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Sequestrato un cantiere nella Lama di Macina a Bisceglie Nuova operazione ha impegnato il Comando del Corpo Forestale dello Stato di Corato in collaborazione con le Guardie del WWF
25 maggio 2006

BISCEGLIE - Continua a pieno ritmo l'azione di contrasto alle violazioni in materia di leggi ambientali. Nella mattinata di giovedì 25 maggio una nuova operazione ha impegnato il Comando del Corpo Forestale dello Stato di Corato in collaborazione con le Guardie del WWF che ha portato al sequestro di un cantiere edile in pieno alveo della Lama di Macina, sita in agro di Bisceglie. L'area sequestrata di 3500 metri quadri si estende all'interno dell'area faunistica Oasi di Protezione “Torre Calderina”, zona Pantano-Ripalta, è classificata come zona agricola dal vigente PRG ed è tutelata dal Decreto Ministeriale del 1/8/1985 (meglio conosciuto come Decreto Galassino), dal P.U.T.T. Puglia - NTA e da vincoli idrogeologici. L'ordinanza di sequestro è stata emessa dal Pm della Procura di Trani Dott. Achille Bianchi. L'operazione ha avuto origine durante la attività di controllo del territorio delle Guardie del WWF Puglia che notavano scavi profondi (una trincea) realizzati trasversalmente all'alveo della Lama di Macina, nonché tronchi di ulivo sradicati, un'estesa movimentazione di terreno ammassato in grandi cumuli ed infine colate di cemento con tondini di ferro emergenti. L'indagine ha accertato che il cantiere era privo delle autorizzazioni necessarie e che il responsabile dei lavori era in possesso solo di un certificato rilasciato dall'Assessorato alle Risorse Agroalimentari della Regione Puglia che consentiva paradossalmente di svellere delle piante di ulivo per opere di miglioramento fondiario, lo stesso riportava che tutta l'area non era vincolata. Inoltre secondo gli inquirenti ci sarebbero anche altri reati in corso di ulteriori accertamenti. Il titolare del frantoio di pietre e proprietario del terreno sequestrato è stato denunciato all'autorità giudiziaria. Alle operazioni di sequestro erano presenti il Comandante Giuliano Palomba del CFS di Corato e le Guardie del WWF. Auspichiamo che la Magistratura accerti tutte le responsabilità, ad ogni livello, affinché si possano scongiurare in futuro tutti quei disastri ambientali causati dalla costruzione di manufatti abusivi in luoghi a rischio idrogeologico e tutelati. Inoltre per Pasquale Salvemini - Coordinatore Regionale del WWF - queste operazioni rientrano in una notevole attività di controllo del territorio in collaborazione con il CFS con cui il WWF ha stipulato una convenzione nazionale. Mentre per Mauro Sasso – Responsabile del WWF di Bisceglie - è necessario operare al più presto una tutela integrale dell'Oasi Torre Calderina con l'istituzione dell'area naturale protetta.
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