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Si conclude domani la rassegna-evento sulla via di Gerusalemme
18 marzo 2006

MOLFETTA – 18.3.2006 Si conclude domani sera “Infinito-finito”, felice connubio di fotografia e musica, suoni, immagini e suggestioni sulla via di Gerusalemme” a cura di Gaetano Armenio e Mizàn Project, incastonata nel quadro delle iniziative della rassegna-evento “La via di Gerusalemme” con le installazioni di Paolo De Santoli. La formazione Mizàn Project, di recente costituzione, si è alternata, nel corso dei concerti della rassegna, all'Ensemble Calixtinus, costantemente impegnato nella ricerca musicologica. Oltre a “Infinito Finito” ci piace menzionare il Concerto “Meu Sidi Ibrahim”, che ci introduce nel “giardino musicale di Federico II”, personalità ermetica e fascinosa al centro degli studi di Calixtinus, e “Rosa das Rosas. Miracoli e leggende di viandanti e pellegrini nel medioevo”, dedicato alla Vergine, fiore per antonomasia, e alle “Cantigas” in suo onore. In “Infinito finito” la musica perviene alla completa fusione con le immagini proiettate sulle pareti dell'Ospedaletto dei Crociati. Sono le video-proiezioni dell'intenso reportage fotografico di Gaetano Armenio, realizzato durante un viaggio in Terra Santa compiuto nell'ottobre 2005. Le vedute paesistiche, spesso dominate dall'elemento pietra, si alternano a scampoli di quotidianità da cui emergono storie di ordinaria povertà, che hanno per icone volti immalinconiti e pensosi di bambini o visi consunti di mendicanti agli angoli delle piazze. Terre di straordinaria bellezza dove il flagello dell'incomunicabilità si fa maschera di gesso e ovunque sorgono barriere a separare irrimediabilmente cristiani, musulmani, ebrei. Le melodie nel loro armonizzarsi con le immagini rinviano “alla tradizione cristiano-siriana, ai poemi mistici arabo-andalusi, alle ninne nanne sefardite giudaiche, al famoso canto della sibilla catalano”. Evocano, in perfetta consonanza con le video-proiezioni, la compresenza di antico e moderno intimamente radicata in questi luoghi dell'anima e spesso origine di laceranti contraddizioni. Ad eseguire i motivi in programma Sergio Altamura alla chitarra acustica, Giovanni Astorino, al violoncello, Pippo “ark” D'Ambrosio e Francesco de Palma alle percussioni. Si segnala ancora una volta la bellissima voce di Giovannangelo de Gennaro che con cristallina eleganza dischiude scenari di incanto fiabesco. Gianni Antonio Palumbo
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