MOLFETTA - Continua la mobilitazione di genitori e docenti per l’assenza di una deliberazione con cui il Comune di Molfetta si impegnerebbe a finanziare le spese per la mensa scolastica per i prossimi anni. Soppressione del servizio mensa e taglio del personale scolastico per tutta la città di Molfetta, le possibili conseguenze: domani scade la proroga concessa dall’Ufficio Scolastico Regionale.
Una situazione improvvisa (ma nelle prossime ore avremo maggiori notizie per approfondire la vicenda) che l’amministrazione Azzollini sta cercando di risolvere nel più breve tempo possibile. Secondo indiscrezioni, sarebbe stata anche trovata la disponibilità economica per l’adeguamento di quelle strutture scolastiche non abilitate alla mensa. In ogni caso, le somme previste per l’adeguamento dovrebbero rientrare nel bilancio e nel Piano di Studio, recentemente approvato in consiglio comunale. Dunque, bisognerebbe riconvocare il consiglio e apportare queste variazioni.
Intanto, il sindaco Antonio Azzollini tornerà da Roma questa sera. A quanto pare, domani mattina ci dovrebbe essere un incontro con i dirigenti scolastici per discutere la situazione. Secondo indiscrezioni, verrà chiesta un’ennesima proroga all’Ufficio Scolastico Regionale.
L’intervista. Una «doccia fredda» per i dirigenti scolastici degli istituti che usufruiscono del servizio mensa. Quindici, che si sta occupando del caso, ha intervistato Tiziana Santomauro, dirigente dell’Istituto scolastico elementare «San Giovanni Bosco».
Qual è l’attuale situazione? Avete raggiunto un accordo con l’amministrazione comunale?
«C’è stata un’apertura del Comune di Molfetta e domani mattina i quattro dirigenti dei circoli scolastici che usufruiscono del tempo pieno (I, II, III e V circolo, ndr) incontreranno il sindaco Antonio Azzollini (che arriverà in serata da Roma, ndr). Nel pomeriggio la giunta Azzollini dovrebbe discutere la delibera per l’assicurazione degli oneri di spese per la mensa scolastica. Spero anche che il Comune abbia chiesto un’altra proroga all’Ufficio Scolastico Regionale».
Cosa comporterebbe per il III circolo la mancata approvazione della delibera e la consegna in ritardo dell’atto all’Ufficio Scolastico Regionale?
«La perdita di 8 unità, da 54 a 46 docenti. Il terzo circolo, essendo stato pioniere nell’adozione del tempo pieno e della mensa pubblica, è anche il più coinvolto (13 le classi che hanno la mensa e il tempo pieno, ndr). Insegnanti e genitori sono preoccupati perché negative sarebbero le conseguenze sulla continuità didattica e sull’insegnamento. Del resto, gli stessi genitori hanno ormai costruito un saldo rapporto di fiducia con i docenti dell’istituto scolastico».
Vi aspettavate tutta questa situazione? Sapevate della necessità di questa delibera?
«Negli anni passati l’Ufficio Scolastico Regionale aveva affidato alle scuole la dichiarazione di responsabilità per la gestione della mensa e del tempo pieno, oltre a richiedere l’impegno finanziario da parte del Comune per lo stesso servizio, disponibilità che c’è sempre stata. Problemi di liquidità non hanno mai permesso al Comune di finanziare concretamente la mensa scolastica, tant’è che ogni scuola si era attrezzata con delle gare d’appalto per la gestione autonoma del servizio, anche per giustificare l’organico assegnato.
Quest’anno, invece, l’Ufficio ha messo dei paletti e ha preteso questa delibera per l’idoneità delle strutture e per l’assunzione degli oneri di spesa per la mensa da parte del Comune. Questi dati li abbiamo appresi sabato mattina, perché nessuno si aspettava una situazione così drastica, mentre noi dirigenti eravamo in riunione».
Dunque, è mancata una sinergia tra Comune e istituti scolastici?
«Non so come interpretare questa situazione».
Alcuni genitori lamentavano ieri mattina, un certo ritardo da parte degli istituti scolastici nella redazione dell’elenco dell’organico insegnanti per la mensa.
«Per l’organico, in base alle iscrizioni e alle richieste dei genitori, dichiariamo telematicamente all’Ufficio Scolastico Regionale il numero delle classi che si formeranno, quelle a tempo pieno e normale, oltre al numero di alunni iscritti. In questo caso, stiamo aspettando l’approvazione della delibera per poter procedere».
Nelle prossime ore ci saranno maggiori approfondimenti per capire le ragioni di una situazione imbarazzante e ancora confusa.
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