto, per esempio non ha fatto alcun cenno, così come sull'aumento delle cariche assessorili (e sull'enorme aggravio per le casse comunali che ne deriverà) e sulla loro "spartizione", non ha proferito verbo, sebbene la diatriba politica nei prossimi mesi sarà, presumibilmente, incentrata proprio su questi argomenti.
E allora di "armonie" rappresentate dall'Aula Magna davvero non sentiremo parlare.