Seminario regionale 100 anni al servizio delle chiese di Puglia
La data che commemorate è ricca di futuro: il vostro seminario ferve ancora di entusiasmo e continua ad accogliere giovani che intendono riflettere su un progetto vocazionale nella chiesa e per il mondo. Ad essi è proposta un’esperienza educativa in grado di trasformare il loro progetto in feconda realtà apostolica: Papa Giovanni Paolo II celebrava con queste parole il 90° anniversario del Pontificio Seminario Regionale Pugliese Pio XI, che quest’anno ha raggiunto il suo primo secolo di vita. Il centenario è stato inaugurato l’11 novembre e rievocato con alcune iniziative, tra cui la visita a Papa Benedetto XVI del 29 novembre 2008 e la Settimana di Cultura e Spiritualità, incentrata sulla lettura storico-religiosa di questi primi 100 anni. Nel 1905, Papa Pio X istituì il progetto «Seminari Regionali», voluto dalla prima seduta della Conferenza dei Vescovi di Puglia del 1892 ed il 24 agosto del 1908 la Congregazione notificò l’approvazione ufficiale del Sommo Pontefice: l’11 novembre il Seminario Regionale Pugliese iniziò la sua attività a Lecce, presso il «Collegio Argento», sotto la direzione dei Padri Gesuiti. Secondo Mons. Salvatore Palese, Preside della Facoltà Teologica Pugliese, «l’intento di potenziare l’iniziativa cattolica, all’indomani dei Patti Lateranensi, si lega alla necessità di un cattolicesimo politico, che inserisca presbiteri e vescovi nella politica dell’epoca ed innovi l’animazione del clero giovanile». Con la requisizione dell’Istituto Argento durante la Prima Guerra Mondiale, il Seminario Regionale si trasferì nei locali del Seminario Vescovile di Molfetta (novembre 1915), ma, requisito anche quest’ultimo, il Regionale fu trapiantato nella città di Terlizzi (1917). Ritornato a Molfetta nel 1918, il Seminario assunse la forma di Appulo-Lucano e di Seminario Maggiore per le Diocesi della Puglia centro-meridionale, quando il clero diocesano ne assunse la guida: la prima pietra dell’attuale struttura si pose il 7 giugno 1925, grazie a Papa Pio XI, e l’inaugurazione ufficiale avvenne il 4 novembre 1926. L’ultimo trimestre del 1942 «è destinato ad essere ricordato per sempre – ha ricordato il Cardinale Zenon Grocholewski, Prefetto della Congregazione per l’Educazione Cattolica al Seminario ed alle Chiese di Puglia – perché ha segnato la vita spirituale di questo seminario con l’arrivo del quadro della “Regina Apuliae, dono di Papa Pio XII». Negli anni ’50-’60, segnati della secolarizzazione della famiglia e delle tradizioni, dell’industrializzazione dell’economia pugliese e dell’utopia del cambiamento, il Seminario Regionale, impegnato nella ricostruzione morale e materiale della Puglia post-bellica, conobbe il periodo più fecondo. Da un lato, contribuì a creare entusiasmo intorno alla fondazione della Democrazia Cristiana, dall’altro, razionalizzò i programmi di formazione secondo le direttive del Concilio Vaticano II (1959-1965) e rinnovò il rapporto clero-vescovi. Per la rifondazione ex novo della pastorale pugliese, «fu fondato l’Istituto Nazionale Pugliese, risposta al desiderio di una migliore vita comunitaria religiosa, non istituzionalizzata, di un profondo svecchiamento culturale e di un arresto delle defezioni nell’ordine» (prof. Vittorio de Marco, ordinario di storia dell’Università del Salento, ndr). Nel 1968 la giurisdizione della struttura passò alla Conferenza Episcopale Pugliese e l’anno seguente le classi liceali si trasferirono a Taranto, mentre la sede di Molfetta fu riservata agli studi filosofici e teologici. Le ultime due tappe significate sono state l’arrivo dei seminaristi di Capitanata nel 1976, a seguito del riordinamento della regione ecclesiastica, e l’istituzione della Facoltà Teologica Pugliese (giugno 2005), operante nell’Istituto Teologico “Regina Apuliae” di Molfetta. «Il prezioso contributo del Seminario – ha ribadito il Cardinale Grocholewski – è sotto gli occhi di tutti. Sono stati formati 2.200 presbiteri, 60 sono stati consacrati vescovi e 4 elevati alla dignità cardinalizia». Ancor oggi il Seminario Regionale deve affrontare diverse sfide nella formazione degli apprendisti- pastori, per offrire risposte concrete anche ai fedeli: è necessario riaffermare la genuinità del sacerdozio, contrapposto alla crisi postconciliare del presbiterato, alla complessità della realtà attuale ed alle fragilità affettive; il radicamento nella chiesa locale, dunque, la diocesanità comunitaria; il rapporto di collaborazione con i laici e di corresponsabilità con il vescovo; l’educazione alla responsabilità, alla libertà come fine ultimo dell’uomo, alla spiritualità, all’affiancamento dei giovani.
Autore: Marcello la Forgia